Il consumo di melograno può modificare in positivo il microbiota cutaneo e conferire resistenza ai danni indotti dai raggi UVB. Questa è la conclusione di uno studio controllato randomizzato, pubblicato su Scientific Reports, che ha esaminato gli effetti del succo e dell’estratto di melograno su oltre 70 donne.
Il melograno è stato usato per secoli per scopi medici, che includono la riduzione del danno cutaneo indotto dai raggi UV. Inoltre, alcuni studi hanno dimostrato che l’estratto di melograno inibisce la crescita di batteri responsabili dell’acne, suggerendo che i suoi metaboliti sono in grado di alterare la composizione del microbiota cutaneo.
Per comprendere meglio gli effetti del melograno, Susanne Henning della David Geffen School of Medicine e i suoi colleghi hanno reclutato 74 donne e le hanno suddivise casualmente in tre gruppi, che hanno ricevuto per 12 settimane 1 g di estratto di melograno, 230 g di succo di melograno o placebo.
Protezione dai raggi UVB
Per determinare la dose minima di raggi UVB che induce arrossamento o eritema visibile, i ricercatori hanno esposto la pelle dell’interno del braccio di tutte le donne aumentando gradualmente le dosi di UVB e i tempi di esposizione.
La dose minima di UVB che ha indotto arrossamento è risultata più elevata per le donne che hanno ricevuto estratto o succo di melograno rispetto a quelle che hanno ricevuto il placebo.
Cambiamenti del microbiota
Successivamente, i ricercatori hanno valutato se il consumo di estratto o succo di melograno alteri il microbiota cutaneo. All’inizio dello studio, non sono state rilevate differenze nella composizione del microbiota cutaneo dei tre gruppi di donne. Dopo 12 settimane, i batteri delle famiglie Aerococcaceae, Methylobacteriaceae e Campylobacteraceae sono risultati alterati nei gruppi che hanno consumato il melograno rispetto alle donne che hanno ricevuto il placebo.
In particolare, i livelli di Campylobacteraceae sono aumentati nel gruppo che ha consumato l’estratto di melograno, mentre quelli di Methylobacteriaceae sono diminuiti solo nel gruppo placebo. È noto che i batteri appartenenti alla famiglia Methylobacteriaceae producono metaboliti che assorbono i raggi UVA, il che potrebbe contribuire alla protezione della pelle dai raggi UVB.
Tuttavia, il consumo di melograno non ha avuto alcun effetto sulla diversità del microbiota cutaneo e i ricercatori non hanno osservato cambiamenti nella sua composizione tra il gruppo che ha ricevuto il succo di melograno e il gruppo placebo.
Sebbene lo studio non abbia stabilito una correlazione diretta tra la resistenza ai danni UV e le popolazioni batteriche nel microbiota cutaneo, i risultati suggeriscono che il consumo di melograno conferisce una maggiore protezione della pelle dai raggi UVB.
Traduzione dall’inglese a cura della redazione