I cambiamenti nella composizione del microbiota intestinale causati dall’assunzione di farmaci e dall’esposizione a radiazioni possono favorire la malattia del trapianto contro l’ospite, una condizione immunitaria fatale che si verifica dopo le procedure di trapianto. Questa condizione comporta problemi anche nel caso di trapianto di cellule staminali ematopoietiche, che viene utilizzato per trattare i pazienti con alcuni tumori del sangue o del midollo osseo ed è spesso preceduto da chemioterapia, radioterapia e somministrazione di antibiotici.
Recentemente alcuni ricercatori hanno dimostrato che, il giorno del trapianto di cellule staminali ematopoietiche, la bocca dei riceventi è colonizzata da un microbiota alterato.
Lo studio pubblicato su PLOS Pathogens
I risultati, pubblicati su PLOS Pathogens, suggeriscono che specifici batteri che vivono in bocca (microbiota del cavo orale) potrebbero consentire di prevedere l’esito dei trapianti di cellule staminali ematopoietiche.
Per giungere a queste conclusioni Yoshihisa Yamashita della Kyushu University a Fukuoka, in Giappone, e i suoi colleghi hanno analizzato la composizione del microbiota della lingua di 45 pazienti con disturbi ematologici, come i tumori delle cellule del sangue, il giorno del trapianto di cellule staminali ematopoietiche.
Esame del microbiota della bocca
I soggetti sottoposti a trapianto presentano un microbiota meno diversificato rispetto agli individui sani. Batteri come Streptococco, Prevotella e Neisseria sono risultati presenti in abbondanza inferiore nei pazienti sottoposti a trapianto rispetto ai soggetti sani.
La maggior parte del microbiota della lingua nei riceventi è risultata composta da comuni batteri della bocca, tra cui Rothia mucilaginosa, Granulicatella adiascens e Veillonella dispar.
Tuttavia, batteri non tipici del cavo orale sono risultati predominanti nella bocca di alcuni riceventi: per esempio, Staphylococcus haemolyticus rappresenta oltre il 40% del microbiota orale in tre pazienti.
Valutare il rischio di mortalità
Delle 146 famiglie batteriche identificate nel microbiota dei destinatari del trapianto, 34 non corrispondono a batteri che popolano la bocca di individui sani. Inoltre, la presenza di Staphylococcus haemolyticus e Ralstonia pickettii è stata associata a un maggior rischio di mortalità durante il periodo di follow-up.
«Questo studio ha dimostrato che, al momento del trapianto di cellule staminali ematopoietiche, dopo che i pazienti sono stati sottoposti a chemioterapia intensiva, radiazioni e trattamento con antibiotici, il microbiota orale dei destinatari risulta alterato», affermano i ricercatori. «Questi risultati suggeriscono che si dovrebbe prestare maggiore attenzione alle alterazioni nella composizione batterica del microbiota orale dei destinatari di trapianto di cellule staminali ematopoietiche».
Traduzione dall’inglese a cura della redazione