Probiotico multistrain: benefici su ferite e lesioni parodontali in pazienti con diabete

Influenza sul processo infiammatorio, sul microbiota intestinale e sulla rigenerazione di pelle e mucose.
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Probiotico multistrain: benefici su ferite e lesioni parodontali in pazienti con diabete

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Stato dell'arte

Nel contesto del diabete di tipo 2, l’insorgenza di ferite cutanee di difficile cicatrizzazione e lesioni parodontali spesso presentano difficoltà di guarigione, compromettendo la qualità di vita dei pazienti. Il microbiota cutaneo di questi pazienti risulta alterato rispetto alle persone non affette da diabete e tali cambiamenti possono favorire la colonizzazione delle ferite da parte di batteri patogeni. I probiotici sono in grado di competere con i batteri patogeni umani, attenuare l’infiammazione e favorire il processo di guarigione [1, 2]. La ricerca sul ruolo dei probiotici nelle ferite a lenta cicatrizzazione sta aprendo nuove prospettive scientifiche, offrendo opportunità uniche per innovazioni terapeutiche e sviluppi clinici [3].

Cosa aggiunge questa ricerca

Questo studio pilota ha preso in esame l’ipotesi del potenziale terapeutico di un probiotico multispecie nella guarigione delle ferite nei pazienti con DT2. L’obiettivo era verificare se la supplementazione con batteri commensali selezionati potesse ridurre la presenza di batteri patogeni, modulare il processo infiammatorio e migliorare il microbiota di pelle e mucose [3].

Conclusioni

I dati raccolti in questo studio hanno mostrato che l’assunzione giornaliera, per sei mesi, di uno specifico probiotico multispecie di rilevanza medica in pazienti diabetici ha avuto un notevole impatto benefico sulla guarigione di ferite difficilmente cicatrizzabili, sul microbiota delle ferite e sulla qualità di vita dei pazienti. Inoltre, anche la salute dentale è migliorata [3].

In questo articolo

Il diabete di tipo 2 (DT2) è una malattia metabolica in crescita a livello globale, spesso associata a comorbilità, come nefropatia, angiopatia, parodontiti e ulcera del piede diabetico, che contribuiscono a compromettere la qualità di vita di chi ne soffre. Sulla base di studi precedenti in cui uno specifico probiotico multispecie è stato testato con successo su coorti di pazienti con diabete di tipo 2 (sindrome metabolica), si è osservato un miglioramento della circonferenza fianchi, dei marcatori della barriera intestinale, dei livelli di lipoproteina (a) e della qualità della vita (QoL). Questi risultati suggeriscono che il microbiota intestinale rappresenti un bersaglio promettente per nuove opzioni terapeutiche nei pazienti con diabete [47].

L’alterazione del microbiota cutaneo nei pazienti con diabete

Il DT2 è frequentemente legato all’insorgenza di lesioni cutanee difficili da trattare e spesso complicate da infezioni. In questi pazienti, inoltre, il microbiota cutaneo risulta alterato rispetto a persone non affette da diabete e questi cambiamenti possono favorire la proliferazione dei batteri patogeni; l’uso di uno specifico probiotico multispecie può contribuire al riequilibrio del microbiota, cutaneo e intestinale, con effetti positivi sulla salute della pelle e sul sistema immunitario [1-3].

Gli autori hanno condotto uno studio pilota su pazienti con diabete con importanti ferite croniche di durata variabile (da 2 a 120 mesi). L’obiettivo era modulare la colonizzazione microbica per promuovere la continuità del processo di guarigione delle ferite sostenendo la composizione microbica locale [1]. Per sei mesi, i pazienti hanno assunto quotidianamente un probiotico multispecie di indicazione specifica contenente 15×10⁹ CFU di nove ceppi batterici di origine umana. Ogni dose, pari a 6 g di polvere, è stata sciolta in acqua e assunta a stomaco vuoto prima della colazione. 

I ceppi inclusi erano:

Lactobacillus casei W56, 

Lactobacillus acidophilus W37, 

Lactobacillus brevis W63, 

Lactococcus lactis W58, 

Lactococcus lactis W19, 

Bifidobacterium lactis W52,

Lactobacillus salivarius W24, 

Bifidobacterium lactis W51 

Bifidobacterium bifidum W23.

I dati dello studio pilota

Sorprendente impatto del trattamento con probiotico multispecie di indicazione specifica e rilevanza medica

  1. Asse intestino-pelle: miglioramento della barriera intestinale, della lipoproteina (a), del microbiota fecale e dei parametri epatici.
  2. Guarigione delle ferite: dopo sei mesi, il 38,4% dei pazienti ha ottenuto una guarigione completa, il 46,2% ha visto una riduzione ≥50%, mentre il restante 15,4% ha avuto miglioramenti minori (figura 1 e figura 2).
  3. Salute orale: nonostante un’igiene orale invariata si è riscontrata una riduzione della parodontite con una riduzione della profondità delle tasche parodontali (−0,65 mm), della recessione gengivale (−0,10 mm) e della perdita di attacco clinico (−0,75 mm).

Qualità di vita (QoL): riduzione del dolore (VAS da 2,5 a 0,8) (figura 1) e miglioramento significativo di benessere psicologico, vita quotidiana e condizioni fisiche (p<0.001). Diminuita la necessità di frequenti cambi di medicazione e ridotta l’ansia legata alla gestione delle ferite.

Fig. 1 (a) L’assunzione del probiotico multispecie specifico per 6 mesi porta a una riduzione significativa delle dimensioni delle ferite nei pazienti diabetici con ferite croniche riduzione delle dimensioni della ferita. (b) Anche l’intensità del dolore (Visual Analogue Scale, VAS) delle ferite e significativamente ridotta dall’intervento probiotico ridotto [1].

Fig. 2 (a) Piede di una donna di 53 anni con una tipica ulcera diabetica alla prima visita. (b) La ferita guarisce dopo 2 mesi con un probiotico multispecie di indicazione specifica. (c) La ferita si chiude completamente dopo 3 mesi [3].

L’impatto dei risultati e prospettive future

Questi risultati indicano che il microbiota intestinale umano rappresenta un eccellente bersaglio terapeutico per il trattamento del diabete e delle sue comorbilità e identificano i probiotici multispecie di indicazione specifica come uno strumento sostenibile per modulare l’asse intestino-pelle, migliorando così la gestione della malattia e/o riducendone i sintomi associati [3,4-7].

Il potenziale clinico dei risultati di questo studio è enorme: i dati emersi sono molto promettenti, in particolare per quanto riguarda la guarigione delle ferite, la salute della pelle e quella parodontale. Inoltre, gli autori sottolineano che, visto il potenziale clinico dei risultati, sarà fondamentale un ulteriore studio clinico, randomizzato, controllato con placebo e in doppio cieco, per riconfermare i risultati ottenuti.

«Lo studio ha evidenziato che in pazienti con diabete con difficoltà di cicatrizzazione delle ferite l’assunzione quotidiana di uno probiotico multispecie di indicazione specifica per sei mesi ha avuto un notevole impatto positivo sulla chiusura e guarigione delle ferite, sul pattern microbico delle ferite e sulla qualità di vita dei pazienti. Inoltre, i benefici sono stati osservati anche sulla salute parodontale» commentano gli esperti, suggerendo che i probiotici possono rivelarsi una terapia efficace e sostenibile per migliorare la gestione di tali patologie correlate al diabete [1].

Contenuto realizzato con la sponsorizzazione non condizionante dell’Istituto AllergoSan.

Reference

[1] Harrison OJ. et al. Commensal-specific T cell plasticity promotes rapid tissue adaptation to injury. Science 2019; 363(6422). https://doi.org/10.1126/science.aat6280

[2] Lai Y.  et al. Commensal bacteria regulate Toll-like receptor 3–dependent inflammation after skin injury. Nat Med 2009; 15(12):1377–1382. https://doi.org/10.1038/nm.2062

[3] Stuermer EK. et al. Effect of oral multispecies probiotic on wound healing, periodontitis and quality of life on patients with diabetes. DOI: 10.12968/jowc.2023.0302

[4] Horvath A. et al. Effects of a multispecies synbiotic on glucose metabolism, lipid markers, gut microbiome composition, gut permeability, and quality of life in diabesity: a randomized, double-blind, placebo-controlled pilot study. Eur J Nutr 2020; 59(7):2969–2983. https://doi.org/10.1007/s00394-019-02135-w

[5] Horvath A. et al. Changes in the intestinal microbiome during a multispecies probiotic intervention in compensated cirrhosis. Nutrients 2020; 12(6):1874. https://doi.org/10.3390/nu12061874

[6] Horvath A. et al. Randomized clinical trial: the effects of a multispecies probiotic vs. placebo on innate immune function, bacterial translocation and gut permeability in patients with cirrhosis. Aliment Pharmacol Ther 2016; 44(9):926–935. https://doi.org/10.1111/apt.13788

[7] Horvath A. et al. Human gut microbiome: Therapeutic opportunities for metabolic syndrome—hype or hope? Endocrinol Diabetes Metab 2023; 7(1): e 436. https://doi.org/10.1002/edm2.436

Redazione

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