Sostituire lo zucchero alimentare con dolcificanti artificiali, come l’aspartame e la stevia, è una delle strategie più comuni per combattere l’eccesso di peso ponderale, l’obesità e problemi di iperglicemia.
Un recente studio suggerisce tuttavia che, in alcune persone, questi dolcificanti possono modificare il microbiota in modo da alterare la risposta glicemica.
Effetti a lungo termine dei dolcificanti
Lo studio, pubblicato su Cell, sottolinea la necessità di comprendere l’impatto a lungo termine dei dolcificanti artificiali. «Dobbiamo aumentare la consapevolezza sul fatto che, a differenza di quanto si è ritenuto finora, i dolcificanti non nutritivi non sono inerti per il corpo umano», afferma il coautore dello studio Eran Elinav del Weizmann Institute of Science.
E aggiunge: «Per chiarire le implicazioni sulla salute dei cambiamenti indotti da queste sostanze negli esseri umani saranno necessari studi a lungo termine».
Uno studio precedente del team di Eran Elinav ha suggerito che i NNS inducono intolleranza al glucosio nei topi alterando il loro microbiota intestinale. I ricercatori hanno quindi deciso di valutare gli effetti della NNS negli esseri umani.
Dolcificanti e glicemia
I ricercatori hanno reclutato 120 persone che che non hanno mai consumato dolcificanti e le hanno divise in sei gruppi: quattro gruppi hanno ingerito aspartame, saccarina, stevia o sucralosio, un gruppo di controllo ha ricevuto glucosio e un altro gruppo di controllo non ha ricevuto alcun supplemento.
Tutti i dolcificanti sono stati somministrati in bustine contenenti una dose giornaliera inferiore a quella convenzionalmente accettata.
È stato valutato il livello di glucosio nel sangue per 29 giorni e sono state registrate l’assunzione di cibo e l’attività fisica utilizzando una App per smartphone.
Tutti i partecipanti sono stati sottoposti a test di tolleranza al glucosio e sono stati raccolti campioni di feci e microbiota orale in giorni prestabiliti.
A differenza dei controlli, nei soggetti che hanno consumato dolcificanti sono stati rilevati cambiamenti nel microbiota intestinale e nei metaboliti microbici presenti nel sangue.
I cambiamenti nei microbi sono risultati correlati alle alterazioni della risposta glicemica o al picco post-prandiale dei livelli di glucosio nel sangue. In particolare, la saccarina e il sucralosio hanno avuto un impatto significativo sulla tolleranza al glucosio negli adulti sani.
Effetti diversi da persona a persona
Per determinare se i cambiamenti nel microbiota fossero responsabili delle alterazioni della risposta glicemica, i ricercatori hanno trasferito campioni microbici dai partecipanti allo studio in topi germ-free.
I topi che hanno ricevuto microbi da persone che consumavano dolcificanti e avevano un’elevata risposta glicemica hanno sviluppato alterazioni simili a quelle dei donatori.
Tali effetti non sono stati osservati negli animali che hanno ricevuto microbi da persone che avevano una bassa risposta glicemica.
Conclusioni
«Questi risultati suggeriscono che i cambiamenti del microbioma in risposta al consumo di dolcificanti non nutritivi possono, in alcuni casi, indurre cambiamenti glicemici nei consumatori in modo altamente variabile da individuo a individuo», afferma Eran Elinav.
I risultati indicano anche che l’effetto degli NNS sui microbi intestinali può portare ad alterazioni glicemiche in alcuni, ma non in tutti i consumatori, a seconda del loro microbiota individuale e del tipo di dolcificanti artificiali che consumano.