Il batterio commensale Staphylococcus epidermidis contribuisce allo sviluppo di un microbiota nasale sano, probabilmente stimolando la produzione di molecole antimicrobiche. Questa è la conclusione di un nuovo studio, pubblicato su Cell Host & Microbe, che ha analizzato come il microbiota nasale cambia dall’infanzia all’età adulta.
I ricercatori hanno osservato che la composizione del microbiota nasale influenza molte condizioni respiratorie. Ma i meccanismi che portano allo sviluppo di un microbiota nasale sano non sono ancora stati chiariti.
Per rispondere a questa domanda, un team di ricercatori guidato da Qian Liu della Shanghai Jiaotong University ha analizzato il microbiota nasale di 155 bambini, 171 giovani adulti e 141 anziani.
Come cambia il microbiota nasale nel corso degli anni
Il microbiota nasale umano cambia notevolmente con l’età: la diversità microbica e la prevalenza dei batteri Moraxella risultano ridotti in età adulta, nel contempo la presenza di Staphylococcus aumenta di oltre 4 volte.
I ricercatori hanno inoltre osservato una sostanziale riduzione di batteri patogeni come Dolosigranulum pigrum prima dell’età adulta. Questa diminuzione è stata accompagnata da un aumento del microrganismo commensale Staphylococcus epidermidis. Negli anziani, l’aumento dello Staphylococcus e la diminuzione di Dolosigranulum osservati nei giovani adulti sono stati in parte invertiti.
Il ruolo di Staphylococcus epidermidis
Per verificare se la diminuzione dei microrganismi patogeni nel naso degli adulti fosse il risultato dell’aumento dello stafilococco, il team di ricercatori ha raccolto campioni di microbiota nasale in varie fasce di età.
Rispetto ai campioni prelevati dai bambini, S. epidermidis è risultato più abbondante nei giovani adulti e, in misura minore, negli anziani. Inoltre, i campioni con la più alta abbondanza di S. epidermidis presentavano un numero minore di microrganismi patogeni rispetto ai campioni con livelli più bassi di questo batterio.
Mediante esperimenti in vitro, è stato dimostrato che S. epidermidis è in grado di stimolare le cellule nasali a produrre molecole antimicrobiche che uccidono i batteri patogeni. Nei topi, i ceppi di S. epidermidis sono stati in grado di competere con patogeni quali Staphylococcus aureus e Moraxella catarrhalis, portando a una riduzione dei segni di infezione causati da questi batteri.
I risultati ottenuti suggeriscono quindi che S. epidermidis svolge un ruolo chiave nel limitare la crescita dei batteri patogeni nel naso e nel prevenire le infezioni respiratorie.
Traduzione dall’inglese a cura della redazione