L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica che può colpire le articolazioni e altri siti del corpo, tra cui la pelle, i polmoni e il cuore. Si pensa che lo sviluppo dell’artrite reumatoide dipenda da una combinazione di fattori genetici e ambientali. Di recente, un nuovo studio suggerisce una possibile causa microbica del disturbo.
I risultati, pubblicati su Cell Host & Microbe, potrebbero quindi aprire la strada allo sviluppo di biomarcatori per l’artrite reumatoide.
La maggior parte delle persone con artrite reumatoide sviluppa anticorpi, chiamati anticorpi anti-CCP, diretti contro un insieme specifico di proteine prodotte dall’individuo.
Sebbene il microbiota intestinale sia stato correlato all’artrite reumatoide, non è ancora chiaro in che modo i microbi intestinali influenzino gli anticorpi anti-CCP e il decorso della malattia.
Per rispondere a questa domanda, Breck Duerkop della University of Colorado School of Medicine e i suoi colleghi hanno raccolto campioni di feci da 16 persone con artrite reumatoide – di cui solo 8 avevano anticorpi anti-CCP – e 9 individui sani.
Il viroma intestinale
Analizzando i campioni di feci, i ricercatori hanno caratterizzato la comunità batteriofagi (ovvero virus che infettano i batteri, detti anche fagi) presenti nell’intestino delle persone a rischio di sviluppare l’artrite reumatoide.
La comunità dei batteriofagi intestinali negli individui a rischio è risultata dominata dai fagi dei batteri Bacteroidaceae e Ruminococcaceae, ma la sua composizione variava in base alla presenza di anticorpi anti-CCP.
Ad esempio, i batteriofagi che infettano batteri come Bacteroidaceae, Lachnospiraceae e Streptococcaceae erano più comuni nel microbiota delle persone con anticorpi anti-CCP, mentre quelli che infettano i batteri Ruminococcaceae, Bacteroidaceae e Actinomycetaceae sono risultati più comuni tra le persone senza anticorpi anti-CCP.
I batteriofagi dei batteri Clostridiaceae sono risultati invece ugualmente abbondanti in tutti i gruppi.
Il metabolismo dei fagi nell’intestino
Successivamente, i ricercatori hanno valutato se alcuni batteriofagi fossero più comuni nel microbiota degli individui a rischio di artrite reumatoide rispetto al microbiota delle persone sane, scoprendo che l’abbondanza di 178 batteriofagi differiva tra i due gruppi.
Per esempio, i batteriofagi che infettano batteri come Clostridium scindens, Actinomyces oris e Flavonifractor erano più abbondanti nelle persone a rischio rispetto ai controlli sani.
C. scindens, in particolare, è un batterio noto per influenzare la composizione degli acidi biliari nell’intestino e fornire protezione dalle infezioni opportunistiche.
I batteriofagi che infettano C. scindens in individui a rischio potrebbero quindi influenzare il metabolismo degli acidi biliari, che è legato alle malattie infiammatorie intestinali.
Quando il team di ricercatori ha esaminato la potenziale funzione dei batteriofagi intestinali, ha scoperto che i geni più rappresentati sono quelli coinvolti nel metabolismo degli aminoacidi e delle vitamine.
«Questi risultati indicano che presumibilmente i batteriofagi nell’intestino influenzano il metabolismo dell’ospite attraverso il consumo di risorse metaboliche necessarie per la propria biogenesi», affermano i ricercatori.
Conclusioni
Sebbene siano necessari ulteriori studi per capire come i batteriofagi influenzano il sistema immunitario e la progressione dell’infiammazione nell’artrite reumatoide e in altre condizioni, questo studio identifica specifici batteriofagi intestinali che potrebbero aiutare a studiare il coinvolgimento di questi microrganismi nelle malattie associate al microbiota.