Numerosi studi pubblicati in letteratura hanno dimostrato l’esistenza di un legame tra il microbiota intestinale e diverse condizioni di salute mentale che vanno dall’autismo al morbo di Alzheimer.
Un recente studio suggerisce che alcuni specifici ceppi batterici potrebbero aumentare la produzione di acido gamma aminobutirrico, o GABA, un neurotrasmettitore che svolge un ruolo chiave nei disturbi d’ansia e depressione.
I risultati, pubblicati su Scientific Reports, sottolineano che specifici Bifidobacterium possono modulare il microbiota intestinale dei ratti, favorendo la proliferazione di batteri in grado di sintetizzare il GABA. Lo studio è un’ulteriore evidenza a supporto che probiotici come i bifidobatteri possono contribuire al “dialogo” tra l’intestino e il cervello.
GABA e intestino
Diverse ricerche hanno già dimostrato che bifidobatteri e lattobacilli, che sono in grado di metabolizzare il glutammato monosodico introdotto con la dieta, possono portare a un aumento dei livelli di GABA nell’intestino umano. Ma non è ancora chiaro se i bifidobatteri intestinali possano produrre GABA.
Per capire quali ceppi di bifidobatteri possono produrre GABA, un team di ricercatori, guidato da Patricia Ruas-Madiedo presso l’Instituto de Investigación Sanitaria del Principado de Asturias (Spagna) e Francesca Turroni dell’Università di Parma, ha analizzato il DNA di 1.022 ceppi bifidobatterici. Hanno quindi accoppiato queste informazioni con un’analisi dei livelli di GABA generati da alcuni di questi batteri.
Probiotici potenzialmente utili nella depressione
L’analisi del DNA ha rivelato che più di 80 ceppi, comprese specie di origine umana come Bifidobacterium adolescentis, B. dentium e B. angulatum, esprimono due geni coinvolti nella produzione di GABA.
Poiché B. adolescentis si trova nell’intestino umano, i ricercatori hanno deciso di indagare la presenza del DNA di questo microbo in due set di dati pubblici relativi al microbiota intestinale umano correlati all’ansia e alla depressione. Dai risultati ottenuti è emerso che bambini affetti da ansia e depressione presentano alti livelli di B. adolescentis.
Per valutare la produzione di GABA da parte di B. adolescentis, i ricercatori hanno analizzato 82 ceppi di bifidobatteri isolati da campioni fecali o dalla biopsia del colon di persone sane.
Più del 23% dei ceppi di B. adolescentis analizzati sono stati classificati come produttori di GABA, poiché erano in grado di convertire circa il 65% del glutammato monosodico in GABA.
Modulare il microbiota per controllare il GABA
Successivamente, il team di ricercatori ha somministrato due ceppi di B. adolescentis, chiamati PRL2019 e HD17T2H, a ratti sani. Gli animali trattati con uno dei due ceppi presentavano livelli più elevati di GABA rispetto a quelli a cui non era stato somministrato alcun ceppo bifidobatterico.
Tuttavia, i livelli di GABA sono aumentati anche nei ratti alimentati con un ceppo di B. adolescentis che non è in grado di metabolizzare il glutammato monosodico. Ciò suggerisce che, piuttosto che produrre da soli il GABA, questi ceppi di Bifidobacterium modulano in qualche modo il microbiota intestinale dei ratti, favorendo la proliferazione di batteri che sono in grado di sintetizzare il neurotrasmettitore.
«I risultati ottenuti contribuiscono all’espansione delle attuali conoscenze su un possibile ruolo di B. adolescentis nella modulazione dell’asse del microbiota intestinale-cervello, poiché i ceppi PRL2019 e HD17T2H rappresentano interessanti microbi intestinali produttori di GABA isolati dall’uomo».