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Trapianto fecale nei cani nel trattamento di infezioni gastrointestinali

Il trapianto fecale sembrerebbe ridurre i tempi per la guarigione e per un'eventuale ospedalizzazione in cani con disturbi infettivi acuti al tratto gastrointestinale.
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Trapianto fecale nei cani nel trattamento di infezioni gastrointestinali

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Stato dell'arte
Il trapianto di microbiota fecale (FMT) ha mostrato un buon successo nel trattamento dell’infezione da Clostridium difficile nell’uomo con, sembrerebbe, benefici anche in altre patologie e organi. Le evidenze in campo veterinario rimangono sono ancora agli inizi.
Cosa aggiunge questa ricerca
Scopo della revisione è stato quello di raccogliere le evidenze in materia di trapianto di microbiota fecale sui cani in relazione a disordini intestinali acuti e cronici.
Conclusioni
Il trapianto fecale sembrerebbe dare benefici nel trattamento di disordini infettivi acuti riducendo la durata dell’ospedalizzazione e di guarigione. Molto meno documentati sono invece i risultati in presenza di disturbi cronici.

In questo articolo

  • Preferibilmente di età compresa tra uno e dieci anni d’età
  • Nessun problema di salute negli ultimi 6-12 mesi
  • No patologie gastrointestinali o immuno-mediate croniche pregresse o in corso
  • Nessun trattamento antibiotico negli ultimi 12 mesi
  • Peso, dieta e consistenza fecale regolare
  • Negatività a parassiti e patogeni comuni quali Salmonella spp., Campylobacter spp. ecc.
  • Indice di disbiosi fecale inferiore allo zero

Il protocollo per FMT usato in veterinaria è di fatto molto semplice e simile a quello per l’uomo.

Una volta prelevate le feci (1-5 gr), entro le sei ore si risospendono in soluzione salina fino alla completa dissoluzione.

La somministrazione è solitamente per via rettale mediante catetere. La somministrazione orale mediante feci liofilizzate nei cani non è ancora stata testata.

Silvia Radrezza
Laureata in Farmacia presso l’Univ. degli Studi di Ferrara, consegue un Master di 1° livello in Ricerca Clinica all’ Univ. degli Studi di Milano. Borsista all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS dal 2017 al 2018, è ora post-doc presso Max Planck Institute of Molecular Cell Biology and Genetics a Dresda (Germania).

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