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Microbiota nasale: composizione variabile secondo il ritmo delle stagioni

I funghi e i batteri del microbiota nasale e delle aree circostanti cambiano con le stagioni. Lo dice studio pubblicato su Scientific Reports.
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Microbiota nasale: composizione variabile secondo il ritmo delle stagioni

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Stato dell'arte
I batteri che popolano il naso e i seni paranasali – spazi pieni d’aria che circondano la cavità nasale – sono noti per influenzare una serie di malattie acute e croniche che colpiscono questi distretti anatomici. Solo pochi studi hanno però monitorato come queste comunità microbiche cambiano nel tempo.
Cosa aggiunge questa ricerca
Analizzando la composizione del microbiota dei seni nasali di quattro individui sani per due anni, i ricercatori hanno scoperto una piccola comunità batterica e fungina che è rimasta costante per tutto il periodo di campionamento e che comprende Corynebacterium, Propionibacterium e il fungo Malassezia restricta. Il team ha anche osservato cambiamenti globali nella diversità della comunità batterica e fungina.
Conclusioni
I risultati suggeriscono che, nel tempo, la composizione del microbiota nasale viene alterata sia dal clima sia da fattori intrinseci all’ospite.

In questo articolo

Secondo una recente ricerca i funghi e i batteri che popolano il nostro naso e le aree circostanti cambiano con le stagioni. Lo studio, pubblicato su Scientific Reports, è il primo ad analizzare la composizione della comunità fungina e batterica del naso e dei seni paranasali, spazi pieni d’aria che circondano la cavità nasale.

È noto che i microbi nasali influenzano una serie di malattie acute e croniche che colpiscono questi distretti anatomici. Solo pochi studi hanno però monitorato come queste comunità microbiche cambiano nel tempo.

Brett Wagner Mackenzie e i suoi colleghi dell’Università di Auckland hanno analizzato la composizione del microbiota dei seni nasali di quattro individui sani per due anni. I ricercatori hanno raccolto campioni di microbiota ogni mese per il primo anno e una volta ogni tre mesi per il secondo anno. Ciò ha permesso loro di valutare le variazioni stagionali tra i campioni.

Comunità batteriche coinvolte

Il team di ricercatori ha scoperto che le comunità microbiche che popolano i seni paranasali sono composte principalmente da Actinobacteria e Basidiomycota, sebbene esistano variazioni nella diversità microbica sia a livello individuale sia orizzontalmente,  tra i partecipanti allo studio. In questi ultimi è stata però individuata una piccola comunità batterica e fungina che è risultata costante per tutto il periodo di campionamento e che comprende i batteri Corynebacterium, Propionibacterium e Staphylococcus, nonché il fungo Malassezia restricta.

Alterazioni del microbiota nasale che mutano nel tempo

Nei seni nasali i ricercatori hanno osservato la presenza di funghi e batteri la cui abbondanza varia a seconda della stagione. Per sette specie batteriche e 14 specie fungine è stato infatti rilevato un notevole spostamento durante il periodo di campionamento: per esempio, i livelli del fungo Coniochaeta fasciculata sono aumentati durante l’inverno, la primavera e l’estate e  diminuiti in autunno.

Le alterazioni nella composizione del microbiota sono risultate associate a cambiamenti nei fattori climatici come temperatura, precipitazioni, pressione atmosferica e umidità. Per esempio, una diminuzione di C. fasciculata è associata a un aumento della pressione atmosferica, mentre i livelli di C. delicatulum tendono ad aumentare con l’incremento dell’umidità.

Gli alti livelli di variazione microbica rilevati nei singoli individui e tra i partecipanti allo studio, così come i cambiamenti nella composizione del microbiota associati al clima, suggeriscono che una combinazione di alterazioni individuali e stagionali influenza il microbiota nasale.

Traduzione dall’inglese a cura della redazione

Giorgia Guglielmi
Giorgia Guglielmi è una science writer freelance residente a Basilea, in Svizzera. Ha conseguito il dottorato in Biologia all’European Molecular Biology Laboratory e il Master in Science Writing al MIT.

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