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Gestione dello stress: studio condotto durante la pandemia Covid-19 dimostra benefici su qualità del sonno e dell’umore

Un nuovo studio dimostra che specifici probiotici contribuiscono in modo significativo alla modulazione dell'umore e della qualità del sonno durante i periodi di stress.

Un team di ricercatori del dipartimento di Farmacia dell’Università della Calabria ha recentemente pubblicato nuovi dati sul potenziale di specifici probiotici nel supportare il benessere mentale negli adulti sani in condizioni di stress durante la pandemia di COVID-19.

L’epidemia di COVID-19 ha modificato la vita quotidiana delle persone in tutto il mondo. 

Le restrizioni della vita sociale vissute durante la pandemia hanno ulteriormente peggiorato la salute mentale e aumentato i livelli di apprensione soprattutto tra i lavoratori in ambito universitario dove l’ansia e lo stress sul posto di lavoro sono considerati da tempo un problema di salute pubblica.

Alcuni studi condotti negli ultimi anni hanno riportato che lo stress influisce su diverse funzioni fisiologiche, come i livelli di cortisolo, le funzioni cognitive, l’ansia e la qualità del sonno. 

Inoltre, gli ormoni associati allo stress possono innescare risposte infiammatorie alterando l’eubiosi del microbiota intestinale, da cui dipende la regolazione del sistema immunitario particolarmente attivo nell’intestino.

I risultati di alcuni studi clinici hanno inoltre dimostrato che il consumo di probiotici può influenzare positivamente la risposta allo stress psicologico, modulando l’asse intestino-cervello e migliorando alcune funzioni dell’organismo ospite, come quelle cognitive e la gestione dell’umore e delle emozioni. 

Partendo da queste premesse, durante i mesi più “intensi” della pandemia, i ricercatori hanno analizzato l’impatto di un integratore alimentare contenente due ceppi probiotici, Limosilactobacillus reuteri PBS072 e Bifidobacterium breve BB077, sul benessere di 33 lavoratori adulti sani. 

In questo studio clinico in doppio cieco, cross-over, controllato con placebo, i partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a due gruppi: per il primo era prevista l’assunzione per 30 giorni di una capsula al giorno di integratore probiotico, seguita da 30 giorni di wash out e da 30 giorni di assunzione di una capsula al giorno di placebo. I partecipanti assegnati al secondo gruppo hanno invece assunto prima il placebo e poi il mix di probiotici, entrambi per 30 giorni, intervallati dallo stesso periodo di wash out. 

All’inizio e alla fine di ogni trattamento, i partecipanti hanno compilato due questionari, il Profile of Mood State (POMS) e il Pittsburgh Sleep Quality Index (PSQI), in cui venivano considerati rispettivamente la fluttuazione dell’umore e la qualità del sonno.

Lo studio ha mostrato che l’umore generale migliora nel gruppo dei probiotici rispetto al placebo. I punteggi POMS per tensione e rabbia sono risultati significativamente ridotti dopo 30 giorni di trattamento con L. reuteri PBS072 e B. breve BB077. Allo stesso modo, la formulazione probiotica ha influenzato positivamente il punteggio PSQI complessivo, riportando un significativo miglioramento della qualità del sonno e del tempo di addormentamento.

I risultati ottenuti in questo studio clinico dimostrano che un periodo di trattamento di 30 giorni con L. reuteri PBS072 e B. breve BB077 contribuisce in modo significativo alla modulazione dell’umore e della qualità del sonno durante i periodi di stress.

Questi risultati confermano l’effetto positivo dei probiotici e mostrano che la loro assunzione è in grado di migliorare il benessere delle persone che lavorano in condizioni di stress.

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