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La cocaina provoca disbiosi del microbiota intestinale e orale

I consumatori di cocaina sono caratterizzati da una composizione e una funzione del microbiota intestinale e orale alterate, che possono essere ripristinate mediante l'astinenza da cocaina indotta da rTMS.
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La cocaina provoca disbiosi del microbiota intestinale e orale

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Stato dell’arte
Alterazioni del crosstalk tra l’intestino e il cervello sono state implicate in molte condizioni, compresi i disturbi da uso di sostanze. Precedenti studi hanno rilevato sia nei topi sia nell’uomo correlazioni tra alterazioni del microbiota e disturbi da uso di sostanze; inoltre, molte droghe d’abuso sembrano avere un effetto dannoso sulla composizione e sulla funzione del microbiota intestinale. Rimangono però da chiarire gli effetti della cocaina sui microbi intestinali.

Cosa aggiunge questa ricerca
I ricercatori hanno analizzato le comunità microbiche di 58 persone con disturbo da uso di cocaina e 20 controlli sani. I primi hanno mostrato una diminuzione della diversità microbica e alterazioni nella composizione del microbiota orale e intestinale rispetto ai controlli. Inoltre, sono stati rilevati livelli ridotti di acido butirrico, che sono stati ripristinati dopo la stimolazione magnetica transcranica, o rTMS, una forma non invasiva di stimolazione cerebrale che induce l’astinenza da cocaina.

Conclusioni
I consumatori di cocaina sono caratterizzati da una composizione e una funzione del microbiota intestinale e orale alterate, che possono essere ripristinate mediante l’astinenza da cocaina indotta da rTMS.

Alterazioni del crosstalk tra l’intestino e il cervello sono state implicate in molte condizioni, compresi i disturbi da uso di sostanze. 

Una nuova ricerca mostra che i consumatori abituali di cocaina hanno una composizione e una funzione del microbiota intestinale e orale alterate, che possono essere però ripristinate mediante una forma non invasiva di stimolazione cerebrale che induce l’astinenza da cocaina.

I risultati, pubblicati su iScience, confermano il ruolo del microbiota nelle condizioni neuropsichiatriche, compresi i disturbi da uso di sostanze. 

«Il nostro studio dimostra la profonda disbiosi compositiva e funzionale, a livello del cavo orale e dell’apparato intestinale, nei pazienti con disturbo da uso di cocaina», affermano gli autori.

Lo studio italiano

Precedenti studi avevano rilevato sia nei topi sia nell’uomo correlazioni tra alterazioni del microbiota e disturbi da uso di sostanze; inoltre, era stato già ipotizzato un effetto dannoso di molte droghe d’abuso sulla composizione e sulla funzione del microbiota intestinale. 

Per chiarire in particolare gli effetti della cocaina sui microbi intestinali, i ricercatori guidati da Amedeo Amedei dell’Università di Firenze hanno valutato i cambiamenti nei microbi intestinali e orali delle persone con disturbo da uso di cocaina. 

Quindi, hanno verificato se l’astinenza da cocaina indotta dalla stimolazione cerebrale possa ripristinare un microbiota sano.

Disbiosi intestinale e del cavo orale 

I ricercatori hanno arruolato 58 persone con disturbo da uso di cocaina e 20 controlli sani: i primi hanno mostrato una diminuzione della diversità microbica e alterazioni nella composizione del microbiota orale e intestinale rispetto ai controlli.

Nei consumatori di cocaina sono stati rilevati anche livelli fecali più elevati, rispetto ai controlli, di alcuni microbi come le specie Erysipelotrichaceae, Blautia e Streptococcus, nonché una minore abbondanza di altri batteri tra cui le specie Desulfovibrionaceae, Alistipes e Bacteroides

Inoltre, nella saliva è stato registrato un aumento dei livelli delle specie Rothia, Staphylococcus e Treponema e una diminuzione dell’abbondanza di Haemophilus, Neisseria e Porphyromonas rispetto agli individui sani.

I consumatori di cocaina hanno anche mostrato un’espressione differenziale di diverse vie metaboliche e livelli ridotti di acido butirrico. 

Questo acido grasso a catena corta è uno dei principali prodotti finali della fermentazione microbica delle fibre alimentari ed è in grado di influenzare la funzione immunitaria.

Stimolazione magnetica transcranica

Successivamente, i ricercatori hanno deciso di testare gli effetti della stimolazione magnetica transcranica, o rTMS, una procedura che utilizza campi magnetici per stimolare le cellule nervose nel cervello. 

Precedenti ricerche hanno dimostrato che la rTMS può ridurre l’assunzione e il desiderio di cocaina nelle persone con disturbo da uso di questa sostanza.

Otto settimane dopo il trattamento con rTMS, nella saliva dei consumatori di cocaina sono stati rilevati livelli più bassi di batteri tra cui Lactobacillales, Lachnospiraceae e Prevotellaceae e una maggiore abbondanza di specie Oribacterium

Il trattamento rTMS è risultato anche associato a un aumento dell’abbondanza fecale di acido butirrico.

Conclusioni

«Possiamo ipotizzare che l’astinenza da cocaina indotta da rTMS possa influenzare l’asse intestino-cervello ed esercitare proprietà benefiche sulle comunità microbiche intestinale e orale. Il trattamento rTMS può rappresentare quindi una strada promettente per lo sviluppo di nuove terapie» concludono i ricercatori.

Giorgia Guglielmi
Giorgia Guglielmi è una science writer freelance residente a Basilea, in Svizzera. Ha conseguito il dottorato in Biologia all’European Molecular Biology Laboratory e il Master in Science Writing al MIT.

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