Approfondire lo stato dell’arte sui contraccettivi e il loro impatto sulla flora vaginale. È stato questo lo scopo dello studio realizzato da Cassandra Bakus e colleghi della Hackensack Meridian University and Hospital del New Jersey (USA), di recente pubblicato su Frontiers in Microbiomes.
Negli ultimi due decenni è stata ben documentata la complessa relazione tra i microbi e i loro ospiti, grazie alla disponibilità di nuove tecniche e di sequenziamento che hanno permesso di identificare le comunità microbiche, anche vaginali, mentre studiavano le loro interazioni dinamiche attraverso genomica, proteomica, trascrittomica e metabolomica per comprendere ulteriormente le loro intricate relazioni.
Il microbioma vaginale è un ambiente dinamico ed è stato storicamente ritenuto dominato, in stato di normalità, da Lattobacilli, batteri anaerobi gram-positivi che, producendo acido lattico, creano un ambiente acido nella vagina.
L’ambiente acido vaginale, insieme con le secrezioni di muco prodotto dalla cervice, che ha una funzione protettiva in quanto rimuove il materiale potenzialmente patogeno dal canale vaginale, rappresentano meccanismi di difesa efficaci, ma non sono perfetti. Fattori diversi possono alterare l’equilibrio favorendo la colonizzazione e proliferazione nella vagina di batteri patogeni
Alterazioni del microbioma vaginale
Lo squilibrio del microbioma vaginale, o disbiosi, è molto comune e colpisce, negli Stati Uniti, 21,2 milioni (29,2%) di donne di età compresa tra 14 e 49 anni.
Le conseguenze per la salute sono associate a parto pretermine, basso peso alla nascita, aumento del rischio di contrarre infezioni trasmesse sessualmente, come le infezioni da tricomoniasi, gonococciche e da clamidia, e un controverso effetto sulla fertilità.
Una moltitudine di fattori influenza l’equilibrio del microbioma vaginale, inclusi età, fattori ormonali, ciclo mestruale, gravidanza, ma anche uso di lavande vaginali e contraccettivi.
Il microbioma vaginale cambia in funzione dell’età, in particolare con la pubertà: prima di questa si riscontra una maggiore diversità di anaerobi, aerobi e batteri enterici. L’inizio del menarca è caratterizzato invece dalla predominanza di Lactobacillus, che si osserva nella maggior parte delle donne in età riproduttiva.
Ciò è probabilmente dovuto all’aumento di estrogeni che induce una maggior produzione di glicogeno intracellulare supportando la crescita di Lactobacillus.
Le variazioni ormonali che accompagnano il ciclo mestruale sono un altro fattore importante che può influenzare la composizione batterica del microbioma vaginale. Infatti, donne con ovaie policistiche mostrano una maggiore abbondanza di Mycoplasma e Prevotella e una minore prevalenza di Lactobacillus crispatus; anche se, in verità, il microbioma di alcune donne rimane stabile per tutto il ciclo mestruale, mentre altre sperimentano uno spostamento temporale nella predominanza delle popolazioni batteriche durante le mestruazioni, che torna alla normalità una volta che le mestruazioni si interrompono.
Cosa sappiamo su contraccezione ed ecosistema vaginale
Spesso trascurato e sottovalutato, l’impatto della contraccezione sul microbioma vaginale è invece significativo, e con l’elevato tasso di utilizzatrici nella nostra popolazione, è fondamentale conoscere e comprendere come i diversi metodi possono influenzare il microbioma vaginale.
La scelta del metodo contraccettivo è spesso una decisione personale che dipende dalle caratteristiche soggettive dell’individuo e dalla disponibilità del metodo. La contraccezione meccanica. Spesso indicata come metodo di barriera comprende diaframma, cappuccio cervicale, preservativi maschili e femminili e spermicidi, che formano un blocco fisico, impedendo allo sperma di raggiungere gli ovociti.
Gli spermicidi, venduti come creme, film, schiume, gel o supposte sono progettati per uccidere gli spermatozoi e/o bloccare l’ingresso dello sperma nella cervice. Questa classe di prodotti sembrerebbe avere una forte correlazione con alterazioni del microbioma vaginale: si è visto che uno degli spermicidi che è stato ampiamente utilizzato negli Usa, altera significativamente il microbioma vaginale portando a un’apparente mancanza di Lactobacillus, con possibile aumento del rischio di disbiosi e lesioni cliniche.
Quanto ai preservativi, sebbene nelle adolescenti non si siano evidenziati cambiamenti significativi nel microbioma vaginale in generale, l’uso del preservativo, che agisce come disturbo sia meccanico che chimico, nell’adulto è stato associato a cambiamenti nelle vie metaboliche funzionali dei batteri vaginali e nei processi infiammatori (vaginite). La vaginite può portare ulteriormente a disturbi del microbioma, mentre eventuali lesioni fisiche che irritative aumentano il rischio di ulteriori i danni dell’epitelio.
Il dispositivo intrauterino non ormonale al rame (Cu-IUD) viene inserito nell’utero e può essere mantenuto fino a 10 anni come forma efficace di controllo delle nascite. Tuttavia, la continua presenza del corpo estraneo può promuovere la colonizzazione del microbiota associato a vaginosi batterica specifica dovuta al rilascio di rame.
Infine, i contraccettivi ormonali, prevalentemente forme sintetiche dell’ormone progestinico in combinazione o meno con estrogeni, agiscono inibendo l’ovulazione attraverso la soppressione dell’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi.
Sebbene il sistema di somministrazione possa variare, forme diverse hanno effetti collaterali simili. Nonostante dati contrastanti ci sono rilevanti evidenze che la contraccezione ormonale e l’uso di contraccettivi orali combinati alteri l’equilibrio del microbioma vaginale riducendo la diversità microbica e modificando il pH, favorendo, in alcuni casi, lo sviluppo di candidosi vaginali.
Conclusioni
Il microbioma vaginale è un sistema in continuo adattamento dominato dalla presenza di Lactobacillus, che conferisce immunità innata creando un ambiente acido. La disbiosi vaginale può portare a infezioni batteriche, virali e fungine, atrofia vaginale e vaginite. Non solo le alterazioni del peso, degli ormoni e lo stato di gravidanza causano disbiosi, ma anche fattori esterni come lavande vaginali, rapporti sessuali e contraccezione hanno un impatto sulla flora vaginale.
Dato l’elevato utilizzo della contraccezione nella nostra popolazione, è fondamentale sviluppare ulteriori studi per avere una migliore comprensione di come i diversi metodi possono influire sul microbioma vaginale.