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Microbiota e salute mentale in pediatria: i risultati di uno studio di popolazione

Saranno necessarie iniziative collaborative per rilevare lievi associazioni e comprendere il ruolo del microbioma intestinale nello sviluppo dei sintomi psichiatrici nel corso del tempo.
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Microbiota e salute mentale in pediatria: i risultati di uno studio di popolazione

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Stato dell'arte
La correlazione tra il microbioma intestinale e il cervello è un argomento di notevole interesse, non solo per la comunità scientifica, in quanto potrebbe fornire nuove conoscenze sullo sviluppo di problemi di salute mentale. In effetti, alterazioni nella composizione del microbioma intestinale sono state associate a disturbi psichiatrici, sebbene la maggior parte dei dati provenga da studi su animali o studi sull’uomo con campioni di dimensioni modeste.
Cosa aggiunge questa ricerca
I ricercatori hanno studiato la correlazione tra il microbioma intestinale e i problemi di salute mentale in una coorte multietnica di 1.784 bambini di 10 anni e hanno osservato una diminuzione, sebbene non significativa, nella diversità del microbioma intestinale negli bambini con problemi di salute mentale più gravi. Sono state osservate anche differenze nell’abbondanza di alcuni generi di batteri che sono risultate coerenti in tutti i tipi di disturbi mentali. Tuttavia, non è stata individuata alcuna correlazione significativa tra questi disturbi e le caratteristiche tassonomiche o specifiche funzioni dei microbi.
Conclusioni
I risultati suggeriscono una riduzione di alcuni generi come Hungatella, Anaerotruncus e Oscillospiraceae, che sono stati precedentemente associati a disturbi psichiatrici. Tuttavia, non è stata riscontrata nessuna prova convincente di una correlazione tra diversità, tassonomia o funzioni del microbioma intestinale e problemi di salute mentale nella popolazione pediatrica generale.

In questo articolo

Il microbioma intestinale ha guadagnato un’attenzione significativa da parte della comunità scientifica grazie al suo potenziale ruolo nel mediare la comunicazione tra l’intestino e il cervello, noto come asse intestino-cervello. 

Il microbioma intestinale comunica con il cervello attraverso vari meccanismi, come la sintesi dei neurotrasmettitori, l’attivazione del sistema immunitario e la produzione di metaboliti neuroattivi. 

Uno studio trasversale condotto da Robert Kraaij e colleghi e pubblicato sulla rivista Brain, Behaviour and Immunity, suggerisce che i sintomi psichiatrici e i problemi emotivi e comportamentali non sono significativamente associati alla composizione e alla funzione del microbioma intestinale nella popolazione pediatrica

Per esaminare questa associazione, i ricercatori dell’Erasmus University Medical Center nei Paesi Bassi hanno eseguito il sequenziamento dell’rRNA 16S del microbioma intestinale da campioni di feci di bambini di 10 anni e hanno valutato la loro salute mentale utilizzando la Child Behavior checklist  compilata dalle madri. 

Salute mentale e diversità del microbiota intestinale 

Dopo aver “uniformato” i dati per età, sesso, indice di massa corporea, uso auto-riferito di antibiotici, educazione materna e covariate tecniche, non sono state osservate associazioni tra i problemi generali di salute mentale e la ricchezza del microbioma intestinale o gli indici di diversità. 

Sebbene la maggior parte delle associazioni fosse negativa, indicando quindi che problemi di salute mentale più gravi erano correlati a una minore diversità del microbioma, i dati non sono risultati significativi. 

Le analisi di follow-up incentrate su specifici problemi di salute mentale hanno mostrato risultati simili. 

Profili e funzione del microbioma intestinale 

I ricercatori hanno anche analizzato se le singole tassonomie potessero essere associate a problemi di salute mentale nei bambini, identificando così sei generi associati a problemi di salute mentale generali o specifici (ad esempio un genere sconosciuto di Muribaculaceae , Erysipelatoclostridium, gruppo Eubacterium ruminantium, Hungatella, Anaerotruncus e un genere sconosciuto di Oscillospiraceae). 

Il team ha condotto ulteriori analisi in merito all’associazione tra composizione e funzione complessiva del microbioma intestinale e problemi mentali nei bambini, ma non sono state rilevate associazioni significative. 

Sebbene una minore diversità e una ridotta ricchezza microbica intestinale fossero solitamente correlate a problemi più generali (ad esempio problemi di internalizzazione) e specifici (ad esempio comportamento ansioso/depresso), i dati non sono risultati significativi. 

I dati ottenuti sono coerenti con altri studi population-based circa il legame tra microbioma intestinale e salute mentale, che hanno anche riportato deboli associazioni con gli indici di alfa-diversity nei bambini e negli adulti. 

Gli autori hanno rilevato tre generi che erano costantemente associati a problemi di salute mentale infantile: Hungatella, Anaerotruncus e Oscillospiraceae. 

Una maggiore abbondanza di Hungatella è risultata associata a disturbi somatici, mentre Anaerotruncus a problemi più “interiorizzanti” e disturbi somatici. 

Infine, Oscillospiraceae è stata correlata a problemi di aggressività nei bambini, il che contrasta con precedenti studi che hanno rilevato un’associazione tra una minore abbondanza di questo genere e il disturbo depressivo maggiore negli adulti. 

In contrasto con la letteratura attuale, il presente studio non ha inoltre ottenuto dati che colleghino il microbiota intestinale ai problemi di salute mentale nei bambini. 

Tuttavia, i ricercatori non escludono definitivamente una possibile associazione, ma suggeriscono la possibilità che esistano solo lievi correlazioni nella popolazione pediatrica generale.

Conclusioni

Studi futuri dovranno quindi concentrarsi su dati longitudinali dalla prima infanzia all’età adulta, esaminando le associazioni con il disturbo dello spettro autistico (ASD) e caratterizzando eventuali correlazioni tra il microbioma intestinale e differenze individuali all’interno del cervello, riscontrate in vivo durante lo sviluppo. 

Infine, saranno necessarie iniziative collaborative per rilevare lievi associazioni e comprendere il ruolo del microbioma intestinale nello sviluppo dei sintomi psichiatrici nel corso del tempo.

Federica Bottiglione

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