Le paleofeci, feci antiche perfettamente conservate, possono fornire importanti informazioni sulla dieta e sulla salute dei nostri antenati.
Analizzando campioni di feci provenienti dalle miniere di sale austriache di Hallstatt-Dachstein/Salzkammergut e risalenti al periodo che va dall’età del bronzo al XVIII secolo d.C., un gruppo di ricercatori ha ottenuto evidenze del consumo di birra e formaggio erborinato, tipo Roquefort o gorgonzola, caratterizzati dalla presenza di muffe commestibili. I risultati sono stati pubblicati su Current Biology.
«Sta diventando sempre più chiaro non solo che le pratiche culinarie preistoriche erano sofisticate, ma anche che la trasformazione degli alimenti e le tecniche di fermentazione hanno avuto un ruolo di primo piano», afferma la co-autrice senior dello studio Kerstin Kowarik, del Museum of Natural History di Vienna.
Crusca e cereali
L’analisi microscopica delle feci ha rivelato che i frammenti vegetali più diffusi erano crusca e glume di diversi cereali. I campioni risalenti all’età del bronzo contenevano quasi esclusivamente tracce di orzo, farro, miglio e alcune erbe infestanti.
I ricercatori hanno anche trovato proteine da fave, frutta, noci e prodotti alimentari animali come carne di bovini e suini.
Dai risultati ottenuti è emerso inoltre che fino al XVIII secolo i minatori avevano un microbiota intestinale simile a quello delle moderne popolazioni non occidentalizzate, la cui dieta è principalmente composta da frutta e verdura fresca.
Inoltre, i ricercatori hanno individuato il batterio Prevotella copri, che è altamente prevalente nelle popolazioni non occidentalizzate, in tutti i campioni paleofecali.
Per altre specie batteriche rinvenute nelle paleofeci, tra cui Bifidobacterium angulatum, Lactobacillus ruminis e Clostridium ventriculi, è stata osservata un’abbondanza maggiore nelle popolazioni non occidentalizzate rispetto alle popolazioni occidentalizzate. I risultati fanno ipotizzare che ci sia stato un cambiamento in epoca più recente del microbiota intestinale occidentale.
Birra e gorgonzola
In un campione fecale dell’età del ferro, il team di studiosi ha osservato un’elevata abbondanza di proteine e DNA di Penicillium roqueforti e Saccharomyces cerevisiae.
Oggi entrambi i funghi sono comunemente usati nella lavorazione degli alimenti: P. roqueforti per la fermentazione di formaggi erborinati come il Roquefort e il gorgonzola; S. cerevisiae per la fermentazione del pane e delle bevande alcoliche tra cui birra e vino.
«Sembra che i minatori di Hallstatt abbiano utilizzato intenzionalmente tecniche di fermentazione alimentare che sono ancora oggi utilizzate nell’industria alimentare», afferma Frank Maixner.
«Questi risultati gettano nuova luce sulla vita degli uomini preistorici e in particolare sulle loro pratiche culinarie», aggiunge Kerstin Kowarik.