Crescere con uno o più fratelli può ridurre il rischio di andare incontro a malattie infiammatorie intestinali e allergie. Tuttavia, non è ancora chiaro come i fratelli possano influenzare la composizione del microbiota in via di sviluppo.
Per colmare questa lacuna di conoscenza, i ricercatori guidati da Søren Johannes Sørensen, Morten Arendt Rasmussen, Hans Bisgaard e Jakob Stokholm della University of Copenaghen hanno analizzato il microbiota delle vie aeree e dell’intestino di quasi 650 bambini di età compresa tra una settimana e sei anni.
I risultati, pubblicati sulla rivista Microbiome, evidenziano la necessità di considerare la presenza di fratelli in tutti gli studi che analizzano lo sviluppo del microbiota.
I figli unici hanno meno bifidobatteri nell’intestino
A una settimana di vita, quasi il 60% dei bambini che hanno partecipato allo studio aveva uno o più fratelli maggiori. A sei anni, soltanto l’11% non aveva fratelli, mentre il 45% aveva solo fratelli maggiori, il 33% aveva solo fratelli più piccoli e circa il 10% entrambi.
I microbi più comuni nelle vie aeree e nell’intestino dei bambini sono Firmicutes, Proteobacteria, Actinobacteria e Bacteroidetes.
I ricercatori hanno scoperto che, soprattutto nel primo anno di età, la presenza di fratelli maggiori è uno dei fattori maggiormente in grado di influenzare la composizione del microbiota delle vie aeree e dell’intestino.
In particolare nel campione studiato, i bambini con fratelli maggiori presentavano, nel microbiota delle vie aeree, una minore abbondanza di Firmicutes e livelli più elevati di Proteobacteria in tutti i periodi di campionamento. Gli actinobatteri erano più abbondanti a uno e tre mesi di vita nei bambini con fratelli maggiori, Moraxella e Neisseria nei bambini con fratelli maggiori, mentre in questi bambini lo Staphylococcus era meno abbondante.
I bambini con fratelli maggiori, durante il loro primo mese di vita, erano caratterizzati a livello intestinale anche da una maggiore abbondanza di Bifidobacterium e una minore abbondanza di Clostridium.
A un anno, quei bambini avevano livelli più bassi di Veillonella ed Enterobacteriaceae, tra cui Escherichia/Shigella. I ricercatori hanno scoperto che i livelli più alti di Prevotella nei bambini con fratelli maggiori erano più pronunciati a quattro anni e persistevano fino a sei anni.
L’età fa la differenza
Dai dati ottenuti è emerso anche che un altro fattore in grado di influenzare la composizione del microbiota intestinale è il divario di età rispetto al fratello maggiore più giovane: minore è la differenza d’età, maggiore è la diversità del microbiota intestinale e minore quella del microbiota delle vie aeree. Al contrario, il numero di fratelli maggiori non ha avuto alcun effetto.
All’età di sei anni, il 7% dei bambini partecipanti ha sviluppato asma, circa il 6% ha sviluppato rinite allergica e quasi il 26% ha avuto una tendenza all’infiammazione allergica.
I ricercatori danesi hanno quindi scoperto che la firma batterica del fratello nel microbiota intestinale a un anno di età era collegata a un ridotto rischio di asma a sei anni.
Non sono state trovate invece associazioni per la sensibilizzazione allergica e la rinite allergica.
Conclusioni
«Durante le fasi precoci di maturazione del microbiota, che corrispondono ai primi anni di vita, è plausibile che il microbiota abbia maggiori probabilità di essere influenzato da altri microbioti con un livello di maturità non troppo distante».
Indipendentemente dai meccanismi alla base dei risultati, le loro implicazioni, specialmente negli studi sul microbiota, non dovrebbero essere sottovalutate. «Suggeriamo che la stratificazione frequente per numero di fratelli negli studi relativi al microbiota dovrebbe essere riconsiderata a favore della stratificazione per divario di età rispetto al fratello più giovane».