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Microbiota intestinale materno: quale impatto sulla salute dei figli?

Vari ceppi di Lactobacillus e Bifidobacterium hanno mostrato di ridurre il rischio di allergie infantili o eczemi.
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Microbiota intestinale materno: quale impatto sulla salute dei figli?

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In questo articolo

La vera e propria colonizzazione batterica dell’intestino inizia con la nascita. Su questo, ormai, ci sono pochi dubbi. Altrettanto solide sono le evidenze che il microbioma del nuovo nato sia diverso da quello di un adulto e che impieghi circa 3 anni prima di arrivare alla maturazione completa [1,2]. 

La variabilità del microbiota infantile è infatti minore. Soprattutto in questi primi anni, sono poi molti i fattori che ne possono modificare la composizione. Tra questi, la modalità di nascita, eventuali trattamenti antibiotici durante la gravidanza o infanzia, il tipo di allattamento o la dieta della madre

I cambiamenti nel corpo femminile durante la gravidanza sono notevoli; tra questi vi è lo sviluppo della placenta, organo altamente specializzato per proteggere il feto dal sistema immunitario della madre, ma che allo stesso tempo riesce a consentire uno scambio di sostanze necessarie per la sua crescita. 

Se l’esistenza di un microbiota placentare è ancora oggetto di controversie tra i ricercatori, il trasporto di metaboliti di derivazione batterica è stato ben dimostrato. Per questo, il microbiota intestinale materno gioca un ruolo fondamentale nell’assicurare una buona fonte di nutrienti

Tra i fattori che possono alterare questo interscambio troviamo principalmente antibiotici e altri farmaci, i quali possono comportare conseguenze per il sistema immunitario del neonato con, ad esempio, una diminuzione di neutrofili, oltre che di granulociti e macrofagi, con maggior rischio di contrarre infezioni [2,3].

Microbiota materno “multitasking”

Qual è quindi il ruolo del microbiota materno? Sappiamo che è attivo su molteplici fronti. Tra i più studiati ricordiamo la comunicazione bidirezionale con il cervello e lo sviluppo del sistema immunitario [4]. 

Nonostante la maggior parte delle ricerche riguardino il periodo post-natale, sembra che il microbioma intestinale materno sia anche in grado di promuovere la maturazione dell’immunità del feto esercitando una potenziale influenza anche sullo sviluppo di eventuali allergie nel medio-lungo periodo

Anche il microbiota della madre cambia in gravidanza entrando in uno stato di simil-disbiosi,  a causa di un processo fisiologico. Si assiste infatti a un generale decremento nella diversità e ricchezza batterica con un parallelo aumento di Proteobacteria e Actinobacteria

Queste alterazioni sono spesso dovute alle abitudini dietetiche. Per aiutare a mantenere un corredo metabolico ottimale per lo sviluppo del sistema immunitario del nascituro è importante una buona nutrizione durante la gestazione. Non solo per la madre: è stato osservato come un’alimentazione non ottimale metta il feto maggiormente a rischio di sviluppare disturbi cronici, sindromi metaboliche ecc. 

Una dieta ricca in fibre e buoni livelli di vitamina D3 in gravidanza, ad esempio, ha dimostrato di ridurre il rischio di disturbi sia nella madre stessa sia nel nuovo nato [2].  Tra i fattori che impattano positivamente, a una dieta bilanciata e un ridotto (se non nullo) uso di antibiotici si aggiunge uno stato mentale sereno e non contrassegnato da stress, che ha mostrato di ridurre il rischio di allergie e asma [4]. 

D’altro canto, un’elevata abbondanza di Enterococci nel microbiota intestinale materno sembrerebbe favorire un respiro più pesante del normale durante il sonno del bambino. Inoltre, due studi hanno osservato una correlazione tra questo genere batterico e una maggiore predisposizione a sviluppare asma e allergie. Si tratta di studi condotti su numeri piccoli, pertanto è necessario prendere questo dato con cautela. 

Se invece a essere predominante è Prevotella copri, si è vista una diminuzione di allergie alimentari IgE-mediate nei neonati. Il succinato, di cui P. copri è produttore, è infatti associato alla produzione e migrazione di cellule dendritiche in grado di attenuare le risposte allergiche [4]. 

Insieme agli accorgimenti citati, una futura mamma può seguire anche una supplementazione probiotica. Nonostante qualche risultato contrastante, un gran numero di evidenze mostrano come il loro utilizzo durante la gravidanza favorisca un buon ambiente microbico. Non solo si è anche osservato che determinati probiotici sembrerebbero avere effetti positivi anche nel neonato

Vari ceppi di Lactobacillus e Bifidobacterium, ad esempio, hanno mostrato di ridurre il rischio di allergie infantili o eczemi [4]. 

Come per esempio Bifidobacterium lactis HN019, uno dei primi probiotici ad essere utilizzato nell’alimentazione umana, ha dimostrato di sostenere le funzionalità della barriera intestinale durante infezioni tipicamente pediatriche causate da Rotavirus, Shigella spp. o Salmonella spp. Inoltre, ha mostrato benefici nell’alleviare i sintomi della dermatite atopica [5,6].

Così come Bifidobacterium breve M-16V, che rappresenta il ceppo più comune nei neonati sani e nel latte materno. Possiede anche proprietà anti-allergiche ed è in grado di migliorare i sintomi della dermatite atopica (eczema) e delle riniti stagionali [7,8].

Anche Lactobacillus rhamnosus HN001 è stato associato positivamente all’aumento della risposta immunitaria e adattativa. Alcuni studi hanno dimostrato che questo ceppo può ridurre l’incidenza di eczema del 50% nei bambini dai due ai sei anni, un beneficio che persiste anche se il probiotico viene assunto dalla madre durante la gestazione. Inoltre, è stato dimostrato che riduce il rischio di rino-congiuntivite [9-13].

Contenuto realizzato in collaborazione con Coree srl.

Riferimenti

  1. Kalbermatter C, Fernandez Trigo N, Christensen S, Ganal-Vonarburg SC. Maternal Microbiota, Early Life Colonization and Breast Milk Drive Immune Development in the Newborn. Front Immunol. 2021 May 13;12:683022. doi: 10.3389/fimmu.2021.683022
  2. Gollwitzer ES, Marsland BJ. Impact of Early-Life Exposures on Immune Maturation and Susceptibility to Disease. Trends Immunol. 2015 Nov;36(11):684-696. doi: 10.1016/j.it.2015.09.009. 
  3. Nyangahu DD, Lennard KS, Brown BP, Darby MG, Wendoh JM, Havyarimana E, Smith P, Butcher J, Stintzi A, Mulder N, Horsnell W, Jaspan HB. Disruption of maternal gut microbiota during gestation alters offspring microbiota and immunity. Microbiome. 2018 Jul 7;6(1):124. doi: 10.1186/s40168-018-0511-7. 
  4. Gao Y, Nanan R, Macia L, Tan J, Sominsky L, Quinn TP, O’Hely M, Ponsonby AL, Tang MLK, Collier F, Strickland DH, Dhar P, Brix S, Phipps S, Sly PD, Ranganathan S, Stokholm J, Kristiansen K, Gray LEK, Vuillermin P. The maternal gut microbiome during pregnancy and offspring allergy and asthma. J Allergy Clin Immunol. 2021 Sep;148(3):669-678. doi: 10.1016/j.jaci.2021.07.011. 
  5. Troeger C, Forouzanfar M, Rao PC, Khalil I, Brown A, Reiner RC Jr. Estimates of global, regional, and national morbidity, mortality, and aetiologies of diarrhoeal diseases: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2015. Lancet Infect Dis. (2017) 17:909–48. doi: 10.1016/S1473-3099(17)30276-1
  6. H.S. Gill, K.J. Rutherfurd, J. Prasad, P.K. Gopal Enhancement of natural and acquired immunity by Lactobacillus rhamnosus (HN001), Lactobacillus acidophilus (HN017) and Bifidobacterium lactis (HN019) British Journal of Nutrition, 83 (2000), pp. 167-176
  7. Taniuchi, S.;  Hattori, K.;  Yamamoto, A.;  Sasai, M.;  Hatano, Y.;  Kojima, T.;  Kobayashi, Y.;  Iwamoto, H.;Yaeshima, T. Administration of Bifidobacterium to infants with atopic dermatitis: Changes in fecal microfloraand clinical symptoms.J. Appl. Res. Clin. Exp. Therapeut.2005,5, 387.
  8. Van der Aa, L.B.; Van Aalderen, W.M.C.; Heymans, H.S.A.; Henk Sillevis Smitt, J.; Nauta, A.J.; Knippels, L.M.J.;Ben Amor, K.; Sprikkelman, A.B.; Group, S.S. Synbiotics prevent asthma-like symptoms in infants withatopic dermatitis.Allergy2011,66, 170–17
  9. H.S. Gill, K.J. Rutherfurd, J. Prasad, P.K. Gopal Enhancement of natural and acquired immunity by Lactobacillus rhamnosus (HN001), Lactobacillus acidophilus (HN017) and Bifidobacterium lactis (HN019) British Journal of Nutrition, 83 (2000), pp. 167-176
  10. Wickens K, Black PN, Stanley TV et al. A differential effect of 2 probiotics in the prevention of eczema and atopy: a double-blind, randomized, placebocontrolled trial. J Allergy Clin Imunol 2008; 122:788–94. 
  11. Wickens K et al. (2013). A protective effect of lactobacillus rhamnosus HN001 against eczema in the first 2 years of life persists to age 4 years. Epidemiology of Allergic Disease , 42, 1071-1079.
  12. Barthow C, Wickens K, Stanley T, Mitchell EA, Maude R, Abels P, Purdie G, Murphy R, Stone P, Kang J, Hood F, Rowden J, Barnes P, Fitzharris P, Craig J, Slykerman RF, Crane J. The Probiotics in Pregnancy Study (PiP Study): rationale and design of a double-blind randomised controlled trial to improve maternal health during pregnancy and prevent infant eczema and allergy. BMC Pregnancy Childbirth. 2016 Jun 3;16(1):133. doi: 10.1186/s12884-016-0923-y
  13. Wickens K et al. (2013). Early supplementation with Lactobacillus rhamnosus HN001 reduces eczema prevalence to 6 years: does it also reduce atopic sensitisation? Epidemiology of Allergic Disease , 43: 1048-1057.
Redazione

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