Il succo dei broccoli, ricco di prebiotici, sembrerebbe avere benefici nel prevenire lo sviluppo di obesità. Oltre ai miglioramenti clinici (riduzione della massa adiposa e miglioramento nella tolleranza al glucosio, ad esempio), sono stati registrati effetti protettivi per il microbiota intestinale, ristabilendo il giusto rapporto tra Firmicutes e Bacteroidetes. Incrementato anche l’effetto antinfiammatorio mediato da una maggiore abbondanza di acidi grassi a catena corta (SCFAs) con, di contro, una diminuzione di lipoposaccaridi (LPS).
È quanto si può riassumere dallo studio di Xiangfei Li e colleghi della Nanjing Agricultural University (Nanjing, Cina) pubblicato su European Journal of Nutrition.
Obesità: pandemia del secolo
Tra le patologie della nostra epoca uno spazio importante lo occupa sicuramente l’obesità. A questa, oltre all’aumento di massa grassa, si correlano numerose altri disturbi anche gravi quali diabete di tipo 2, aterosclerosi, ipertensione ecc.
I farmaci a oggi disponibili, soprattutto se assunti per molto tempo, possono causare però notevoli effetti avversi. Interventi dietetici con prodotti naturali e sicuri sono quindi altamente incoraggiati.
Tra questi, i broccoli con i loro elevati livelli di fitonutrienti quali glucosinolati, fibre e vitamina C sono stati correlati a effetti antiobesità oltre che antinfiammatori e regolatori della glicemia.
In che modo? È quello che hanno cercato di scoprire i ricercatori in questo studio condotto somministrando succo di broccoli per dieci settimane a modelli murini alimentati con un regime ad alto contenuto di grassi e zuccheri per indurne obesità (gruppo BMJ, Broccoli Microgreens Juice, n=8).
Oltre a parametri clinici quali peso, massa grassa ecc. sono stati monitorati anche gli effetti della supplementazione a livello del microbiota intestinale. Modelli alimentati con dieta normale (gruppo CON, controllo n=8) e obesi senza il supplemento (gruppo HFD, High Fat Diet, n=8) sono quindi stati considerati come controlli, obesi con un farmaco antiobesità (metformina) come controlli positivi (gruppo PC, Positive Control, n=8). Di seguito i principali risultati.
Lo studio sui broccoli
Una volta estratto il succo di broccolo, come prima cosa ne è stata determinato il contenuto nutritivo registrando, come preventivato, elevati livelli di polifenoli, fibre, proteine e isotiocinati. Minori, ma presenti,anche vitamina C e ferro.
Confrontando poi i comportamenti e parametri clinici tra i vari gruppi si è visto come:
- il consumo di cibo e acqua oltre che la massa grassa hanno mostrato valori significativamente differenti nel gruppo HFD rispetto ai CON. I gruppi PC e BMJ hanno invece mostrato un aumento significativo dell’apporto di acqua e calo corporeo sempre rispetto i controlli
- il calo ponderale non ha raggiunto la significatività nel gruppo PC rispetto ai HFD. Di contro, il supplemento di succo (gruppo BMJ, 20 g/(kg peso copopreo)/die) ha notevolmente ridotto il peso rispetto ai modelli HFD
- il peso di fegato e reni è risultato inferiore nel gruppo BMJ rispetto ai restanti in HFD
- al test di tolleranza al glucosio orale (OGTT) i valori del gruppo HFD si sono mostrati superiori ai controlli magri al basale, a 30, 60 e 120 minuti oltre che ai gruppi PC e BMJ sebbene con una minore differenza
- i livelli di glucosio a cinque ore da un’iniezione di insulina sono risultati anche in questo caso maggiori per il gruppo HFD rispetto ai controlli, ma anche a PC e BMJ a tutti i time-point suggerendo un effetto positivo del succo anche nel controllo glicemico
- nessuna differenza significativa tra PC e BMJ al test di insulinoresistenza, entrambi con valori minori di HFD
- migliorati i parametri di ossidazione con riduzione di malondialdeide (MDA) rispetto al gruppo HFD. Nessun effetto significativo invece nei livelli di glutatione reduttasi (GSH) e superossido dismutasi (SOD)
- effetti positivi anche in termine di infiammazione con riduzione di lipopolissaccaridi (agenti pro-infiammatori) rispetto al gruppo HFD (21,51% vs 37,24%) oltre che di IL-1β (21,11%), IL-6 (42,69%),TNF-α (16,91). Valori in linea invece tra BMJ e PC
- il supplemento di succo ha inoltre ridotto i livelli di lipidi sierici (TG e LDL) e il loro accumulo epatico e viscerale migliorando quindi la dislipidemia associata a HFD e la funzionalità d’organo. Ridotta anche la dimensione degli adipociti rispetto a HFD (> 60 μm vs 30-40 μm in PC e BMJ, 20-30 μm nei controlli magri)
Da ultimo, i ricercatori hanno valutato l’impatto del succo di broccolo, e dei suoi prebiotici, sul microbiota intestinale e metabolismo esso correlato, sugli acidi grassi a catena corta (SCFAs) in particolare essendone uno dei principali prodotti nonché molecole attivamente coinvolte nella salute dell’ospite sotto vari aspetti.
- rispetto ai CON, il gruppo HFD ha mostrato una marcata riduzione di acido acetico, propionico, valerico e dei SCFAs totali non alterando invece butirrato e acido isovalerico
- un aumento di SCFAs totali e acido valerico rispetto al gruppo HFD è invece stato registrato nei PC e BMJ. Il succo di broccolo ha inoltre prevenuto la diminuzione di acido acetico e propionico
- l’abbondanza relativa di Firmicutes ha mostrato un significativo aumento nel gruppo HFD, molto minore invece nei PC e BMJ. Non alterati nel complesso invece i Bacteroidetes nonostante l’espressione di Bacteroides acidifaciens siarisultata significativamente superiore nel gruppo BMJ rispetto ai restanti
Conclusioni
In conclusione, dunque, il succo di broccolo migliorando il profilo clinico e batterico sembrerebbe contrastare l’insorgenza di obesità in modelli murini con efficacia pari al farmaco qui testato (derivato di metformina), ma con un profilo di sicurezza migliore. Ulteriori studi clinici sono però necessari.