Secondo una recente ricerca i funghi e i batteri che popolano il nostro naso e le aree circostanti cambiano con le stagioni. Lo studio, pubblicato su Scientific Reports, è il primo ad analizzare la composizione della comunità fungina e batterica del naso e dei seni paranasali, spazi pieni d’aria che circondano la cavità nasale.
È noto che i microbi nasali influenzano una serie di malattie acute e croniche che colpiscono questi distretti anatomici. Solo pochi studi hanno però monitorato come queste comunità microbiche cambiano nel tempo.
Brett Wagner Mackenzie e i suoi colleghi dell’Università di Auckland hanno analizzato la composizione del microbiota dei seni nasali di quattro individui sani per due anni. I ricercatori hanno raccolto campioni di microbiota ogni mese per il primo anno e una volta ogni tre mesi per il secondo anno. Ciò ha permesso loro di valutare le variazioni stagionali tra i campioni.
Comunità batteriche coinvolte
Il team di ricercatori ha scoperto che le comunità microbiche che popolano i seni paranasali sono composte principalmente da Actinobacteria e Basidiomycota, sebbene esistano variazioni nella diversità microbica sia a livello individuale sia orizzontalmente, tra i partecipanti allo studio. In questi ultimi è stata però individuata una piccola comunità batterica e fungina che è risultata costante per tutto il periodo di campionamento e che comprende i batteri Corynebacterium, Propionibacterium e Staphylococcus, nonché il fungo Malassezia restricta.
Alterazioni del microbiota nasale che mutano nel tempo
Nei seni nasali i ricercatori hanno osservato la presenza di funghi e batteri la cui abbondanza varia a seconda della stagione. Per sette specie batteriche e 14 specie fungine è stato infatti rilevato un notevole spostamento durante il periodo di campionamento: per esempio, i livelli del fungo Coniochaeta fasciculata sono aumentati durante l’inverno, la primavera e l’estate e diminuiti in autunno.
Le alterazioni nella composizione del microbiota sono risultate associate a cambiamenti nei fattori climatici come temperatura, precipitazioni, pressione atmosferica e umidità. Per esempio, una diminuzione di C. fasciculata è associata a un aumento della pressione atmosferica, mentre i livelli di C. delicatulum tendono ad aumentare con l’incremento dell’umidità.
Gli alti livelli di variazione microbica rilevati nei singoli individui e tra i partecipanti allo studio, così come i cambiamenti nella composizione del microbiota associati al clima, suggeriscono che una combinazione di alterazioni individuali e stagionali influenza il microbiota nasale.
Traduzione dall’inglese a cura della redazione