La colonizzazione e lo sviluppo precoce del microbiota intestinale possono influenzare la salute più avanti nella vita.
Di recente, un gruppo di ricercatori ha individuato alcuni dei fattori chiave che influenzano la composizione del microbiota intestinale infantile.
I risultati, pubblicati su The Lancet, suggeriscono che analizzare il modo in cui diverse variabili influenzano il microbiota intestinale infantile potrebbe aiutare i ricercatori a identificare fattori confondenti e potenziali modulatori del microbiota.
«I nostri risultati forniscono dati utili per studi futuri sui potenziali fattori confondenti o sull’analisi di stratificazione e per comprendere meglio l’impatto dei possibili determinanti esterni, come la nutrizione nei primi anni di vita, nelle diverse fasi dello sviluppo del microbiota intestinale», affermano i ricercatori.
Finora, la maggior parte degli studi si è concentrata sull’impatto di fattori individuali, come l’allattamento al seno e la modalità di parto, sulla composizione del microbiota intestinale del neonato, ma solo poche analisi hanno confrontato gli effetti di diverse variabili sul microbiota dopo la nascita.
Per colmare questa lacuna, Roosa Jokela dell’Università di Helsinki e i suoi colleghi hanno studiato per 43 mesi l’effetto di oltre 100 variabili sul microbiota intestinale di 985 bambini finlandesi.
Come cambia il microbiota nei primi 2 anni
I neonati facevano parte della coorte HELMi, che comprendeva 1.055 famiglie che hanno vissuto nella regione metropolitana della Finlandia dal 2016 al 2018.
I ricercatori hanno raccolto 8 campioni di feci a 3, 6 e 12 settimane di vita, e a 6, 9, 12, 18 e 24 mesi. I genitori hanno risposto a domande sulla salute e sullo stile di vita dei loro bambini.
Il team ha inoltre raccolto informazioni sulla modalità del parto, sull’uso di antibiotici durante il parto e sulle infezioni materne durante la gravidanza.
Oltre alle feci dei neonati, i ricercatori hanno analizzato campioni dei genitori di 830 famiglie. Hanno poi valutato come 109 variabili – tra cui stile di vita, dieta e salute – influenzassero la composizione del microbiota dei neonati.
Fattori come la salute materna hanno avuto scarso effetto sulla composizione complessiva del microbiota intestinale del neonato, mentre la modalità del parto e l’esposizione agli antibiotici durante il parto sono risultate importanti nelle prime fasi della vita del neonato. Ad esempio, nei neonati nati con parto cesareo l’abbondanza di Bacteroides e Parabacteroides era ridotta, mentre i livelli di Salmonella erano aumentati rispetto ai neonati nati con parto vaginale.
La presenza di fratelli
I ricercatori hanno scoperto che altri fattori, come la presenza di fratelli nella stessa famiglia e le abitudini alimentari, spiegano una parte significativa delle differenze nella composizione del microbiota.
Batteri come Parabacteroides, Actinomyces e Salmonella sono risultati ridotti precocemente nei neonati senza fratelli, mentre i livelli di Lactobacillus, Sutterella e Bifidobacterium erano più alti in questi bambini rispetto a quelli con uno o più fratelli.
Il team ha scoperto inoltre che i bambini non allattati al seno avevano livelli più bassi di Lactobacillus e livelli più alti di batteri Akkermansia, Blautia e Clostridium a 3 settimane e da 6 a 18 mesi.
Conclusioni
«In totale, potrebbe essere spiegato fino al 19% della variazione del microbiota biologico nell’intestino infantile», affermano i ricercatori. «I nostri risultati evidenziano la necessità di interpretare i risultati della ripartizione della varianza nel contesto delle caratteristiche di ciascuna coorte e dello sviluppo del microbiota».