Uno studio pubblicato sulla rivista ERJ Open Research suggerisce che alcuni batteri specifici che dimorano nel naso sono legati alla durata del raffreddore e della tosse nei bambini. La ricerca è stata condotta da Roland Neumann, dell’Università di Basilea, e Markus Hilty, dell’Università di Berna, entrambi in Svizzera.
Malattie respiratorie croniche come l’asma sono state associate a infezioni virali delle vie aeree e alla presenza di batteri come Moraxella catarrhalis, Haemophilus influenzae e Streptococcus pneumoniae. Ma come l’interazione tra virus, batteri e ospite sia collegata alle malattie respiratorie non è ancora completamente noto.
Per iniziare a rispondere a questa domanda, i ricercatori hanno esaminato il microbiota del naso di 167 bambini sani che hanno mostrato I sintomi della loro prima infezione respiratoria, all’inizio dell’infezione e tre settimane dopo.
La durata delle infezioni respiratorie è associata a specifici batteri del naso
Ai genitori che hanno preso parte allo studio è stato chiesto di contattare i ricercatori non appena i loro bambini avessero mostrato I sintomi della loro prima infezione respiratoria, che comprendeva più di due giorni consecutivi di tosse e naso che cola o segni di un’infezione all’orecchio o mal di gola.
A quel punto, i ricercatori hanno prelevato dei tamponi dal naso dei bambini e testato i tamponi per la presenza di batteri e virus respiratori come quello del comune raffreddore. Il team ha ripreso e analizzato i tamponi tre settimane più tardi.
All’inizio dell’infezione, i ricercatori sono stati in grado di dividere i bambini in 5 gruppi in base alla composizione del loro microbiota nasale:
- Gruppo A1 (dominato dai batteri della famiglia delle Moraxellaceae)
- Gruppo A2 (dominato dai batteri delle famiglie Moraxellaceae e Streptococcaceae)
- Gruppo A3 (dominato dai batteri della famiglia Streptococcaceae)
- Gruppo A4 (dominato da altre famiglie batteriche, tra cui Neisseriaceae, Prevotellaceae e Flavobacteriaceae)
- Gruppo A5 (dominato dai batteri della famiglia Pasteurellaceae)
Tre settimane dopo l’infezione, i bambini potevano essere divisi in 3 gruppi in base alla composizione del loro microbiota nasale:
- Gruppo B1 (dominato dai batteri della famiglia delle Moraxellaceae)
- Gruppo B2 (dominato da altre famiglie batteriche, tra cui Neisseriaceae, Prevotellaceae e Flavobacteriaceae)
- Gruppo B3 (dominato dai batteri della famiglia delle Streptococcaceae)
I sintomi dei bambini sono durati in media circa due settimane. I bambini i cui sintomi sono durati tre settimane o più hanno mostrato una minore varietà nei tipi di batteri specifici del naso rispetto ai bambini che hanno recuperato in meno di tre settimane.
I bambini che si sono ristabiliti lentamente avevano il naso con un microbiota dominato da batteri della famiglia delle Moraxellaceae o Streptococcaceae (Gruppi B1 e B3).
I ricercatori hanno anche analizzato la presenza di virus respiratori nei tampon, ma non hanno trovato un chiaro legame tra il tipo di virus e la durata dei sintomi respiratori.
In conclusione, i bambini che hanno recuperato lentamente dopo la prima infezione respiratoria avevano un microbiota del naso diverso rispetto ai bambini che si erano ripresi più rapidamente, il che suggerisce che i batteri che dimorano nel naso possono influenzare la durata delle infezioni respiratorie. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per capire come il microbiota del naso sia collegato all’infiammazione e alle malattie respiratorie croniche.
Traduzione dall’inglese a cura della redazione