Una scorretta alimentazione della madre può aumentare nei neonati il rischio di gravi infezioni delle vie respiratorie inferiori, una delle principali cause di mortalità infantile.
Di recente, uno studio condotto sui topi ha mostrato che la dieta materna può modificare il microbiota intestinale del neonato in modo da proteggerlo dalle infezioni respiratorie. Inoltre, dai dati raccolti è emerso che i cambiamenti indotti dalla dieta nel microbiota intestinale regolano lo sviluppo di componenti chiave del sistema immunitario.
I risultati, pubblicati su Immunity, potrebbero quindi aiutare a sviluppare interventi che proteggano i bambini da condizioni mediate da processi infiammatori, come infezioni respiratorie e asma.
Fibre prebiotiche in allattamento
Precedenti studi hanno dimostrato che la fibra alimentare influenza la composizione del microbiota intestinale in modo da aumentare i livelli di metaboliti immunomodulatori benefici come gli acidi grassi a catena corta.
Questi metaboliti attivano cellule immunitarie chiave come le cellule dendritiche, che aumentano la risposta immunitaria.
I metaboliti modulano anche i linfociti T regolatori (Treg), che sopprimono la risposta immunitaria, mantenendo così l’autotolleranza.
Tuttavia, non è chiaro come la dieta materna influenzi il rischio di infezioni respiratorie. Per rispondere a questa domanda, Simon Phipps del QIMR Berghofer Medical Research Institute e i suoi colleghi hanno infettato topi neonati con l’equivalente murino del virus respiratorio sinciziale.
Le madri di questi topi sono state alimentate con una dieta povera o ricca di fibre.
Microbiota del latte materno
Nei cuccioli allevati da madri nutrite con una dieta a basso contenuto di fibre è stato rilevato un aumento della carica virale nelle vie respiratorie e livelli più bassi di una molecola immunitaria antivirale chiave.
Questi cuccioli hanno anche sviluppato le caratteristiche distintive di una grave infezione delle vie respiratorie inferiori, tra cui un’eccessiva risposta infiammatoria e danni ai tessuti.
Inoltre, i topi allevati da madri alimentate con una dieta a basso contenuto di fibre hanno mostrato un numero ridotto sia di cellule dendritiche plasmacitoidi neonatali, un sottogruppo specializzato di cellule dendritiche che avviano l’immunità antivirale, sia di cellule Treg.
Il contenuto di fibra alimentare è stato positivamente associato ai livelli degli acidi grassi a catena corta propionato e acetato nelle feci della madre.
Una dieta a basso contenuto di fibre ha anche cambiato la composizione del microbiota del latte materno e, a sua volta, quello del microbiota intestinale del bambino.
Il ruolo degli acidi grassi a corta catena
Ulteriori esperimenti hanno dimostrato che i cambiamenti indotti dalla dieta nel microbiota intestinale dei cuccioli hanno ridotto la produzione di Flt3L, una molecola che aumenta il numero di cellule immunitarie attivandone i precursori.
I cuccioli colonizzati con batteri produttori di propionato isolati dal latte di madri nutrite con una dieta ricca di fibre sono risultati protetti da gravi infezioni delle vie respiratorie inferiori. Anche nei cuccioli che hanno ricevuto integratori a base di propionato è stata riscontrata una minore probabilità di sviluppare tali infezioni.
Conclusioni
Manipolare la dieta materna durante la gravidanza e prima dello svezzamento, o somministrare integratori ai neonati a base di prebiotici o probiotici, potrebbe quindi aiutare a conferire resistenza alle malattie infiammatorie, comprese le infezioni respiratorie acute, l’asma e le allergie.