Molti proprietari di cani stanno adottando per i loro animali una dieta a base di carne cruda in quanto la considerano più naturale. I rischi associati a questa dieta, per la salute sia dei cani sia dei loro padroni, sono però spesso ignorati. Rispetto alle diete convenzionali il rischio di contrarre per esempio l’infezione da Salmonella spp. è 30 volte maggiore.
È quanto conclude lo studio di Flavia Mello Viegas e colleghi della Preventive Veterinary Medicine Federal University of Minas Gerais (in Brasile) di recente pubblicazione su PLoS One.
Lo studio su carne cruda e rischio infettivo
La ricerca della naturalità è un concetto sempre più diffuso e spesso applicato anche all’alimentazione degli animali da compagnia. La scelta di carni crude per i cani e gatti è infatti in aumento perché considerata, appunto, più naturale rispetto alle alternative commerciali. I principali enti di sicurezza sanitaria, come i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), il World Small Animal Veterinary Association (WSAVA), l’US Food & Drug Administration (FDA), scoraggiano però questa opzione perché, a dispetto di quanto si possa pensare, è tutt’altro che priva di rischi.
I ricercatori, concentrandosi sulla situazione brasiliana, hanno dunque approfondito la percezione di 412 proprietari di cani sulla tematica mediante un questionario online e hanno analizzato gli effettivi cambiamenti della comunità batterica intestinale di 46 esemplari alimentati con carne cruda rispetto a 192 nutriti con dieta standard. Di seguito i principali risultati.
Dei 412 proprietari di cani che hanno partecipato all’indagine:
- 246 (59,7%) hanno dichiarato di alimentare i loro animali con dieta standard, 166 (40,3%) con quella a base di carne cruda
- tra coloro che hanno scelto la carne cruda, 107 (64,5%) hanno adottato questo regime da meno di un anno, mentre il 37% del gruppo che alimenta i propri cani con dieta standard ha dichiarato l’intenzione di passare alla carne cruda in un prossimo futuro
- il 69,3% ha dichiarato di aver scelto la dieta con carne cruda perché “più naturale”
- l’87,9% pensa che non ci siano rischi associati al consumo di carne cruda, nonostante il 31,9% abbia riportato problemi di salute soprattutto durante il primo periodo.
I rischi per la salute sembrerebbero però esserci, sia per gli animali sia per i loro proprietari, dovuti principalmente a Salmonella spp., uno dei veicoli di zoonosi più diffuso. Infatti:
- il 15,2% (7/46) degli esemplari in dieta con carne cruda è risultato positivo a Salmonella enterica (Typhimurium, S. Heidelberg, e S. Saintpaul) rispetto allo 0,5% (1/192) della controparte in dieta standard. Per i cani, il rischio di infezione da Salmonella (e di conseguente salmonellosi per l’uomo) è quindi circa 30 volte maggiore con il consumo di carne cruda
- il 28,5% dei positivi hanno presentato diarrea
- la maggior parte degli isolati da Salmonella spp. (7/8 = 87,5%) è risultato resistente almeno a una delle sette classi antibiotiche testate (amoxicillina/acido clavulanico; enrofloxacina; metronidazolo; oxitetraciclina; streptomicina; trimetoprim/sulfametoxazolo).
Il rischio è risultato aumentato anche per l’infezione da C. perfringens, enteropatogeno comune anche all’uomo. Tra gli esemplari positivi per C. perfringens, il genotipo A è risultato quello più diffuso (92,5%).
Nessuna differenza significativa tra le due diete invece nell’espressione di un altro enteropatogeno, C. difficile.
Conclusioni
In conclusione, la scelta di alimentare i propri animali da compagnia con carni crude dovrebbe essere presa con una maggiore consapevolezza considerando come non sia priva di rischi per la loro e la nostra salute.