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Enterogermina: «I bisogni dei consumatori sempre al centro della nostra strategia»

Intervista a Milena Leone, Responsabile Consumer e Shopper di Sanofi Consumer Healthcare. «Siamo particolarmente attenti all’evolversi della ricerca scientifica nel mondo dei probiotici»

Il mercato dei probiotici allo scoppio della pandemia Covid-19 ha subito un duro contraccolpo, ma da aprile di quest’anno ci sono positivi segnali di ripresa. Da oltre 60 anni, Enterogermina è in vetta alle classifiche di vendita. Microbioma.it ha intervistato Milena Leone, Responsabile Consumer e Shopper di Sanofi Consumer Healthcare per analizzare il contesto sanitario ed economico che stiamo vivendo e per discutere di comunicazione e marketing in questo ambito.

Il 2020 è stato un annus horribilis per la vendita di probiotici. Cosa sta succedendo ora?
Da marzo del 2020 fino ai primi mesi del 2021 è stato evidente il calo dei consumi dei probiotici legato fortemente alle conseguenze della pandemia COVID 19.
Lock down, distanziamento sociale e uso delle mascherine, alta copertura antinfluenzale hanno avuto fortunatamente un impatto positivo nel limitare la circolazione del coronavirus e hanno anche limitato la diffusione delle comuni patologie influenzali e gastrointestinali per cui si ricorre solitamente all’uso di un probiotico per ritornare a stare bene. Basti pensare che nella stagione invernale 2020-2021 i casi di influenza stagionale sono stati al minimo storico.

Milena Leone, Sanofi Consumer Healthcare

Minor diffusione di agenti patogeni e minor accesso agli studi medici per consulti e diagnosi hanno anche portato a un calo delle prescrizioni degli antibiotici ai quali è associato l’utilizzo di probiotici con caratteristiche di antibiotico-resistenza per gestirne gli effetti collaterali sul tratto gastrointestinale.
È stato un anno in cui il mercato dei probiotici ha sicuramente sofferto, ma da aprile 2021 si sta riprendendo progressivamente. Anche se non ha ancora raggiunto i livelli pre-pandemia.

Enterogermina continua a essere in vetta alle “classifiche”: quali sono le ragioni di questo successo?
Enterogermina, da più di 60 anni, è la referenza di riferimento per la cura e la prevenzione dei disturbi intestinali delle famiglie italiane e nei primi mesi della pandemia ha raggiunto livelli di preferenza ancora più elevati per la sua affidabilità, efficacia e praticità. Enterogermina, come farmaco, vanta numerosi studi che dimostrano e continuano a confermare quelle caratteristiche che consentono al Bacillus clausii di differenziarsi all’interno del vasto mondo dei probiotici. È questo che gli ha permesso di diventare negli anni uno dei prodotti più raccomandati dagli operatori sanitari, all’interno di questa categoria. Enterogermina è in vetta alla classifica non soltanto in Italia, ma anche nel mondo, orgoglio di Sanofi è lo stabilimento di Enterogermina ad Origgio, che produce il prodotto e lo esporta in 55 Paesi del mondo.

Quali sono i pilastri della vostra strategia di marketing?
Per Sanofi ed Enterogermina i consumatori e clienti sono al centro della strategia di marketing e la comprensione dei loro bisogni e di come cambiano è ciò che guida ogni nostra scelta strategica. Questo ci ha permesso di far evolvere la marca nel tempo sia in termini di comunicazione che di portafoglio con lanci di nuovi prodotti che ogni giorno aiutano le persone a vivere meglio.

Quali sono i vostri interlocutori principali?
In primis le famiglie italiane a cui comunichiamo tutto l’anno attraverso un media mix a 360° e farmacisti, professionisti della salute fondamentali per servire al meglio i nostri consumatori, attraverso formazione e aggiornamenti scientifici.

Allo scoppio della pandemia avete modificato la vostra strategia di marketing?
Con la pandemia, le principali occasioni d’uso dei probiotici cui eravamo abituati hanno avuto un grande calo, ma d’altro canto abbiamo assistito al crescere di fenomeni come lo stress e la dieta disordinata che hanno portato ad avere bisogno di un probiotico non soltanto per curare, ma anche per prevenire disturbi intestinali. Sono inoltre emersi nuovi bisogni legati alla protezione e al rinforzo delle difese immunitarie. Sono le famiglie italiane che stanno cambiando e la nostra strategia si è evoluta di conseguenza.

Il tema della ceppo-specificità sta diventando sempre centrale nella ricerca sul microbioma. Quali sono in questa prospettiva le prossime mosse di Sanofi?
Sanofi è particolarmente attenta all’evolversi della ricerca scientifica nel mondo dei probiotici che, ormai da anni, non si focalizza unicamente sull’ambito intestinale, ma lo mette in relazione con la salute dell’intero organismo. Tutto questo però non può prescindere dalla qualità del ceppo, dalla sua capacità di agire laddove serve e dalla conoscenza delle sue caratteristiche e meccanismi d’azione che sono alla base di una reale “ceppo specificità”: le metodologie di ricerca si sono evolute negli anni e oggi ci consentono di continuare ad approfondire la conoscenza del nostro Bacillus clausii, confermando, da un lato, le qualità e le caratteristiche e, allo stesso tempo, indagando nuove possibili applicazioni per una terapia sempre più mirata e basata sulle evidenze.

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