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Asma grave: il microbiota respiratorio cambia in presenza di eosinofili

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Asma grave: il microbiota respiratorio cambia in presenza di eosinofili

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I pazienti asmatici presentano un microbioma delle vie aeree alterato con la predominanza di particolari specie batteriche nella forma di patologia più grave e correlata a infiammazione da eosinofili.

Questo è quello che si può affermare in base a uno studio che un team di ricercatori cinesi del Guangzhou Medical University ha condotto su un piccolo gruppo di loro connazionali e pubblicato in Respiratory Medicine.

L’asma è di fatto una patologia cronica caratterizzata da infiammazione a livello bronchiale e “atopia” cioè dalla tendenza di una maggiore differenziazione di linfociti Th2, rispetto all’andamento fisiologico, soprattutto in presenza di “allergeni-aerei” come polvere o pollini.

Questo porta a un incremento di eosinofili, principali responsabili della cronicizzazione della patologia e di cambiamenti strutturali delle vie aeree stesse, oltre che di IgE e della conseguente risposta allergica dovuta all’attivazione di mastociti. Nonostante gli eosinofili siano gli attori principali della situazione asmatica grave, anche neutrofili e granulociti sono attivamente coinvolti, anche se in misura minore.

L’associazione microbioma del tratto aereo e gravità della patologia asmatica è stata più volte ricercata e confermata.

Studi precedenti hanno infatti dimostrato come le vie aeree di soggetti con asma moderata-grave fossero caratterizzate da una marcata presenza di Proteobacteria e di come i loro campioni salivari contenessero Streptococcus associati a eosinofilia in elevata concentrazione. Queste ricerche sono state tuttavia messe a punto basandosi solo su pazienti caucasici.

Naijian Li e colleghi hanno quindi voluto verificare se si potessero ottenere risultati analoghi a quelli già ottenuti cambiando il campione di soggetti considerando soprattutto il diverso regime alimentare e grado di esposizione all’inquinamento quotidiano.

Sono stati perciò arruolati 49 soggetti asmatici, venticinque dei quali con asma grave, e 15 controlli sani. I soggetti con asma sono stati suddivisi, oltre che per il livello di gravità della patologia, anche in base al loro status eosinofilo. Dei quarantanove asmatici infatti, 12 hanno dimostrato asma non-eosinofila mentre i restanti 37 eosinofila.

Ai fini dell’analisi del microbioma, sono stati raccolti numerosi campioni salivari dai quali è stato estratto e sequenziato il DNA con 16 S rRNA e PCR, e valutati secondo la classificazione OTUs e PCA (principal components analysis).

Differenze tra pazienti con asma grave e soggetti sani

  • I pazienti con asma grave hanno dimostrato atopia più marcata rispetto a soggetti con asma moderata (64% vs 50%) oltre che una predominanza della componente eosinofila su quella neutrofila (46.9% vs 18.4%);
  • A livello di phyla non sono state evidenziate differenze significative nella composizione del microbioma di tutti i campioni, inclusi quelli prelevati da soggetti sani. Proteobacteria, Firmicutes, Bacteroides, Fusobacteria e Actinobacteria sono infatti risultati predominanti ed espressi in maniera comparabile;
  • A livello di familia, invece, Pseudomonaceae ed Enterobacteriaceae sono risultate molto più presenti in campioni prelevati da soggetti con asma grave rispetto agli altri due gruppi. Porphyromonadaceae si è dimostrata più espressa invece nel microbioma di soggetti sani rispetto a quello di pazienti asmatici, sia gravi sia moderati;
  • Tra gli asmatici, la famiglia delle Actinomyceteae e il phylum Firmicutes sono risultati prevalenti nel sottogruppo dei soggetti con asma da eosinofili anche se, per quanto riguarda il phylum, in maniera non statisticamente significativa.

Questo studio ha quindi dimostrato come la composizione del microbiota del tratto respiratorio in presenza di asma grave sia alterato se confrontato con quello di soggetti sani o con asma moderata con particolare associazione al tipo di asma, cioè da eosinofili o meno. Le differenze si evidenziano soprattutto a livello di famiglia di batteri.

Correlazione positiva e significativa tra la prevalenza di eosinofili e una particolare specie batterica è stata riscontrata soprattutto con Actinomyceteae mentre la cronicizzazione e l’aggravamento della patologia è imputabile soprattutto a Pseudomonaceae ed Enterobacteriaceae.

A detta degli stessi autori questo studio presenta però delle limitazioni quali il ristretto numero di soggetti inclusi, soprattutto se comparato a quello di lavori precedenti, e la possibilità di alterazione del microbioma dovuta da fattori esterni quali inquinamento, dieta e assunzione per via orale o inalatoria di corticosteroidi prevista dal trattamento farmacologico della patologia stessa. Non possono essere inoltre escluse altre contaminazioni aeree accidentali durante la raccolta e manipolazione dei campioni.

In conclusione, nonostante questi risultati siano da considerarsi preliminari, è possibile affermare che la presenza della patologia asmatica, oltre che la sua eziologia e livello di gravità, sia direttamente correlata alla diversa composizione del microbiota delle vie aeree e che questa relazione possa esser approfondita da ulteriori studi per sviluppare un nuovo approccio terapeutico nel controllo della patologia stessa.

Silvia Radrezza
Laureata in Farmacia presso l’Univ. degli Studi di Ferrara, consegue un Master di 1° livello in Ricerca Clinica all’ Univ. degli Studi di Milano. Borsista all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS dal 2017 al 2018, è ora post-doc presso Max Planck Institute of Molecular Cell Biology and Genetics a Dresda (Germania).

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