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Spettro autistico: neurosviluppo potrebbe dipendere da specifici microbi intestinali 

Specifici microbi intestinali sono associati a un miglioramento delle funzioni cognitive: esaminare l’asse intestino-cervello-microbiota potrebbe aprire la strada all’identificazione di biomarcatori per le funzioni cognitive e lo sviluppo cerebrale.
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Spettro autistico: neurosviluppo potrebbe dipendere da specifici microbi intestinali 

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Stato dell'arte
Diversi studi hanno osservato un legame tra i microbi intestinali e disturbi del neurosviluppo come l’autismo. Tuttavia, non è stato ancora dimostrato come lo sviluppo del cervello di un bambino sia interconnesso con la diversità microbica intestinale nei primi anni di vita.
Cosa aggiunge questa ricerca
I ricercatori hanno eseguito valutazioni cognitive e analizzato il microbiota intestinale in 381 bambini sani di età compresa tra 40 giorni e 10 anni. Le analisi del microbiota sono state eseguite entro una settimana dalle singole valutazioni cognitive. Entro i 18 mesi di età, i punteggi delle funzioni cognitive sono risultati associati a variazioni nei livelli di specifici microbi intestinali e di metaboliti microbici come gli acidi grassi a catena corta (SCFA). Inoltre, alti livelli di Alistipes obesi e di batteri produttori di SCFA come Eubacterium eligens e Faecalibacterium prausnitzii sono risultati associati a un miglioramento della funzione cognitiva nei bambini di età superiore ai 18 mesi.
Conclusioni
I risultati potrebbero favorire lo sviluppo di strategie per diagnosticare i disturbi del neurosviluppo e per mettere a punto nuovi interventi terapeutici.

In questo articolo

Giorgia Guglielmi
Giorgia Guglielmi è una science writer freelance residente a Basilea, in Svizzera. Ha conseguito il dottorato in Biologia all’European Molecular Biology Laboratory e il Master in Science Writing al MIT.

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