Infezioni micotiche non responsive ai trattamenti: un aiuto potrebbe arrivare dal mare. La turbinmicina, infatti, molecola isolata dall’organismo Ecteinascidia turbinate, sembrerebbe infatti dimostrare ottima efficacia e sicurezza contro molteplici patogeni resistenti, compreso il diffuso Candida auris.
È quanto concludono Fan Zhang e colleghi dell’Università del Wisconsin-Madison (USA), in un recente studio pubblicato su Science Reports.
Infezioni da funghi, poco conosciute
Sono 2 milioni le vittime da infezioni micotiche ogni anno. Questo numero sarà destinato a crescere considerando il parallelo aumento della resistenza dei patogeni ai trattamenti in uso. Tra tutti, Candida auris è quello più diffuso e, al contempo, pericoloso. Nuove strategie di intervento sono quindi necessarie.
La maggior parte dei principi attivi in uso sono di origine naturale. Tuttavia, il mondo marino è stato finora poco indagato.
L’avanzare delle tecniche e della tecnologia hanno permesso però una maggiore conoscenza sulle potenzialità dei molti microrganismi o animali che lo popolano portando alla scoperta, tra gli altri, della turbinmicina.
Considerando i promettenti risultati preliminari, i ricercatori hanno quindi valutato la sua attività nei confronti di 39 isolati micotici resistenti alle terapie standard.
Tra questi troviamo ceppi appartenenti a C. albicans, C. auris, Candida glabrata, Candida tropicalis, A. fumigatus, Fusarium spp., Scedosporium spp., e Rhizopus spp. Ecco cosa si è visto.
- 4-8 μg/ml si sono dimostrati sufficienti per esercitare un’attività antimicotica nei confronti di tutti i ceppi indagati
- selezionando tra tutti C. auris, la concentrazione più alta ha prodotto una riduzione di oltre il doppio della carica micotica in quattro ore, dimostrando un’inibizione di crescita
- test preliminari di sicurezza sono stati fatti su globuli rossi umani per valutarne l’emolisi e su modelli murini. Aumentando di mille volte la minima concentrazione inibitoria sul plasma non si è registrata alcuna tossicità supportandone un’ampia finestra di applicazione. Risultati analoghi sono stati ottenuti in vivo raggiungendo la dose di 256 mg/kg
- modelli murini infettati con Candida auris hanno mostrato un’efficacia del trattamento (da 0,25 a 4 mg/kg ogni 6 ore) dose-dipendente
- risultati analoghi si sono ottenuti contro A. fumigatus, particolarmente difficile da trattare e dall’alto tasso di mortalità. Anche in modelli immunodepressi, turbincimina a basse dosi (0,25 – 1 mg/kg ogni 6 ore per quattro giorni) ha indotto ugualmente la riduzione di carica micotica. Di contro, il trattamento con l’antifungino standard (posaconazolo) è risultato inefficace
Meccanismo d’azione
Ma in che modo agisce? Sembrerebbe puntando al blocco del traffico vescicolare agendo sulla proteina di trasferimento Sec14 indispensabile per una corretta dinamica della rete trans-Golgi i.
Infatti, turbinmicina si è dimostrata inefficace in ceppi mutati di candida che non esprimono Sec14. Sebbene promettenti, questi dati dovranno tuttavia essere confermati in studi clinici. E non soltanto è da valutare l’efficacia e la sicurezza di turbinomicina, ma anche l’eventuale insorgenza di nuove resistenze.