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Intestino irritabile: per capire il ruolo del microbiota serve un approccio multiomico

L’integrazione di metabolomica e metatrascrittomica ha mostrato di fornire un quadro di malattia più completo.
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Intestino irritabile: per capire il ruolo del microbiota serve un approccio multiomico

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Stato dell'arte
La sindrome dell’intestino irritabile, o IBS, è un disordine gastrointestinale comuneche coinvolge il microbiota intestinale a vari livelli. Nonostante le ricerche si siano finora concentrate principalmente sulla sua composizione, un profilo multiomico sembrerebbe essere l’approccio più adatto per un quadro più completo.
Cosa aggiunge questa ricerca
In questo studio sono stati analizzati campioni fecali di soggetti con IBS e controlli sani in termini di genomica, metatranscrittomica e metabolomica, e la loro correlazione con la popolazione batterica.
Conclusioni
L’IBS è risultata associata ad alterazioni nella composizione del microbioma sulla base di genomica e metatranscrittomica, di funzionalità anche sulla base di dati metabolomici. Particolari metaboliti e trascritti hanno inoltre mostrato di differenziare sottotipi di IBS quali diarroica e costipante con un buona accuratezza.

In questo articolo

La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è caratterizzata da cambiamenti sia di composizione sia di funzionalità del microbioma. 

Ciò emerge dall’integrazione di dati omici a livello trascrizionale e di metaboliti fecali aprendo la strada alla scoperta di nuovi meccanismi target alla base della patologia

Specifici metaboliti hanno poi mostrato di distinguere i sottotipi di IBS, diarroica o con costipazione, con una buona accuratezza. 

È quanto afferma lo studio coordinato da Jonathan P. Jacobs della University of California Los Angeles (USA), pubblicato su Microbiome.

Intestino irritabile, il ruolo del microbiota 

La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) è il disturbo gastrointestinale più comune colpendo il 10-15% della popolazione americana. 

Diagnosticata principalmente sulla base sintomatologica (dolore associato a movimenti intestinali, infiammazione ecc.) è stata più recentemente correlata a un alterato microbioma intestinale, con risultati tuttavia discordanti. 

Tra le cause probabilmente l’elevata inter-variabilità e, spesso, il ridotto numero di soggetti coinvolti nei singoli studi. A tal proposito, i ricercatori hanno qui incluso 318 soggetti IBS e 177 controlli sani andandone ad analizzare la composizione e funzionalità del microbioma intestinale in associazione all’impronta metagenomica, transcrittomica e metabolomica. 

Dati demografici, informazioni sulla stile di vita ecc. sono stati raccolti come eventuali fattori confondenti. Di seguito le principali evidenze. 

 Iniziando da un’analisi generale si è visto come nel gruppo IBS:

  • la maggior parte era donna (77% vs 60%)
  • in termini di etnia, i bianchi non ispanici erano la maggioranza
  • si ha una maggior tendenza a diete restrittive, soprattutto gluten- e lactose-free
  • la sensitività viscerale e lo stress psicosomatico sono ugualmente più diffusi come del resto stati ansiosi e depressivi 

Passando quindi al microbiota, si sono registrate differenze significative a livello di composizione e funzionalità. Infatti: 

  • nel gruppo IBS si è visto un aumento nell’abbondanza di Alistipes ihumii, Bacteroides dorei, Actinomyces odontolyticus e svariati membri del phylum Firmicutes quali Intestinibacter bartlettii e Roumboutsia ilealis. Di contro, si è osservata una riduzione di Facealibacterium prausnitzii e Bacteroides thetaiotaomicron
  • ceppi con aumentata abbondanza trascrizionale nei soggetti con IBS sono Eggerthella lenta, due specie di Bacteroides (B. Dorei e B. fluxus), Phascolarctobacterium succinatutens, Blautia hydrogenotrophica, Prevotella timonsensis, Clostridium hylemonae, Catonella morbi e un non identificato Actinomyces. Decremento invece per Bilophila wadsworthia, Roseburia inulinivorans, Bifidobacterium animals, due specie di Bacteroides (B. plebeius e B. barnesiae)
  • quattro transcritti hanno mostrato cambiamenti concordanti con la predizione metagenomica, quali un aumento nell’abbondanza di D-prolina reduttasi, 1,2-diaciglicerol-3-glucosiltransferasi e due componenti nel trasporto di fruttoligosaccaridi
  • IBS ha mostrato inoltre un aumento significativo di 12 metaboliti, 9 dei quali classificati come lipidi (acidi grassi liberi, acidi biliari, sfingosine). L-urobilinogeno, 3-aminobutirrato e tiramina i restanti tre
  • 14 metaboliti hanno invece registrato una diminuzione in IBS. Tra questi, 6 derivati amminoacidici (3-metilistidina, 3-aminoisobutirrato ecc,) oltre che a benzoato e due prodotti correlati, riboflavina e anserina.

Approccio multiomico

Andando a integrare le varie tipologie di dati seguendo un approccio multiomico si è poi mostrato come ci sia un’alterazione metabolica consistente tra i diversi dataset se confrontati i due gruppi, IBS e controlli. 

A essere particolarmente interessati il pathway di fermentazione dei carboidrati in propionato, tRNA sintetasi e, tra i metaboliti batterici, benzoato e gentisato hanno mostrato potere predittivo nel metagenoma, xanturenato con il metatrascrittoma

A contribuire maggiormente con la classificazione dei gruppi troviamo tre metaboliti batterici quali idrocinnamato e tiramina oltre al gentisato. A questi si aggiungono trascritti correlati al metabolismo dei fruttoligosaccaridi, acido citrico, sintetasi ed epimerasi.

54 transcritti batterici hanno poi dimostrato non solo di differenziare IBS e sani, ma anche i sottotipi di IBS, diarroica (IBS-D) e costipante (IBS-C). 51 di questi hanno registrato un aumento nel sottogruppo IBS-D inclusi molti associati con il metabolismo del mannosio, sintesi del D-glutammato e utilizzo di etanolammina. Analisi interomiche hanno poi dimostrato come:

  • IBS-D sia associata a 140 trascritti RNA/DNA, dei quali 128 up-regolati
  • 10 pathways sono arricchiti per differenti trascritti includendo metabolismo di fruttosio e mannosio
  • a contribuire alla classificazione multiomica si ha il fumarato e trascritti nel metabolismo di fruttosio e mannosio, la biosintesi di terpenoidi, l’interconversione di pentosi e glucuronato e il metabolismo del propionato

Conclusioni

Per concludere quindi, in questo studio sono stati presentati i risultati della prima analisi di metatrascrittomica su grande scala attribuita a IBS e i suoi sottotipi. 

IBS sembrerebbe essere caratterizzata da cambiamenti sia compositivi sia funzionali. Fondamentale è risultato l’utilizzo di molteplici carboidrati fermentabili attraverso il pathway del succinato. 

I sottotipi di IBS hanno poi dimostrato addizionali peculiarità basate su una differente attività microbica, essenziale per la funzionalità intestinale. 

L’integrazione di metabolomica e metatrascrittomica ha quindi mostrato di fornire un quadro di malattia più completo. Ulteriori approfondimenti sui pathway identificati come alterati contribuiranno inoltre a una maggiore comprensione delle dinamiche di malattia.

Silvia Radrezza
Laureata in Farmacia presso l’Univ. degli Studi di Ferrara, consegue un Master di 1° livello in Ricerca Clinica all’ Univ. degli Studi di Milano. Borsista all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS dal 2017 al 2018, è ora post-doc presso Max Planck Institute of Molecular Cell Biology and Genetics a Dresda (Germania).

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