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Autorità sanitarie australiane approvano per la prima volta al mondo una terapia microbiome based

Lo ha annunciato BiomeBank, biotech di Adelaide: Biomictra, farmaco derivato dal microbiota di donatore, ha ottenuto l’approvazione formale

BiomeBank, biotech australiana in fase clinica che lavora sulle terapie basate sul microbioma, ha annunciato la prima approvazione normativa per un prodotto farmaceutico microbiome based ottenuto a partire da donatori di tutto il mondo.

L’Australian Therapeutic Goods Administration ha approvato Biomictra per il ripristino del microbiota intestinale nel trattamento dell’infezione ricorrente da Clostridioides difficile, la causa più comune di diarrea associata all’assistenza sanitaria, una condizione debilitante con un significativo bisogno medico globale insoddisfatto.

Ha così commentato il co-fondatore e amministratore delegato di BiomeBank Sam Costello: «Questa approvazione è un punto di riferimento per BiomeBank e un importante progresso per la terapia del microbioma a livello globale. Siamo entusiasti di aver ottenuto l’autorizzazione al mercato e intendiamo incrementare la produzione del nostro prodotto farmaceutico microbiome based per soddisfare medical need attualmente insoddisfatti. Inoltre, siamo entusiasti di far progredire lo sviluppo delle nostre terapie basate sul microbioma con l’obiettivo di alleviare patologie mediate dal microbioma su scala più ampia. È un momento entusiasmante per il campo del microbioma e siamo lieti di essere pionieri di nuove soluzioni per curare queste malattie».

Il prodotto sarà lanciato per la prima volta come una formulazione in siringa congelata per la somministrazione enterica e, in un prossimo futuro, attraverso capsule per la somministrazione orale.

Sam Forster, Chief Technology Officer di BiomeBank, ha aggiunto: «Riteniamo che le terapie basate sul microbioma siano destinate a trasformare il trattamento di molte malattie. BiomeBank sta rapidamente sviluppando metodi di somministrazione migliorati e nuove terapie basate sul microbioma di seconda generazione che sono più standardizzate e mirate a malattie specifiche».

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