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Congressi sul microbioma: a che punto siamo con la parità di genere?

Un'analisi condotta da MicrobiomePost rivela una tendenza incoraggiante verso la parità di genere tra i relatori delle principali conferenze sul microbioma a livello globale.
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Congressi sul microbioma: a che punto siamo con la parità di genere?

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In questo articolo

Anche nel mondo scientifico c’è una crescente attenzione verso le disuguaglianze di genere. Ma l’ambito del microbioma sembra essere un esempio virtuoso.
Un’analisi condotta da MicrobiomePost rivela una tendenza incoraggiante verso la parità di genere tra i relatori delle principali conferenze sul microbioma a livello globale.

Lo studio

MicrobiomePost ha condotto un’analisi sulla rappresentanza di genere tra i relatori (oltre 1.500) delle 30 conferenze di maggiore rilievo sul microbioma a livello globale che si sono tenute tra settembre 2023 e settembre 2024.
I risultati indicano che le donne hanno rappresentato il 44% dei relatori in questi eventi, un dato che segna un passo significativo verso la parità di genere e testimonia l’impegno del settore per l’inclusività e la diversità.

L’analisi ha inoltre messo in luce differenze geografiche nella rappresentanza di genere: le conferenze organizzate in Nord America hanno registrato la maggiore partecipazione femminile, con il 45% sul totale degli speaker, seguite da quelle in Europa con il 44% e da quelle in Asia con il 39%.

Settori a confronto

Sebbene la parità di genere nel campo del microbioma non sia ancora completamente raggiunta, il progresso è notevole rispetto ad altri settori: la presenza femminile del 44% tra i relatori supera nettamente la media di molti altri ambiti professionali.

Uno studio condotto da Bizzabo[1], che ha analizzato oltre 60.000 relatori in eventi tra il 2013 e il 2019 in 58 paesi e 45 settori, ha rivelato che solo circa un terzo (33%) dei relatori erano donne. Questo contrasto evidenzia il successo relativo del settore del microbioma nella promozione della diversità di genere.

Analogamente, un’analisi di Open Society Foundations ha registrato una bassa rappresentanza femminile su 23 conferenze tenutesi tra il 2012 e il 2016: soltanto il 24% dei panel speaker, il 29% dei moderatori e il 30% dei keynote speaker erano donne[2]. In altri settori scientifici, come le neuroscienze, BiasWatchNeuro ha riportato che dei relatori invitati a circa 400 conferenze tra il 2014 e il 2018 soltanto il 27% erano donne[3].

Prospettive future

I dati dell’analisi di MicrobiomePost rivelano una tendenza positiva che arricchisce la comunità scientifica con nuove prospettive e può fungere da modello per altri settori. Per consolidare e ampliare questo trend, potrebbe essere utile:

  • istituire programmi di mentorship
  • incentivare candidature e open nomination per speaker congressuali
  • monitorare e pubblicare regolarmente dati sulla rappresentanza di genere nelle conferenze, per sensibilizzare tutti i soggetti coinvolti.

Queste iniziative sono alla base del lavoro di Women in Microbiome, una rete dedicata a promuovere la partecipazione femminile nel settore del microbioma.

Conclusioni

La microbiome community rappresenta un esempio significativo di progresso verso una maggiore rappresentanza di genere nelle conferenze a livello globale. Con l’evoluzione continua del settore, è fondamentale sostenere e ampliare questi sviluppi per garantire un ambiente scientifico sempre più inclusivo.

__________________________

[1] https://www.bizzabo.com/blog/event-gender-diversity-study-2019

[2] https://www.opensocietyfoundations.org/uploads/c3f34e39-bcc2-43bc-9cca-cab57e445869/an-end-to-manels-20180308.pdf

[3] https://www.biorxiv.org/content/10.1101/426320v3.full.pdf

Mariafrancesca Iannuzzi

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