«Microbiota intestinale e sclerosi multipla: aspetti fisiopatologici, clinici e prospettive future» è questo il titolo del corso di aggiornamento medico scientifico per operatori sanitari che si svolgerà sabato 6 marzo dalle 9.00 alle 12.00. L’accesso è gratuito e l’iniziativa è promossa da Bromatech.
È un fronte caldo della ricerca, quello che riguarda il ruolo dell’intestino e del suo microbiota nei confronti delle patologie neurologiche, soprattutto la sclerosi multipla. Rientra nel grande ambito dell’asse intestino cervello che, nel suo complesso, continua a produrre tantissima letteratura scientifica interessante.
La sclerosi multipla è una malattia cronica a carico del sistema nervoso centrale, eterogenea nelle sue manifestazioni cliniche, complessa e multifattoriale nelle sue origini.
Colpisce con elevata prevalenza donne giovani di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Nell’ultimo decennio abbiamo assistito a un incremento significativo del numero dei casi in Italia e recenti dati epidemiologici registrano 100 casi di sclerosi multipla ogni 100.000 abitanti.
I numerosi studi pubblicati fino allo stato attuale hanno consentito di delineare molti degli aspetti, sulla patofisiologia, sulla variabilità fenotipica e sul piano clinico. Ma ci sono ancora molti coni d’ombra.
Con l’obiettivo di decodificare ciò che ancora resta senza una concreta risposta, i ricercatori negli ultimi anni hanno cercato di studiare le potenziali correlazioni tra microbiota intestinale e sclerosi multipla, sulla base delle già riconosciute influenze esercitate dai microrganismi dell’ecosistema intestinale in altre condizioni patologiche a carico del sistema nervoso centrale.
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Per iscriversi è sufficiente compilare questo form.
Il corso si pone l’obiettivo di illustrare, dopo una prima parte introduttiva sugli aspetti patogenetici, clinici e di imaging, gli ultimi risultati dei trial clinici nel campo della ricerca sulla sclerosi multipla, con particolare riferimento alle correlazioni con l’ecosistema intestinale e alla possibilità di integrazione probiotica accanto alle terapie farmacologiche previste dalle linee guida.