Il tumore al fegato è la seconda causa di mortalità correlata al cancro nel mondo. Di recente, un gruppo di ricercatori hanno scoperto che lo sviluppo di questa neoplasia può essere associato ad alterazioni del microbiota intestinale.
I risultati, pubblicati su mSystems, suggeriscono che i microbi intestinali potrebbero essere utilizzati per la diagnosi non invasiva della progressione dalla cirrosi al tumore del fegato.
Cirrosi epatica ed epatocarcinoma
Il principale fattore di rischio per il cancro al fegato è la cirrosi, una patologia caratterizzata da un danno epatico in stadio avanzato causato da diverse condizioni, come l’infiammazione del fegato e l’alcolismo cronico.
Studi precedenti hanno suggerito che i microbi intestinali sono associati al cancro del fegato, ma il loro ruolo rimane da chiarire. «Il microbioma alterato può essere una causa o una conseguenza della malattia o, più probabilmente, un fattore di rischio ambientale o un modulatore della malattia», affermano i ricercatori.
Yelena Lapidot della Tel Aviv University, in Israele, e i suoi colleghi hanno analizzato abitudini alimentari e campioni di feci di 95 individui, tra cui 30 pazienti con cirrosi e cancro al fegato, 38 solo con cirrosi e 27 individui sani.
Alterazioni del microbiota intestinale nei pazienti con cirrosi
Rispetto agli individui sani, i pazienti con cirrosi e cancro al fegato e quelli solo con cirrosi hanno mostrato alterazioni nella composizione del microbiota intestinale, inclusa una ridotta ricchezza batterica.
Rispetto agli individui sani, nei pazienti con cirrosi sono stati rilevati livelli inferiori di batteri produttori di butirrato (compresi i membri delle famiglie Ruminococcaceae e Lachnospiraceae) e livelli più elevati di Gammaproteobacteria e Enterobacteria.
Nei pazienti con cirrosi e cancro al fegato sono stati invece osservati livelli più bassi di Lachnospira, Anaerostipes e Christensenella, nonché livelli maggiori di Fusobacteria, Gammaproteobacteria, Veillonella e Scardovia.
Il ruolo della dieta
Il team di ricercatori ha osservato differenze nella composizione del microbiota intestinale tra i pazienti solo con cirrosi e quelli anche con cancro al fegato. In particolare, i livelli di Alphaproteobacteria, Clostridium e del genere CF231 di Paraprevotella sono risultati alterati solo nei pazienti con cirrosi che hanno sviluppato un cancro al fegato, indipendentemente dalla gravità della cirrosi e dalle loro abitudini alimentari.
Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che il consumo di dolcificanti artificiali e cibi ricchi di zucchero è associato a livelli alterati di Akkermansia muciniphila nelle persone con cirrosi e cancro al fegato.
Conclusioni
I risultati mostrano quindi che ogni fase della malattia epatica cronica, compreso il cancro del fegato, è caratterizzata da specifiche alterazioni del microbiota intestinale. «In futuro, saranno necessari ulteriori studi di coorte metagenomici, multietnici e su larga scala che includano un’attenta valutazione dei fattori ambientali, comprese le abitudini alimentari e il loro effetto sui pazienti con cirrosi e cancro al fegato», concludono i ricercatori.