I pazienti con psoriasi presentano un microbiota intestinale nettamente differente dai controlli sani. Inoltre, la probabilità di traslocazione di DNA batterica nel circolo sanguigno, con conseguente aggravamento dello stato infiammatorio, è maggiore in soggetti esprimenti enterotipo 2 rispetto agli altri enterotipi.
Sono le conclusioni a cui giunge uno studio condotto da Francisco M. Codoner e colleghi, pubblicato i giorni scorsi in Scientific Reports.
Seppur un numero sempre più crescente di evidenze sostenga il ruolo del microbioma intestinale all’interno anche di patologie dermatologiche, poco è stato scoperto finora riguardo al suo coinvolgimento nella psoriasi.
La psoriasi è una malattia autoimmune, infiammatoria, cronica e proliferativa a carico della cute dall’eziologia complessa e incerta.
Alla base sembrerebbe esserci un’infiltrazione dermica ed epidermica dei linfociti T associata, in alcuni casi, anche a una traslocazione di DNA batterico intestinale causato, con ogni probabilità, dall’indebolimento della barriera.
Questo progetto spagnolo del Lifesequencing S.L.-ADM (Valencia), primo nella sua idea di ricerca, ha avuto quindi lo scopo di approfondire la composizione del microbiota intestinale in pazienti con psoriasi a placche e verificare un’eventuale correlazione fra il trasferimento di DNA batterico (BT) e il peggioramento del quadro clinico.
Sono stati perciò arruolati 52 individui con psoriasi diagnosticata e di grado PASI >/=6 e presi come controllo i dati relativi al microbioma intestinale di 300 soggetti sani, già inclusi nello studio Human Microbiome Project.
Traslocazione di DNA batterico nei pazienti con psoriasi
Inoltre, in base all’analisi dei campioni ematici raccolti dai pazienti, si è provveduto a suddividerli in 2 sottogruppi considerando la presenza o meno di DNA batterico in circolo: i BT+ (n=13) sono quindi risultati positivi al test mentre i BT- (n=39) negativi. Da ultimo, oltre ai campioni di sangue sono stati collezionati anche quelli fecali.
In base all’analisi PCA, i soggetti con psoriasi hanno mostrato una diminuzione del genere Bacteroides e, al contrario, un aumento di Akkermansia spp. in confronto ai controlli. L’indice di Shannon ha poi evidenziato una maggiore variabilità di specie nei pazienti e una variazione in termini di biodiversità tra i 2 sottogruppi (BT+ vs BT-). La variabilità nei BT+ è infatti risultata minore rispetto ai negativi.
La composizione batterica intestinale è stata poi comparata in base al gruppo BT e all’enterotipo di appartenza.
Si classifica enterotipo 1 un microbiota caratterizzato da abbondanza di Bacteroides, enterotipo 2 se a prevalere è Prevotella e infine enterotipo 3 se Rominococcus è la specie principale.
Mentre la PCA non ha evidenziato alcuna differenza di microbioma tra i pazienti BT+ e BT-, sono emerse differenze di distribuzione riguardo alla presenza o meno di DNA batterico a seconda dell’enterotipo con prevalenza di BT+ all’interno dell’enterotipo 2.
Da ulteriori analisi è risultato come il generale rapporto di aumento di Faecalibacterium e diminuzione di Bacteroides, caratterizzante il microbioma dei pazienti con psoriasi, sia più marcato nei soggetti con enterotipo 2.
Da ultimo, è stato confrontato separatamente il microbioma di pazienti BT+ e quello di BT- con i controlli.
Parabacteroides, Collinsella, Blautia e Rominoccus sono stati riscontrati solo nei soggetti BT-, forse a causa di una ridotta rappresentatività del gruppo BT+ (n=13 vs n=39). Non è stato tuttavia possibile identificare con esattezza i batteri coinvolti nella traslocazione di DNA presente nel gruppo BT+ benché una presenza rilevante di Prevotella e un basso rapporto di Bacteroides/Feacalibacterium si siano dimostrati fattori predisponenti la situazione di BT+.
In conclusione, in base a questo studio preliminare possiamo perciò affermare che:
- i pazienti con psoriasi presentano un microbiota intestinale distinto dai soggetti sani;
- aumenti di Faecalibacterium, Akkermansia spp. e Ruminoccocus, associati a una diminuzione di Bacteroides caratterizzano il microbita di pazienti con psoriasi;
- la traslocazione batterica nella psoriasi non è imputabile a uno specifico gruppo microbico.
Queste evidenze suggeriscono dunque un possibile sviluppo di nuove linee di ricerca e terapeutiche per il trattamento della psoriasi che includano il ricorso a probiotici o prebiotici.