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Enteriti nei conigli domestici: la disbiosi intestinale è correlata all’ambiente di vita

Le enteriti nei conigli sono spesso collegate a disbiosi, ma quali fattori incidono di più? Un recente studio dice ambiente di vita e stagionalità.
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Enteriti nei conigli domestici: la disbiosi intestinale è correlata all’ambiente di vita

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Stato dell'arte
La disbiosi intestinale nei conigli li espone a rischio di enteriti spesso mortali. Tuttavia, i fattori che influenzano la componente batterica sono finora poco indagati.
Cosa aggiunge questa ricerca
Lo studio descrive il microbiota fecale di conigli domestici in diverse condizioni di vita (da allevamento, da compagnia ecc.) e in relazione a fattori quali età, allevamento, stagione e uso abituale di antibiotici.
Conclusioni
Allevamento e stagionalità sono i fattori che più influenzano la composizione del microbiota fecale. Di contro, l’età e l’uso di antibiotici sembrerebbero avere un minimo impatto.

In questo articolo


Le enteriti nei conigli sono spesso da collegare ad alterazioni batteriche. Ma quali sono i fattori che più incidono sulla composizione del microbiota e che quindi possono determinare l’insorgenza di questa grave condizione?

Ambiente di vita e stagionalità. È quanto dimostra lo studio coordinato da Jennifer Kylie dell’Università canadese di Guelph, di recente pubblicato su BMC Veterinary Research.

Nei conigli, essendo provvisti di un solo stomaco a differenza della maggior parte altri ruminanti, la salute gastrointestinale è quanto mai fondamentale per evitare problemi digestivi importanti, enteriti ad esempio. Nonostante molti studi abbiano indagato la composizione del loro microbiota intestinale, pochi hanno considerato i fattori che possono influenzarlo.

I ricercatori hanno quindi qui considerato l’età, l’ambiente di vita e quindi di allevamento, la stagionalità e l’uso di antibiotici relazionandoli a cambiamenti nella composizione batterica fecale di conigli domestici. Di seguito i risultati ottenuti dalla collezione dei campioni fecali dei diversi gruppi (86 allevati per il consumo alimentare; 54 da compagnia; 14 da laboratorio; 14 in un rifugio per animali).

Caratteristiche generali

Dall’analisi di un totale di 168 campioni, sono stati identificati 31 phyla batterici. Di questi, Firmicutes ha dimostrato di coprire il 66.4% di tutto il microbiota, Verrucomicrobia il 14.1%, Proteobacteria il 9.5% e Bacteroidetes l’1.54%.

Confronto sulla base dell’ambiente di provenienza

Numerose sono le differenze statisticamente significative osservate tra i gruppi e a tutti i livelli tassonomici in base alla provenienza dell’animale. Nel dettaglio:

  • tra conigli destinati al consumo alimentare, da compagnia e da laboratorio notevoli differenze sono state riscontrate in termini di abbondanza relativa di Proteobacteria
  • l’espressione di Verrucomicrobia è risultata significativamente diversa tra tutti i gruppi
  • Lentisphaera hanno dimostrato alterazioni importanti invece tra conigli destinati al consumo alimentare, da compagnia e allevati in un rifugio
  • la struttura della comunità batterica ha presentato alcune somiglianze tra conigli da compagnia, da laboratorio e in rifugio. Le maggiori differenze sono emerse tra quelli per l’industria alimentare e da compagnia
  • sulla base delle analisi UniFrac non pesate, la comunità batterica fecale differisce significativamente tra i tutti gruppi
  • 37 OTUs sono stati identificati come differentemente espressi dall’analisi LEfSe

Confronto sulla base dell’età

Per testare l’influenza dell’età sul microbiota, i ricercatori hanno suddiviso gli esemplari rispettivamente in “giovani” (5-12 settimane) e “adulti” (in età fertile).

Nessuna differenza significativa tra i due gruppi è emersa in termini di abbondanza relativa a livello di phylum, ordine, famiglia e genere. Solo a livello di classe, Firmicutes hanno presentato un’espressione notevolmente superiore nei giovani rispetto agli adulti (7.7% vs 5.8%).

Confronto sulla base delle stagioni

44 campioni fecali sono stati raccolti durante l’inverno dai vari gruppi, 42 nella stagione estiva. Dal loro confronto sono emerse differenze significative a tutti i livelli tassonomici espresse in particolare da 23 OTUs:

  • Un non classificato Clostridiales e Pseudomonadaceae, Persicirhabdus, Oceanisphera e Flavonifractor sono tra quelli maggiormente espressi in inverno
  • Ugnatzschineria, Acinetobacter, Escherichia_Shigella e Oligella in estate

Confronto sulla base del consumo di antibiotici

Da ultimo, i conigli sono stati suddivisi in base all’uso di antibiotici. L’unica differenza significativa riscontrata è in relazione a una classe non identificata di Bacteroidetes, notevolmente più espressa nel gruppo in trattamento abituale.

In conclusione dunque, tra tutti i fattori considerati allevamento e stagionalità sono i fattori che più influenzano la composizione del microbiota fecale. Di contro, l’età e l’uso di antibiotici sembrerebbero avere un minimo impatto.

Silvia Radrezza
Laureata in Farmacia presso l’Univ. degli Studi di Ferrara, consegue un Master di 1° livello in Ricerca Clinica all’ Univ. degli Studi di Milano. Borsista all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS dal 2017 al 2018, è ora post-doc presso Max Planck Institute of Molecular Cell Biology and Genetics a Dresda (Germania).

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