Una nuova ricerca condotta sui topi suggerisce che i microbi che vivono nel nostro intestino potrebbero influenzare la tolleranza agli oppiacei. I risultati, pubblicati nei Proceedings of the National Academy of Science, suggeriscono che il microbiota intestinale potrebbe così diventare un bersaglio terapeutico per la prevenzione e la gestione della tolleranza analgesica agli oppioidi.
L’esposizione a lungo termine agli oppioidi provoca tolleranza, che a sua volta può portare a overdose e morte. Negli Stati Uniti, per esempio, il rapido aumento nell’uso di farmaci oppioidi senza ricetta medica e senza prescrizione ha portato a quasi il 70% dei decessi per overdose nel 2017.
Il meccanismo alla base della tolleranza analgesica alla morfina non è ancora chiaro, ma gli scienziati hanno a lungo sospettato che i batteri che vivono nell’intestino potessero svolgere un ruolo, poiché l’uso cronico di oppioidi negli animali e nelle persone è associato a un microbiota intestinale alterato.
Utilizzando i topi, un team di ricercatori guidato da Li Zhang, presso l’Università di Miami, negli Stati Uniti, ha studiato il ruolo del microbiota intestinale nella tolleranza analgesica alla morfina.
Meno batteri, meno tolleranza
Nei topi privi di germi trattati con morfina per 8 giorni, la tolleranza analgesica è stata significativamente attenuata. Questi topi hanno mostrato una minore tolleranza rispetto ai topi cresciuti in assenza di specifici patogeni (SPF). Quando ai topi SPF sono stati somministrati morfina e antibiotici per impoverire la loro flora intestinale, la loro tolleranza analgesica è risultata attenuata tanto quanto nei topi privi di germi.
Per capire come i cambiamenti indotti dalla morfina sul microbiota intestinale contribuiscono alla tolleranza analgesica, i ricercatori hanno valutato la permeabilità della barriera intestinale. Nei topi SPF tolleranti alla morfina, hanno osservato una barriera intestinale compromessa e un aumento degli infiltrati infiammatori nell’intestino, mentre i topi senza germi trattati con morfina non hanno mostrato danneggiamento della barriera intestinale.
Batteri colpevoli
Nei topi che mostrano tolleranza alla morfina, diversi batteri intestinali sono risultati traslocati nel fegato. In questi animali, i ricercatori hanno osservato un aumento significativo nell’espressione di due recettori che mediano la risposta dell’ospite ai batteri. Nei topi che mancavano di questi recettori, la tolleranza analgesica era parzialmente attenuata.
Inoltre, gli animali con tolleranza alla morfina avevano livelli elevati di citochine infiammatorie nel fegato, nel midollo spinale e nell’intestino. Al contrario, i topi privi di germi trattati con la morfina presentavano minori risposte infiammatorie.
I ricercatori hanno scoperto che la tolleranza è associata a cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale, in particolare con la diminuzione di Bifidobacteria e Lactobacillaeae. Ma quando ai topi trattati con la morfina sono stati somministrati probiotici arricchiti con queste comunità batteriche, la loro tolleranza analgesica è risultata ridotta.
I risultati suggeriscono che la diminuzione di Lactobacillus e Bifidobacterium è implicata nella tolleranza alla morfina e che i probiotici possono avere un effetto protettivo. Per questo motivo, secondo gli scienziati, la somministrazione di probiotici insieme alla morfina potrebbe essere un modo promettente per ridurre la tolleranza alla morfina e prolungarne l’efficacia.
Traduzione dall’inglese a cura della redazione