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Dieta: ecco in che modo i batteri intestinali si “adattano” agli zuccheri e ai dolcificanti

Una review su Advances in Nutrition esamina gli studi che mostrano come zuccheri e dolcificanti modellano il microbiota intestinale. Ne parliamo qui.
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Dieta: ecco in che modo i batteri intestinali si “adattano” agli zuccheri e ai dolcificanti

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Stato dell’arte
I cibi ricchi di zuccheri, come biscotti e bevande gassate, sono comuni nella dieta occidentale e sono stati associati all’epidemia mondiale di obesità e di altre condizioni metaboliche. È stato infatti ipotizzato che assumere cibi e bevande contenenti zuccheri aggiunti possa alterare l’ecosistema microbico intestinale.

Cosa aggiunge questo studio
I ricercatori, dopo aver esaminato gli studi che hanno indagato come gli zuccheri e gli altri dolcificanti influenzano il microbiota intestinale, hanno ipotizzato che, al fine di adattarsi ai dolcificanti, i batteri intestinali abbiano cambiato il loro profilo metabolico, ecologico e perfino genetico.

Conclusioni
Valutare le conseguenze del consumo di zuccheri e di altri dolcificanti sulle interazioni ospite-microbiota potrebbe aiutare a determinare la sicurezza di questi prodotti.


I cibi ricchi di zuccheri, come biscotti e bevande gassate, sono comuni nella dieta occidentale e sono stati associati all’epidemia mondiale di obesità e di altre condizioni metaboliche. È stato infatti ipotizzato che assumere cibi e bevande contenenti zuccheri aggiunti possa alterare l’ecosistema microbico intestinale.

In una revisione sistematica pubblicata su Advances in Nutrition, Sara Di Rienzi e Robert Britton del Baylor College of Medicine hanno esaminato gli studi che dimostrano come zuccheri aggiunti e dolcificanti modellano il microbiota intestinale.

Squilibrio microbico

È stato dimostrato che la dieta, in particolare i carboidrati e le fonti di azoto, è in grado di modificare la struttura e la funzione del microbiota intestinale in pochi giorni. Gli zuccheri e gli edulcoranti aggiunti includono oligosaccaridi, alcoli di zucchero e zuccheri sintetici presenti in natura: queste molecole sono attivamente assorbite nell’intestino tenue e scisse in composti più semplici dall’ospite o dai microrganismi intestinali.

Poiché i microbi adattano i loro profili regolatori, metabolici e genetici all’ambiente in cui si trovano, i cambiamenti nel pool di zuccheri presente nell’intestino potrebbero trasformare i batteri normalmente benigni in patogeni.

Alcuni studi hanno infatti dimostrato che il glucosio e il fruttosio sopprimono i geni di utilizzo dei polisaccaridi nei batteri della specie Bacteroides thetaiotaomicron, limitando la loro capacità di colonizzare l’intestino dei topi. Inoltre, l’aggiunta di fruttosio o saccarina alla dieta dei topi è in grado di alterare il loro microbiota intestinale.

Metabolismo alterato in presenza di zuccheri e dolcificanti

Oltre a modificare la struttura del microbiota intestinale, zuccheri e dolcificanti aggiunti possono alterare il metabolismo dei microbi che ne fanno parte. Per esempio, il genoma di topi alimentati con una dieta ricca di zuccheri e grassi è risultato arricchito in geni coinvolti nel trasporto e nel metabolismo dello zucchero. Inoltre, nell’uomo l’aumento di geni microbici coinvolti nel metabolismo e nel trasporto dello zucchero sono stati associati al diabete di tipo 2 e all’obesità.

Gli zuccheri nell’intestino possono anche influenzare la formazione di biofilm, che sono risultati implicati nello sviluppo del cancro del colon-retto e della resistenza agli antibiotici.

Infine, i metaboliti microbici possono fornire una fonte di energia aggiuntiva all’ospite, che potrebbe causare obesità e stimolare la proliferazione delle cellule staminali intestinali.

Valutare gli zuccheri attraverso lo studio del microbiota

Secondo gli autori della revisione sistematica, le ricerche future dovrebbero concentrarsi su quali metaboliti e quali processi biologici vengono influenzati da un determinato zucchero e su come i microrganismi si adattano alle alterazioni nel pool di zuccheri presente nell’intestino.

Gli organoidi intestinali potrebbero essere usati per testare come le alterazioni nella fisiologia di un microrganismo influenzano la sua adesione alle cellule intestinali, mentre i cambiamenti nei batteri e nei loro metaboliti potrebbero essere testati in vivo su modelli animali o in vitro su colture cellulari. Inoltre, l’analisi del microbiota di coloro che evitano alcuni zuccheri potrebbe rivelare come la loro assunzione modella il microbiota umano.

Gli autori dello studio suggeriscono quindi che valutare le conseguenze del consumo di zuccheri e altri dolcificanti sulle interazioni ospite-microbiota potrebbe aiutare a determinare la sicurezza di questi prodotti.

Traduzione dall’inglese a cura della redazione

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