Allattamento al seno: dieta della madre potrebbe prevenire l’obesità infantile

I risultati di un recente studio suggeriscono che la dieta seguita dalla madre durante l'allattamento influenza la composizione del microbiota della prole, la salute dell'intestino e la predisposizione all’obesità
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Allattamento al seno: dieta della madre potrebbe prevenire l’obesità infantile

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Stato dell’arte
I principali determinanti della composizione del microbiota sono la dieta, in particolare il suo contenuto di fibre, e il tipo di microbi acquisiti nelle prime fasi della vita. Precedenti studi hanno dimostrato che i batteri materni vengono trasferiti alla prole durante il parto vaginale e l’allattamento al seno, ma rimangono da chiarire gli effetti della dieta seguita dalla madre durante il periodo dell’allattamento.

Cosa aggiunge questa ricerca
I ricercatori hanno nutrito topi che allattano con una dieta bilanciata o una dieta a basso contenuto di fibre. L’analisi del microbiota dei cuccioli ha dimostrato che quelli allattati da madri nutrite con ridotte quantità di fibre erano caratterizzati da un microbiota intestinale alterato con alti livelli di proteobatteri e bassa diversità microbica. Questi animali hanno anche mostrato segni di infiammazione intestinale e hanno rapidamente guadagnato peso e grasso corporeo se esposti a una dieta ricca di grassi.

Conclusioni
I risultati suggeriscono che la dieta seguita dalla madre durante l’allattamento influenza la composizione del microbiota della prole, la salute dell’intestino e la predisposizione all’obesità.

La maggior parte dei bambini acquisisce i primi microbi intestinali durante la nascita e l’allattamento. 

Un recente studio condotto su modelli murini dimostra che i cuccioli allattati da una madre nutrita con una dieta a basso contenuto di fibre sono caratterizzati da alterazioni del microbiota che possono portare a infiammazione intestinale e obesità.

I risultati, pubblicati su Cell Host & Microbe, suggeriscono quindi che l’alimentazione seguita durante l’allattamento influenza la composizione del microbiota della prole, la salute dell’intestino e la predisposizione all’obesità. 

Il microbiota intestinale dei neonati

«Spero che questo lavoro possa far luce su quanto siano realmente complessi il nostro metabolismo e il nostro microbioma e su come le prime esperienze di vita possano plasmarci per il resto della vita», afferma Andrew Gewirtz, della Georgia State University.

I principali determinanti della composizione del microbiota sono la dieta, in particolare il suo contenuto di fibre, e il tipo di microbi acquisiti nelle prime fasi della vita. 

Per studiare gli effetti della dieta durante l’allattamento,  Andrew Gewirtz e il suo team hanno nutrito topi che allattano con una dieta bilanciata o una dieta a basso contenuto di fibre, per poi analizzare il microbiota intestinale dei cuccioli.

Poche fibre, infiammazione intestinale

Dopo tre settimane, i cuccioli allattati da madri nutrite con ridotte quantità di fibre presentavano alterazioni del microbiota intestinale, in particolare alti livelli di proteobatteri e una bassa diversità microbica

Inoltre, sia le madri nutrite con una dieta a basso contenuto di fibre sia i loro cuccioli hanno mostrato segni di infiammazione intestinale

Secondo gli autori dello studio, a innescare pathway infiammatori nell’organismo sarebbero alcune proteine ​​di superficie dei proteobatteri

Inoltre, questi batteri inducono alterazioni dell’intestino in grado di favorire l’assorbimento dei grassi. 

Dai dati ottenuti è infatti emerso che, se esposti a una dieta ricca di grassi, i cuccioli allattati da madri nutrite con diete povere di fibre hanno raddoppiato il loro peso corporeo e accumulato rapidamente grasso corporeo. È impressionante la velocità, secondo i ricercatori, con cui i topi hanno aumentato il peso corporeo quando sono stati esposti a questa dieta ricca di grassi.

Effetti di lunga durata sul microbioma

I cuccioli allattati da madri nutrite con diete povere di fibre sono risultati caratterizzati da alterazioni di lunga durata del loro microbiota intestinale: dopo aver seguito una dieta “tradizionale” per nove settimane dopo la fine dell’allattamento, i cuccioli hanno infatti continuato ad aumentare di peso e a essere caratterizzati da un innalzamento dei livelli di proteobatteri nell’intestino.

I ricercatori hanno quindi ipotizzato che, in mancanza di fibre, i batteri che le utilizzano come “combustibile” muoiano, mentre quelli che non le metabolizzano, come i proteobatteri, possano proliferare senza controllo.

Conclusioni

Sebbene i topi e gli esseri umani abbiano esigenze nutrizionali diverse, e questo limita la possibilità di traslare nell’uomo gli studi sulla dieta condotti nei roditori, i risultati suggeriscono che l’acquisizione dei primi microbi intestinali possa influenzare la suscettibilità all’obesità.

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