Cerca
Close this search box.

Antibiotici: studio italiano svela gli effetti collaterali sulla risposta immunitaria

Uno studio italiano dimostra come somministrare antibiotici induca disbiosi intestinale e alterazioni delle cellule immunitarie.
CONDIVIDI →

Antibiotici: studio italiano svela gli effetti collaterali sulla risposta immunitaria

CONDIVIDI →
Stato dell'arte
Il meccanismo con cui la disbiosi indotta da antibiotici promuove lo sviluppo dell’infiammazione della mucosa intestinale è ancora dibattuto
Cosa aggiunge questa ricerca
Lo studio valuta l’impatto di un trattamento antibiotico ad ampio spettro su alcune cellule immunitarie intestinali
Conclusioni
L’antibiotico altera l’espressione e la funzionalità delle cellule immunitarie testate anche in assenza di infiammazione. Il successivo trapianto con microbiota fecale in stato di disbiosi aggrava la situazione in modo transitorio

In questo articolo

La terapia antibiotica è fin troppo di uso comune. Ma se ne conoscono veramente tutti gli effetti? Uno studio italiano, coordinato da Federica Facciotti, dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, e pubblicato sulla rivista Frontiers in Medicine, dimostra come il trattamento antibiotico induca non solo disbiosi intestinale, ma anche alterazioni delle cellule immunitarie, tra le quali le iNKT o “Invariant Natural Killer”.

Questa variazione si verifica indipendentemente dalla presenza o meno di infiammazione intestinale, induttore fisiologico di risposta immunitaria. Il trapianto con un microbiota alterato, inoltre, peggiora la situazione, seppure in maniera transitoria.

I ricercatori, interessati a capire più a fondo la relazione tra antibiotico e, in particolare, le cellule immunitarie intestinali iNKT, hanno trattato modelli murini sani, per 2 settimane, con un cocktail di antibiotici ad ampio spettro (neomicina, ampicillina, vancomicina e metronidazolo). A ciò è seguita la ricolonizzazione con batteri associati a condizioni di disbiosi o di eubiosi. Al trapianto di microbiota, per alcuni, è stata fatta precedere l’induzione di colite, e quindi di infiammazione.

Antibiotico e cellule immunitarie

L’espressione e le caratteristiche delle iNKT e di altri fattori immunitari sono state determinate in modelli murini CXCR6_EGFP/+  in seguito a trattamento antibiotico ad ampio spettro e al trapianto fecale.

  • L’analisi istologica e qPCR non hanno mostrato cambiamenti rilevanti nella struttura del tessuto del colon né dopo la terapia né dopo il trapianto
  • Il trattamento antibiotico ha indotto un marcato aumento delle iNKT a livello del colon. Rimangono tuttavia assenti nella milza e nei linfonodi mesenterici
  • Il trapianto con microbiota fisiologico ha ridotto le concentrazioni di iNKT precedentemente incrementate, situazione che non si è verificata con l’altra tipologia di trapianto
  • Le cellule immunitarie CD4+T, alle quali le iNKT appartengono, non hanno di contro mostrato variazioni
  • Il fattore CD69, associato ad attivazione dei linfociti T, ha presentato sovra-espressione nei modelli pre-trattati con antibiotici e colonizzati con microbiota in condizioni di disbiosi

Ri-colonizzazione con microbiota non fisiologico

I modelli nei quali era stata indotta colite dopo il trattamento antibiotico hanno mostrato un peggioramento delle condizioni se erano riceventi di un microbiota alterato.

I ricercatori hanno quindi valutato se ciò fosse correlato a un fenotipo specifico di iNKT del colon, analizzando l’espressione di cxcl16, chemochina responsabile dell’attrazione tissutale delle iNKT.

  • L’induzione di colite ha incrementato i livelli di cxcl16 rispetto alla condizione di trapianto con microbiota fisiologico, in assenza di infiammazione
  • La ricolonizzazione con batteri associati a disbiosi ha indotto valori di cxcl16 simili a quelli di una normale colite in assenza di antibiotici
  • Anche i livelli di iNKT e CD4+T hanno mostrato un aumento significativo in seguito all’induzione di colite
  • Le iNKT del colon sono risultate più espresse nei modelli riceventi microbiota alterato rispetto alla controparte. Andamento analogo è stato registrato per il fattore CD69
  • Modelli ri-colonizzati con batteri associati a disbiosi hanno presentato un profilo citochinico pro-infiammatorio al contrario di quelli riceventi microbiota sano

Da ultimo si è valutato se gli effetti negativi indotti da un trapianto di microbiota alterato durassero nel tempo. Per fare ciò l’induzione di colite è stata posticipata a una settimana dopo il trapianto con i differenti microbioti.

  • Nessuna differenza tra i due gruppi è stata osservata in termini di perdita di peso, riduzione della lunghezza del colon o di espressione di geni infiammatori
  • Anche la differente espressione di iNKT, citochine, cxcl16 e CD4+T non è stata più registrata

In conclusione possiamo dunque affermare come:

  • Il trattamento antibiotico influenza l’espressione delle cellule immunitarie iNKT e CD4+T nel colon anche in assenza di infiammazione
  • Il trapianto con microbiota non fisiologico favorisce ulteriormente la loro espressione, incrementando il profilo pro-infiammatorio
  • Il potenziale infiammatorio del microbiota non fisiologico diminuisce con il tempo
Silvia Radrezza
Laureata in Farmacia presso l’Univ. degli Studi di Ferrara, consegue un Master di 1° livello in Ricerca Clinica all’ Univ. degli Studi di Milano. Borsista all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS dal 2017 al 2018, è ora post-doc presso Max Planck Institute of Molecular Cell Biology and Genetics a Dresda (Germania).

Potrebbe interessarti

Oppure effettua il login