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Pediatria: modulare il microbiota intestinale per prevenire le allergie 

Quattro ceppi batterici probiotici si sono dimostrati efficaci nel modulare la produzione di citochine da parte di alcune cellule immunitarie e, quindi, nel bilanciare il sistema immunitario.
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Pediatria: modulare il microbiota intestinale per prevenire le allergie 

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In questo articolo

Le allergie, nei Paesi occidentali, sono in crescente aumento: secondo le stime attuali in Europa ne soffre oltre il 30% dei bambini, in cui le prime manifestazioni in genere sono: la comparsa di eczema atopico e disturbi del sonno associati al prurito notturno. Successivamente possono insorgere asma, febbre da fieno e allergie alimentari. 

Come dimostrato in numerosi studi, il microbiota intestinale gioca un ruolo cruciale in questo fenomeno. Già durante la gravidanza, uno squilibrio dei batteri intestinali materni (disbiosi) può alterare il sistema immunitario del nascituro, aumentando il rischio di sviluppare allergie. 

Prevenire le allergie modulando il microbiota?

Numerosi studi condotti negli ultimi anni hanno valutato l’ipotesi secondo cui una modulazione mirata del microbiota intestinale possa prevenire conseguenze immunologiche a lungo termine, come per esempio le allergie, soprattutto in presenza di predisposizione ereditaria. 

Una delle strategie più promettenti sembra essere l’uso di probiotici multispecie sviluppati specificamente per questo scopo e somministrati per via orale. 

Si tratta di un approccio non invasivo e privo di effetti collaterali, che consente di ottenere nei neonati un ambiente microbiologico adeguato. 

Grazie ad analisi in vitro sono stati individuati quattro ceppi batterici probiotici che si sono dimostrati efficaci nel modulare la produzione di citochine da parte di alcune cellule immunitarie e, quindi, nel bilanciare il sistema immunitario: Bifidobacterium bifidum W23, Bifidobacterium lactis W51, Bifidobacterium lactis W52 e Lactococcus lactis W58.

I risultati dello studio PandA

Uno studio in doppio cieco, randomizzato e controllato con placebo, ha analizzato l’effetto di un probiotico multispecie appositamente sviluppato per l’uso durante la gravidanza e nei bambini nel primo anno di vita, sullo sviluppo dell’eczema, nonché sulla colonizzazione microbica nella prima infanzia e sulla risposta immunitaria associata nei bambini ad alto rischio (anamnesi familiare positiva per malattie allergiche). 

A questo scopo, il probiotico multispecie (1x al giorno 3×109 CFU) è stato prima somministrato a 156 donne con un aumentato rischio di allergia durante le ultime 6-8 settimane di gravidanza e, successivamente, ai loro bambini per 12 mesi.Questo approccio ha ridotto significativamente l’incidenza di eczema nei bambini ad alto rischio già all’età di 3 mesi: nel gruppo che ha assunto probiotici soltanto il 6% dei bambini ha manifestato eczema, mentre nel gruppo placebo tale sintomo si è presentato nel 21% dei bambini (p<0,05). La riduzione del rischio di sviluppare eczema è risultata pari al 72% (Figura 1).

Figura 1: La somministrazione del probiotico multispecie ha portato a una significativa riduzione dell’incidenza di eczema nei neonati nei primi 3 mesi.

Questo effetto positivo è attribuibile a una notevole riduzione della produzione di citochine di tipo TH2 (IL-5, IL-13), che sono associate a malattie atopiche (Figura 2).

Figura 2: La somministrazione del probiotico multispecie ha ridotto significativamente le interleuchine di tipo TH2 (IL-5 e IL-13) nei neonati.

L’analisi dei metaboliti batterici nelle feci dei bambini di 3 mesi (partecipanti allo studio PandA) ha fornito altri risultati molto interessanti: mentre i bambini che nel tempo avevano sviluppato l’eczema atopico presentavano quantità significativamente ridotte di acidi grassi a catena corta, questi erano significativamente aumentati in seguito alla somministrazione di probiotici. 

Questi risultati sottolineano che i prodotti metabolici dei batteri probiotici, in particolare gli acidi grassi a catena corta, giocano un ruolo importante nello sviluppo del sistema immunitario prima che insorgano manifestazioni cliniche di malattie allergiche.

Poiché in questo studio l’intervento probiotico è stato terminato dopo che il bambino aveva raggiunto l’età di un anno, i risultati del follow-up a 2 anni erano attesi con particolare interesse: è emerso che l’effetto positivo del probiotico multispecie si è mantenuto per tutto il periodo di osservazione, anche indipendentemente dal fatto che i bambini fossero allattati al seno o meno (Figura 3).

Figura 3: L’incidenza di eczema aumenta in entrambe i gruppi nei primi 24 mesi di vita; tuttavia, il gruppo trattato con il probiotico multispecie mostra un‘incidenza significativamente inferiore.

Conclusione: l’importanza dei probiotici per i bambini

La somministrazione di uno specifico probiotico multispecie negli ultimi due mesi di gravidanza e, dopo il parto, al bambino potrebbe, quindi, rappresentare un’opportunità valida per favorire l’insediamento precoce dei batteri probiotici intestinali essenziali dal punto di vista immunologico e per rafforzare il sistema immunitario del bambino. Come dimostrato nello studio, questa strategia può ridurre significativamente il rischio di malattie atopiche e allergiche nei neonati predisposti.

Contenuto realizzato con la sponsorizzazione non condizionante dell’Istituto AllergoSan.

References

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De Roock, S. et al. Gut derived lactic acid bacteria induce strain specific CD4+ T cell responses in human PBMC. Clinical Nutrition 30, 845–851 (2011).

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Redazione

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