Il disturbo bipolare (DB) è un disturbo dell’umore debilitante che porta a sostanziali menomazioni nel funzionamento sociale. È caratterizzato da episodi ricorrenti di stati maniacali/ipomaniacali o depressivi.
Sebbene la ricerca in questo campo stia progredendo, la fisiopatologia del disturbo bipolare rimane incerta e sono necessari ulteriori studi per migliorare la diagnosi clinica, chiarire ulteriormente i meccanismi sottostanti e identificare i biomarcatori associati a questo disturbo.
Recentemente, c’è stato un crescente interesse nell’esplorazione del ruolo dell’asse microbiota-intestino-cervello nelle malattie mentali. In effetti, studi preliminari hanno dimostrato che il microbiota intestinale svolge un ruolo significativo nel disturbo bipolare.
Un recente studio trasversale di Jian Xie e colleghi, pubblicato su Annals of General Psychiatry Journal, ha esaminato le caratteristiche del microbiota intestinale in individui con DB che soffrono di depressione e in controlli sani, e la sua relazione con l’infiammazione e i parametri clinici.
I ricercatori hanno prelevato da 72 pazienti depressi con DB e 16 controlli campioni di sangue e feci, sui quali è stato eseguito il sequenziamento del gene dell’RNA ribosomiale 16S per esaminare le caratteristiche del microbiota intestinale. L’analisi di correlazione è stata quindi utilizzata per valutare la relazione tra il microbiota intestinale e i parametri clinici.
Alti livelli di marcatori infiammatori sierici e diverso microbiota intestinale
L’analisi del siero ha rivelato livelli più elevati di citochine infiammatorie nel sangue dei pazienti con DB rispetto ai controlli sani.
La ricchezza di specie e l’eterogeneità complessiva della comunità batterica sono state valutate nei pazienti depressi con DB e nei controlli sani, ma non è stata osservata alcuna differenza significativa.
Tuttavia, un’ulteriore analisi delle specie batteriche ha rivelato una maggiore abbondanza di Bacilli, Lactobacillales e Veillonella nei pazienti con disturbo bipolare, mentre il genere Dorea era più abbondante nei controlli sani.
Alterazioni del microbiota associate a parametri clinici
Gli autori hanno poi esaminato la correlazione tra microbiota intestinale e parametri clinici, osservando una forte associazione tra la gravità della depressione, i livelli dei marcatori infiammatori e i tassi di abbondanza di specifici generi batterici nei pazienti depressi con disturbo bipolare.
Ad esempio, i livelli sierici della citochina infiammatoria IL-6 sono risultati positivamente correlati con l’abbondanza di Enterobacter, Pseudomonas e Leuconostoc, ma negativamente associati con l’abbondanza di Cloacibacillus. I livelli di TNF-α sono risultati invece correlati positivamente con l’abbondanza di Parabacteroides, Clostridium IV e Bilophila e negativamente con l’abbondanza di Prevotella.
Inoltre, i livelli sierici di CRP erano positivamente correlati con l’abbondanza di Prevotella, ma negativamente associati all’abbondanza di Butyricicoccus, Lachnospiraceae incertae sedis e Dorea. Questi risultati suggeriscono una correlazione tra uno stato infiammatorio e cambiamenti nel microbiota intestinale nei pazienti con DB.
Conclusioni
Nel complesso, questo studio dimostra che i pazienti depressi con disturbo bipolare presentano alterazioni significative nella composizione tassonomica del microbiota intestinale, che sembrano correlate ai pathway infiammatori e alla gravità della depressione.
Sebbene si tratti di risultati preliminari e siano necessarie ulteriori ricerche, i ricercatori ipotizzano che il microbiota intestinale e i processi infiammatori possano avere un impatto sulla neurobiologia del disturbo bipolare.