Stato dell’arte
L’incidenza della dermatite atopica, patologia infiammatoria cronica della pelle, sia in adulti sia in età pediatrica è tutt’ora elevata. Tra i fattori di rischio sembrerebbe esserci anche un microbiota alterato.Cosa aggiunge questo studio
Scopo dello studio è stato quello di valutare l’efficacia dell’ingrediente a base di probiotici selezionati per migliorare la sintomatologia e il benessere della pelle in soggetti con dermatite atopica da lieve a moderata.Conclusioni
Rispetto al placebo, i pazienti che hanno assunto il supplemento probiotico hanno mostrato un significativo miglioramento dell’incarnato (levigatezza, idratazione), dei sintomi legati alla gravità della patologia e dello stato infiammatorio cutaneo.
L’ingrediente a base di probiotici, composto da L. plantarum PBS067, L. reuteri PBS072 e L. rhamnosus LRH020 e sviluppato da SynBalance, migliora significativamente la sintomatologia e le condizioni della pelle in pazienti con dermatite atopica da lieve a moderata. Queste evidenze potrebbero aprire la strada nell’uso di strategie terapeutiche alternative per questa patologia multifattoriale ad alta incidenza.
Lo conclude lo studio clinico randomizzato in doppio cieco condotto da Angela Michelotti e colleghi di Complife Italia pubblicato su European Journal of Dermatology.
L’asse intestino pelle e la dermatite atopica
La dermatite atopica (AD) è una patologia infiammatoria, cronica a carico della pelle. Si manifesta principalmente con intenso prurito, desquamazione fino, nelle forme più gravi, a vere e proprie lesioni cutanee.
La sintomatologia talvolta invalidante, è accompagnata da un’elevata incidenza (60% della popolazione con almeno un’esperienza): per tale ragione si è alla ricerca di nuove strategie di intervento mirate, efficaci, potenzialmente più sicure e tollerate rispetto a quanto già presente in commercio.
La dermatite atopica è una malattia multifattoriale, oltre agli stimoli esterni (allergeni) e immunitari (citochine infiammatorie), la ricerca scientifica si sta interrogando sul possibile ruolo del microbiota intestinale nella modulazione dei sintomi ad essa correlata.
Il rapporto tra la comunità batterica intestinale e il sistema immunitario è stato infatti ampiamente dimostrato, come del resto l’esistenza di un suo dialogo bidirezionale con il distretto cutaneo, andando a delineare “l’asse pelle-intestino”.
Lo studio sul complesso probiotico
Per farlo i ricercatori italiani hanno somministrato per via orale un complesso di probiotici Lattobacilli (1×10⁹ CFU rispettivamente di L. plantarum PBS067, L. reuteri PBS072 e L. rhamnosus LRH020) per 56 giorni a 40 soggetti con dermatite atopica di grado lieve-moderato sulla base del punteggio SCORAD (SCOring Atopic Dermatitis). Altrettanti soggetti sono stati inclusi nel gruppo placebo, costituendo così il controllo dello studio. I soggetti sono rimasti sotto osservazione per i successivi 28 giorni dal termine del trattamento. Di seguito i risultati.
Confrontando lo stato di progressione della malattia (punteggio SCORAD) e lo stato della pelle del gruppo probiotico vs placebo si è visto che:
- Il gruppo che ha assunto il complesso probiotico ha osservato una significativa riduzione nella progressione della dermatite atopica, situazione per altro mantenuta a un mese dopo il termine del trattamento;
- Il gruppo attivo ha visto un graduale e significativo aumento della levigatezza della pelle rispetto all’inizio dello studio e alla controparte con placebo;
- L’idratazione cutanea così come la diminuzione della perdita d’acqua trans-epidermica hanno osservato un significativo miglioramento nel gruppo trattato con il complesso probiotico rispetto al placebo. Anche in questo caso, i benefici sono stati osservati anche a un mese dal termine
- Il prurito, la desquamazione e la fragilità della pelle nel gruppo probiotico hanno subito una notevole riduzione, non osservata nella controparte
A sostegno dell’efficacia dei probiotici selezionati, anche i livelli dei marcatori dell’infiammazione misurati nell’area circostante la lesione.
È stata osservata, infatti, una significativa riduzione, dei livelli di citochine pro-infiammazione quali TNF-alpha, Thymus- and activation-regulated chemokine (TARC o CCL17) e linfopoietina timica stromale (TSLP).
Ai partecipanti è stato poi chiesto un giudizio sulla loro percezione rispetto ai risultati ottenuti. Il 75% dei soggetti trattati con probiotici è passato dal definire la propria pelle “abbastanza idratata” a “ben idratata” dopo 56 giorni di trattamento, il 60% dopo 28 giorni dalla sua interruzione.
Di contro, è stato riportato un miglioramento solo dal 35% dei soggetti nel gruppo placebo al termine dello studio e dal 28% a un mese dal termine del trattamento.
Risultati in linea anche per la sensazione di prurito, diminuito per il 70% nel gruppo trattato con probiotici vs 38% nel placebo durante lo studio. L’85% dei soggetti del gruppo attivo ha poi riferito la persistenza del beneficio a un mese dal termine del trattamento vs il 25% della controparte.
Conclusioni
Per concludere quindi, questo ingrediente a base di probiotici Lattobacilli, somministrato per via orale, ha significativamente migliorato la condizione dei soggetti con dermatite atopica, diminuendone la gravità e la sintomatologia sia dal punto di vista clinico che di auto-percezione.
In un contesto dove nuove strategie terapeutiche sono necessarie, trattare condizioni cutanee attraverso la modulazione del microbiota intestinale e la somministrazione di ceppi probiotici selezionati, potrebbe porre le basi per nuovi approcci combinati con effetti positivi nel breve e nel lungo periodo.
Contenuto realizzato con il contributo non condizionante di ROELMI HPC srl