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Dieta chetogenica: studio rivela che può ridurre l’infiammazione intestinale modulando il microbiota

Secondo uno studio su Cell, le diete chetogeniche potrebbero essere utilizzate per contrastare patologie autoimmunitarie dell'intestino.
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Dieta chetogenica: studio rivela che può ridurre l’infiammazione intestinale modulando il microbiota

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Stato dell’arte
Le diete chetogeniche a basso contenuto di carboidrati e ad alto contenuto di grassi sono pubblicizzate per i loro presunti benefici per la salute e la perdita di peso, ma i loro effetti sul metabolismo e sul sistema immunitario non sono ancora chiari.

Cosa aggiunge questo studio
Monitorando la dieta e i livelli di esercizio fisico di 17 individui, i ricercatori hanno scoperto che le diete chetogeniche causano alterazioni del microbiota intestinale tali da ridurre i livelli di cellule immunitarie pro infiammatorie nell’intestino.

Conclusioni
I risultati suggeriscono che le diete chetogeniche potrebbero essere utilizzate per contrastare patologie autoimmunitarie a carico dell’intestino.


Secondo un recente studio, le diete chetogeniche a basso contenuto di carboidrati e ad alto contenuto di grassi, pubblicizzate per i loro presunti benefici per la salute e la perdita di peso, hanno un impatto importante sul microbiota intestinale.

I dati ottenuti, pubblicati su Cell, rivelano che i cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale riducono l’infiammazione; questi risultati suggeriscono quindi che le diete chetogeniche potrebbero essere utilizzate per contrastare patologie autoimmunitarie a carico dell’intestino.

Diete chetogeniche e corpi chetonici

Le diete chetogeniche costringono il corpo a utilizzare molecole di grasso, anziché carboidrati, come fonte di energia primaria, convertendole in acidi grassi e sottoprodotti molecolari chiamati chetoni. Tuttavia, gli effetti di queste diete sul metabolismo e sul sistema immunitario sono poco conosciuti.

«Un nostro precedente studio ha dimostrato che le diete ricche di grassi (high-fat diets, HFDs) inducono cambiamenti nel microbioma intestinale in grado di promuovere lo sviluppo di malattie metaboliche e di altro tipo nei topi; tuttavia, è stato suggerito che le diete chetogeniche, che hanno un contenuto di grassi ancora più elevato rispetto alle HDFs, possono prevenire o addirittura curare alcune malattie» afferma Peter Turnbaugh, microbiologo e immunologo della University of California, a San Francisco.

Per comprendere questo apparente paradosso, Peter Turnbaugh e i suoi colleghi hanno monitorato attentamente per due mesi la dieta e i livelli di esercizio fisico di 17 uomini in sovrappeso od obesi.

Microbiota e dieta low carb

Per le prime quattro settimane, i partecipanti allo studio hanno seguito una dieta standard (50% di carboidrati, 15% di proteine ​​e 35% di grassi). Nelle successive 4 settimane è stata seguita invece una dieta chetogenica (5% di carboidrati, 15% di proteine ​​e 80% di grassi).

Il passaggio dalla dieta standard a quella chetogenica ha alterato drasticamente le proporzioni di batteri intestinali, come per esempio Actinobacteria, Bacteroidetes e Firmicutes. In particolare, a diminuire maggiormente negli individui che hanno seguito la dieta chetogenica sono stati i livelli del batterio commensale Bifidobacterium.

Per valutare se i cambiamenti nelle popolazioni microbiche osservati sono in grado di influire sulla salute, i ricercatori hanno eseguito nei topi un trapianto di microbiota fecale dai soggetti che avevano seguito una dieta chetogenica. I risultati ottenuti hanno evidenziato una riduzione dei livelli di un tipo di cellula immunitaria, il linfocita proinfiammatorio Th17 nell’intestino dei roditori.

Gli esperimenti di follow-up sui topi, in cui i ricercatori hanno modificato la dieta degli animali da basso ad alto contenuto di grassi fino a una dieta chetogenica a basso contenuto di carboidrati, hanno mostrato che i livelli di microbi intestinali aumentati da HDFs sono stati invece ridotti da una dieta chetogenica a basso contenuto di carboidrati, e viceversa.

Questi risultati mostrano che le HDFs e le diete chetogeniche hanno effetti opposti sul microbiota intestinale e suggeriscono che i batteri intestinali rispondono in maniera specifica a livelli di grassi introdotti con la dieta in grado di promuovere la produzione di chetoni in assenza di carboidrati.

Conclusioni

Poiché un graduale aumento dei livelli di chetoni è risultato associato a un graduale cambiamento nella composizione del microbiota intestinale, i ricercatori hanno indagato gli effetti dell’assunzione diretta di corpi chetonici nei topi.

Dai dati ottenuti è emerso che, anche nei roditori a cui sono state somministrate normali quantità di carboidrati, la presenza di chetoni è risultata sufficiente per alterare la composizione del microbiota in modo simile a quanto osservato nei topi sottoposti a dieta chetogenica.

«Questa è una scoperta davvero affascinante in quanto suggerisce che gli effetti delle diete chetogeniche sul microbioma non riguardano solo la dieta stessa, ma il modo in cui la dieta altera il metabolismo, che ha poi effetti a valle sul microbioma», afferma Peter Turnbaugh.

Per molte persone mantenere una rigorosa dieta a basso contenuto di carboidrati o chetogenica è estremamente impegnativo, ma se studi futuri metteranno in luce che i corpi chetonici possono indurre benefici per la salute derivanti dai cambiamenti nel microbiota, sarà possibile sviluppare approcci terapeutici microbiome based.

Traduzione dall’inglese a cura della redazione

Giorgia Guglielmi
Giorgia Guglielmi è una science writer freelance residente a Basilea, in Svizzera. Ha conseguito il dottorato in Biologia all’European Molecular Biology Laboratory e il Master in Science Writing al MIT.

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