Il microbioma intestinale prenatale della madre sembrerebbe avere un’influenza maggiore di quella del microbiota dello stesso neonato nel suo neurosviluppo a un anno di vita.
È quanto dimostra lo studio di Zheng Sun e colleghi del Brigham and Women’s Hospital and Harvard Medical School (Boston, USA) pubblicato su Lancet.
Asse intestino cervello nei neonati
Sono sempre di più le evidenze a supporto di un ruolo del microbiota intestinale non solo nella salute gastroenterologica ma, più in generale, dell’ospite includendo la funzionalità cerebrale e comportamentale.
Il neurosviluppo ha, ad esempio, mostrato di essere influenzato dalla composizione del microbica intestinale in modelli murini. Da recenti studi si può ipotizzare inoltre un coinvolgimento del microbiota della madre in fase prenatale.
L’eventuale associazione tra microbiota prenatale della madre e quello del nuovo nato in termini di sviluppo neurologico nell’uomo deve essere tuttavia ancora determinata. Hanno cercato di rispondere i ricercatori in questo studio, esaminando campioni fecali e questionari di sviluppo e psicologici annuali di neonati fino ai tre anni d’età.
Di seguito quanto emerso dalle analisi genomiche, metabolomiche e comportamentali.
Dall’analisi dei questionari (ASQ) e del profilo microbico nel tempo si è visto come:
- i punteggi ASQ, indici di abilità motorie, abilità di risolvere problemi e capacità di relazionarsi, hanno mostrato un andamento incostante negli anni
- la diversità tassonomica si è mostrata invece positivamente correlata con l’età con 3.770 ASVs (Amplicon Sequence Variant) identificate nel microbiota prenatale (3-6 mesi) vs 2.360 ASVs a tre anni
Alla ricerca di associazioni tra il microbioma prenatale e dei neonati e lo sviluppo neurologico si è visto come quello della madre sia più rilevante per discriminare lo sviluppo neurologico del nuovo nato. In particolare:
- basandosi sul microbioma intestinale prenatale il migliore potere discriminante i punteggi ASQ a un anno si è riscontrato a livello di classe
- sia il microbiota materno intestinale prenatale sia i relativi metaboliti sono significativamente associati alle voci ASQ nel primo anno (ASQ-Y1). Associazione più debole con il tempo fino a non avere alcun valore discriminante a tre anni
- nel primo anno il microbiota prenatale materno ha mostrato un potere discriminante maggiore di quello del neonato stesso. Più debole a due anni
- nei neonati solo i metaboliti sono risultati discriminanti solo nel primo anno (ASQ-Y1), nessuna correlazione chiara con il profilo microbico in generale
- il ruolo del microbiota prenatale e infantile nello sviluppo neurologico sembrerebbe essere diverso. La classe Fusobacteria, ad esempio, ha mostrato associazione con le abilità motorie nel microbiota prenatale, meno nel microbiota di neonati; Fusobacteria presenta associazione positiva con il punteggio ASQ nel contesto prenatale, andamento opposto nei neonati
- confrontando i 20 metaboliti principali associati al neurosviluppo si è visto come non ci sia una sovrapposizione tra primo e secondo anno e come 7 dei 20 metaboliti siano invece condivisi tra madre e neonato.
Conclusioni
Per riassumere quindi, il microbioma intestinale prenatale della madre sembrerebbe essere più importante di quello del bambino stesso per il suo neurosviluppo. Nonostante simili taxa a livello di classe sia nelle madri sia nei neonati, siano risultati associati con lo sviluppo neurologico questi taxa potrebbero giocare un ruolo differente in gravidanza vs prima infanzia.