Uno studio stato effettuato su 26 pazienti ricoverati presso l’IRCSS Sant’Orsola Malpighi di Bologna per complicazioni polmonari (ARDS, Acute Respiratory Distress Syndrome) in seguito a infezione da SARS-CoV-2 nel febbraio-marzo del 2020 e 26 persone negative al COVID-19, ma con polmonite interstiziale dimostra per la prima volta un potenziale ruolo dei funghi presenti nel microbiota polmonare nella prognosi della malattia. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista International Journal of Infectious Disease da un gruppo di ricercatori di Bologna.
Coronavirus e microbiota polmonare
I Coronavirus sono importanti patogeni che hanno come ospiti sia gli animali che l’uomo. Alla fine del 2019, un nuovo Coronavirus è stato identificato in Cina e denominato SARS-CoV-2 e ritenuto responsabile della sindrome COVID-19.
Alcuni pazienti positivi al COVID-19 possono sviluppare la sindrome da distress respiratorio acuto e necessitare di cure in terapia intensiva con ventilazione assistita. Tale procedura può predisporre ad infezioni batteriche e fungine, due delle maggiori cause di complicanze per pazienti intubati.
Nonostante ciò, fino ad ora non c’erano dati che riguardavano il micobiota polmonare di pazienti contagiati da SARS-CoV-2
Lo studio condotto all’Università di Bologna
Sono stati analizzati i lavaggi broncoalveolari (BAL) di 26 pazienti COVID-19 positivi (COVID-19+) e 26 di pazienti con polmonite interstiziale COVID-19 negativi (COVID-19-).
Tra i campioni derivati da pazienti COVID-19+, 6 sono risultati positivi a Candida spp e 2 ad Aspergillus fumigatus mentre nessuno dei pazienti COVID-19- è risultato positivo a questi funghi. Inoltre, la colonizzazione di Candida spp in differenti siti corporei (faringe, tratto genitale, retto e polmoni) è risultata significativamente maggiore nei pazienti COVID-19+ rispetto a quelli COVID-19-.
A ciò si aggiunge che 2 casi COVID-19+ hanno sviluppato una candidosi sistemica mentre nessuno dei COVID-19- ha sviluppato un’infezione invasiva.
Anche infezioni batteriche opportunistiche sono risultate significativamente aumentate nei pazienti COVID-19+ rispetto ai COVID-19-.
Candida polmonare e Covid-19
La comparazione della flora fungina tra pazienti COVID-19+ rispetto ai controlli non ha mostrato significative differenze.
Confrontando i pazienti COVID-19+ con colonizzazione da Candida spp rispetto ai pazienti COVID-19+ ma senza Candida spp, è emersa una significativa semplificazione del microbiota fungino nei pazienti COVID-19+ colonizzati da Candida spp. È stato possibile notare anche una differente clusterizzazione del microbiota fungino polmonare di queste due categorie di casi COVID-19+.
Inoltre, i pazienti con una colonizzazione da Candida spp mostrano una più ampia distanza filogenetica tra i taxa batterici, che implica maggior differenziamento ecologico tre le funzioni metaboliche delle specie batteriche.
Al contrario, pazienti COVID-19+ ma non colonizzati da Candida spp hanno mostrato un aumento della densità di Ascomycota spp. mentre Candida spp non sono state identificate in pazienti COVID-19-.
Conclusioni
Questo studio ha evidenziato la presenza di una disbiosi fungina in pazienti COVID-19 + critici. In particolare, una colonizzazione da Candida spp che è accompagnata da una diminuzione della diversità del microbiota fungino nell’intero tratto respiratorio mentre nei pazienti COVID-19+ ma non soggetti a colonizzazione da Candida spp il microbioma è caratterizzato da un’aumentata densità del phylum Ascomycota.