La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è caratterizzata da cambiamenti sia di composizione sia di funzionalità del microbioma.
Ciò emerge dall’integrazione di dati omici a livello trascrizionale e di metaboliti fecali aprendo la strada alla scoperta di nuovi meccanismi target alla base della patologia.
Specifici metaboliti hanno poi mostrato di distinguere i sottotipi di IBS, diarroica o con costipazione, con una buona accuratezza.
È quanto afferma lo studio coordinato da Jonathan P. Jacobs della University of California Los Angeles (USA), pubblicato su Microbiome.
Intestino irritabile, il ruolo del microbiota
La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è il disturbo gastrointestinale più comune colpendo il 10-15% della popolazione americana.
Diagnosticata principalmente sulla base sintomatologica (dolore associato a movimenti intestinali, infiammazione ecc.) è stata più recentemente correlata a un alterato microbioma intestinale, con risultati tuttavia discordanti.
Tra le cause probabilmente l’elevata inter-variabilità e, spesso, il ridotto numero di soggetti coinvolti nei singoli studi. A tal proposito, i ricercatori hanno qui incluso 318 soggetti IBS e 177 controlli sani andandone ad analizzare la composizione e funzionalità del microbioma intestinale in associazione all’impronta metagenomica, transcrittomica e metabolomica.
Dati demografici, informazioni sulla stile di vita ecc. sono stati raccolti come eventuali fattori confondenti. Di seguito le principali evidenze.
Iniziando da un’analisi generale si è visto come nel gruppo IBS:
- la maggior parte era donna (77% vs 60%)
- in termini di etnia, i bianchi non ispanici erano la maggioranza
- si ha una maggior tendenza a diete restrittive, soprattutto gluten- e lactose-free
- la sensitività viscerale e lo stress psicosomatico sono ugualmente più diffusi come del resto stati ansiosi e depressivi
Passando quindi al microbiota, si sono registrate differenze significative a livello di composizione e funzionalità. Infatti:
- nel gruppo IBS si è visto un aumento nell’abbondanza di Alistipes ihumii, Bacteroides dorei, Actinomyces odontolyticus e svariati membri del phylum Firmicutes quali Intestinibacter bartlettii e Roumboutsia ilealis. Di contro, si è osservata una riduzione di Facealibacterium prausnitzii e Bacteroides thetaiotaomicron
- ceppi con aumentata abbondanza trascrizionale nei soggetti con IBS sono Eggerthella lenta, due specie di Bacteroides (B. Dorei e B. fluxus), Phascolarctobacterium succinatutens, Blautia hydrogenotrophica, Prevotella timonsensis, Clostridium hylemonae, Catonella morbi e un non identificato Actinomyces. Decremento invece per Bilophila wadsworthia, Roseburia inulinivorans, Bifidobacterium animals, due specie di Bacteroides (B. plebeius e B. barnesiae)
- quattro transcritti hanno mostrato cambiamenti concordanti con la predizione metagenomica, quali un aumento nell’abbondanza di D-prolina reduttasi, 1,2-diaciglicerol-3-glucosiltransferasi e due componenti nel trasporto di fruttoligosaccaridi
- IBS ha mostrato inoltre un aumento significativo di 12 metaboliti, 9 dei quali classificati come lipidi (acidi grassi liberi, acidi biliari, sfingosine). L-urobilinogeno, 3-aminobutirrato e tiramina i restanti tre
- 14 metaboliti hanno invece registrato una diminuzione in IBS. Tra questi, 6 derivati amminoacidici (3-metilistidina, 3-aminoisobutirrato ecc,) oltre che a benzoato e due prodotti correlati, riboflavina e anserina.
Approccio multiomico
Andando a integrare le varie tipologie di dati seguendo un approccio multiomico si è poi mostrato come ci sia un’alterazione metabolica consistente tra i diversi dataset se confrontati i due gruppi, IBS e controlli.
A essere particolarmente interessati il pathway di fermentazione dei carboidrati in propionato, tRNA sintetasi e, tra i metaboliti batterici, benzoato e gentisato hanno mostrato potere predittivo nel metagenoma, xanturenato con il metatrascrittoma.
A contribuire maggiormente con la classificazione dei gruppi troviamo tre metaboliti batterici quali idrocinnamato e tiramina oltre al gentisato. A questi si aggiungono trascritti correlati al metabolismo dei fruttoligosaccaridi, acido citrico, sintetasi ed epimerasi.
54 transcritti batterici hanno poi dimostrato non solo di differenziare IBS e sani, ma anche i sottotipi di IBS, diarroica (IBS-D) e costipante (IBS-C). 51 di questi hanno registrato un aumento nel sottogruppo IBS-D inclusi molti associati con il metabolismo del mannosio, sintesi del D-glutammato e utilizzo di etanolammina. Analisi interomiche hanno poi dimostrato come:
- IBS-D sia associata a 140 trascritti RNA/DNA, dei quali 128 up-regolati
- 10 pathways sono arricchiti per differenti trascritti includendo metabolismo di fruttosio e mannosio
- a contribuire alla classificazione multiomica si ha il fumarato e trascritti nel metabolismo di fruttosio e mannosio, la biosintesi di terpenoidi, l’interconversione di pentosi e glucuronato e il metabolismo del propionato
Conclusioni
Per concludere quindi, in questo studio sono stati presentati i risultati della prima analisi di metatrascrittomica su grande scala attribuita a IBS e i suoi sottotipi.
IBS sembrerebbe essere caratterizzata da cambiamenti sia compositivi sia funzionali. Fondamentale è risultato l’utilizzo di molteplici carboidrati fermentabili attraverso il pathway del succinato.
I sottotipi di IBS hanno poi dimostrato addizionali peculiarità basate su una differente attività microbica, essenziale per la funzionalità intestinale.
L’integrazione di metabolomica e metatrascrittomica ha quindi mostrato di fornire un quadro di malattia più completo. Ulteriori approfondimenti sui pathway identificati come alterati contribuiranno inoltre a una maggiore comprensione delle dinamiche di malattia.