Nonostante l’allattamento al seno sia la scelta migliore, nei casi in cui non è possibile, l’arricchimento del latte in formula con prodotti della fermentazione di Lactobacillus paracasei CBA L74 sembrerebbe dare risultati simili al latte materno in termini di maturazione immunitaria, metabolica e della componente batterica.
È quanto conclude lo studio di Paola Roggero e colleghi della Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico (IRCCS) di Milano, recentemente pubblicato su Nature Communications.
Allattamento al seno e microbiota del neonato
Considerato il ruolo fondamentale che il latte materno riveste nei primi sei mesi di vita per la crescita e sviluppo del neonato, è importante fornire alternative quanto più possibile simili nelle situazioni in cui l’allattamento non è praticabile o sufficiente.
Numerosi studi che hanno confrontato bambini alimentati con le formulazioni standard rispetto al latte materno dimostrano differenze notevoli soprattutto in termini di metabolismo, difese immunitarie e microbiota, suggerendo quindi la necessità di ottimizzare queste formulazioni. Un aiuto potrebbe venire dai postbiotici, ossia metaboliti normalmente prodotti dai batteri durante la fermentazione.
A tal proposito, prodotti di fermentazione del ceppo Lactobacillus paracasei CBA L74 hanno dimostrato effetti positivi nella produzione intestinale di sIgA e di peptidi dell’immunità innata (alfa-difensina, HNP 1-3; beta-difensina 2 umana (HBD-2) e catelicidina LL-37) con conseguente protezione contro le infezioni. Un loro eventuale impatto nel sistema immunitario generale e sul profilo metabolico e microbico rimane tuttavia ancora da approfondire.
Lactobacillus paracasei CBA L74 e latte in formula
Per farlo, i ricercatori italiani hanno confrontato questi aspetti in 78 neonati allattati al seno (controlli) o alimentati nei primi tre mesi rispettivamente con formula standard o arricchita con post-biotici da L. paracasei CBA L74 nati con parto naturale o cesareo (n=13/gruppo). Di seguito i principali risultati.
Considerando le curve di crescita, le due formulazioni (standard e con post-biotici) hanno fatto registrare risultati simili, mostrandosi inoltre ben tollerate a livello gastrointestinale. È risultata invece diversa la stimolazione immunitaria (IgA), più elevata nella variante arricchita. In particolare:
- le sIgA, presenti al baseline (T0, 1 settimana dalla nascita) solo nel gruppo allattato al seno, hanno mostrato valori simili dopo 90 giorni nel gruppo con formula arricchita. Incremento scarso invece per il restante gruppo con formula standard
- in tutti e tre i gruppi non sono stati rilevati cambiamenti significativi nei livelli di peptidi antimicrobici, che rimangono stabili nel tempo.
Passando poi al confronto nel corso del tempo delle caratteristiche batteriche tra i diversi gruppi, si è visto che:
- l’alpha-diversity è risultata analoga tra i gruppi e durante lo studio, fatta eccezione per il gruppo in formulazione standard e nato con parto naturale
- indipendentemente dalla modalità di nascita, il gruppo allattato al seno ha mostrato una diversità tendenzialmente in diminuzione al termine dello studio. Andamento simile nel gruppo con formula fermentata. Di contro, per quello in formula standard nato con parto naturale è stato registrato un aumento di diversità
- la modalità di nascita ha mostrato di influenzare in parte la composizione batterica dei neonati. La prevalenza di Bifidobacteria è infatti risultata significativamente superiore in T0 nei nati con parto naturale indipendentemente dall’alimentazione. Tali differenze si sono tuttavia annullate a 90 giorni
- nonostante, sia all’inizio sia al termine dello studio, le differenze nel microbioma di neonati allattati al seno o in formula sono risultate marcate, i nati con parto naturale alimentati con formula arricchita hanno mostrato una maggiore omogeneità batterica (analoga ai controlli) rispetto alla controparte in formula standard, che ha mantenuto un’elevata diversità soprattutto a livello di genere. In questi ultimi, infatti, si è osservata una significativa espansione tempo-dipendente di Ruminococcus 2 e Erysipelotrichaceae, con una riduzione di Bacteroides e Parabacteroides rispetto ai controlli. Inoltre, indipendentemente dalla modalità di nascita, il gruppo in formula standard ha registrato un decremento di Veillonella e un aumento di Clostridium innocuum.
Profilo metabolico dei neonati nutriti con latte artificiale
Passando infine al profilo metabolico, sono emerse differenze significative tra i gruppi in formula e i controlli e sembra che anche la modalità di nascita abbia un impatto sul metabolismo. è stato infatti osservato che:
- il gruppo in allattamento ha mostrato non solo una buona abbondanza di monosaccaridi come le controparti, ma anche di acidi grassi
- a 90 giorni, nonostante le differenze ancora presenti, il metaboloma del gruppo con formula arricchita è risultato molto simile a quello dei controlli, in particolare per quanto riguarda i nati con parto naturale. Di contro, nel gruppo in formula standard si è registrata una maggiore produzione di acidi carbossilici (acido fumarico e acetico) e di acidi grassi saturi (acido miristico)
- il gruppo in formula standard ha mostrato un trend metabolico differente da quello dei controlli, indipendentemente dalla modalità di nascita. Nel gruppo in formula arricchita l’andamento si è mostrato invece simile in certi casi ai controlli, in altri alla controparte in formula. In particolare, per aminoacidi come valina, treonina e serina, oltre che per acido 2-chetoisocaproico, treosio e 5-idrossindoloacetico, sono state registrate analogie di pattern temporale con il gruppo in formula standard. Al contrario, per gliceril-glicoside, acido glicerico, galattosio e arabinosio sono state rilevate maggiori analogie con il gruppo controllo
- metaboliti quali acido aspartico, metionina, arabitolo, mannobiosio, acido stearico, ribosio ecc. sono risultati estremamente ridotti o assenti nei gruppi in formula rispetto ai controlli allattati al seno, nei quali, soprattutto se nati con parto naturale, hanno mostrato notevole abbondanza.
Da ultimo è stata correlata l’espressione metabolica con quella batterica a 90 giorni, ottenendo risultati statisticamente significativi per Clostridiaceae, Subdoligranulum, Butyricicoccus, Ruminococcaceae UCG 014, Faecalibacterium, Eubacterium coprostanoligenes, Bacillus, Escherichia–Shigella, Flavonifractor, Microbacterium, Ruminococcaceae UCG 013, Ruminococcaceae, Coriobacteriales incertae e Pasteurellaceae.
In particolare, metaboliti arricchiti nel gruppo in formula standard (reonina, acido fumario, acido 2-idrossi isocaproico, leucina, valina, treosio 2, 5-dimetilaminometil-1H-pirrolo-2-carbossil estere e acido miristico) sono risultati associati a generi inclusi in Muribaculaceae spp., Faecalibaculum, Erysipelotrichaceae, Ruminococcus 2, Blautia, Eggerthella, Lachnospiraceae, Clostridium innocuum e Varibaculum.
Correlazione inversa nello stesso gruppo tra treonina, acido fumarico, acido 2-idrossi isocaproico, leucina e valina con Parabacteroides, Veillonella, Haemophilus e Bacteroides. Nessuna evidenza analoga per il gruppo in formula arricchita.
Conclusioni
In conclusione, dunque, l’arricchimento con post-biotici sembrerebbe offrire notevoli vantaggi per l’alimentazione dei neonati in assenza di latte materno, in quanto promuove uno sviluppo immunitario, metabolico e microbico similare. Il limitato periodo di studio e di dimensione campionaria richiedono tuttavia ulteriori conferme.