Alcuni microbi intestinali benèfici possono aiutare a prevenire o persino a invertire le allergie alimentari. Sono le conclusioni di una ricerca, pubblicata su Nature Medicine, che suggerisce che la perdita dei batteri intestinali con un ruolo protettivo è un fattore critico nello sviluppo delle allergie alimentari e che la manipolazione del microbiota potrebbe aiutare nel trattamento di tali allergie.
Il numero di persone che soffrono di allergie alimentari è aumentato notevolmente nell’ultimo decennio. Negli Stati Uniti, circa l’8% dei bambini ne è colpito. Un’ipotesi è che alcuni fattori legati allo stile di vita, come l’aumento delle nascite con taglio cesareo e la diminuzione dell’allattamento al seno, perturbino la normale composizione microbica nell’intestino, privando i neonati di batteri benèfici che preparano il sistema immunitario a riconoscere il cibo come innocuo.
Per testare questa ipotesi, un team guidato da Azza Abdel-Gadir ed Emmanuel Stephen-Victor, entrambi al Boston Children Hospital, negli Stati Uniti, e da Georg Gerber, al Brigham and Women’s Hospital, nel Regno Unito, ha esaminato i batteri intestinali nei bambini con e senza allergie alimentari.
Squilibrio batterico
I ricercatori hanno raccolto campioni di feci da 56 bambini allergici agli alimenti e 98 bambini sani, quindi hanno analizzato la loro composizione microbica. I batteri delle feci di bambini allergici ai cibi erano diversi da quelli degli individui sani. In particolare, i bambini allergici agli alimenti avevano meno batteri appartenenti alla famiglia Clostridiales.
Successivamente, il team ha trasferito i batteri fecali dai bambini con o senza allergie alimentari in topi sensibilizzati alle uova. I roditori che hanno ricevuto microbi intestinali dai bambini sani sono stati maggiormente protetti contro l’allergia all’uovo rispetto a quelli che hanno ricevuto il microbiota dai bambini con allergie alimentari.
Batteri “buoni”
I ricercatori hanno sviluppato miscele di diverse specie di batteri appartenenti alle famiglie Clostridiales e Bacteroidetes, che sono noti per proteggere dalle allergie alimentari. I topi a cui sono stati somministrati i batteri benefici non hanno sviluppato allergie alle uova, mentre quelli a cui sono stati somministrati altri batteri comuni lo hanno fatto.
Per esplorare come questi batteri influenzano la suscettibilità alle allergie alimentari, il team ha esaminato i cambiamenti immunologici sia nelle persone che nei topi. La conclusione è che Clostridiales e Bacteroidetes stimolano specifiche cellule T regolatorie, un tipo di cellule immunitarie che promuovono risposte di tolleranza invece di risposte allergiche.
Gli scienziati sperano che i risultati portino a nuovi trattamenti per prevenire le allergie alimentari nei neonati a rischio o addirittura per invertire la condizione nelle persone che già soffrono di allergie alimentari.
Traduzione dall’inglese a cura della redazione