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Sindrome da stanchezza cronica: possibile ruolo di batteri intestinali produttori di butirrato

I risultati di due recenti studi pubblicati su Cell Host & Microbe possono aiutare a sviluppare nuovi strumenti diagnostici e migliori modelli animali di sindrome da stanchezza cronica.
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Sindrome da stanchezza cronica: possibile ruolo di batteri intestinali produttori di butirrato

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Stato dell'arte
L’encefalomielite mialgica (ME), nota anche come sindrome da affaticamento cronico (CFS), è una malattia caratterizzata, tra gli altri sintomi, da affaticamento prolungato ed estremo che non migliora con il riposo, annebbiamento mentale, dolore muscolare e problemi intestinali. I fattori scatenanti della ME/CFS sono sconosciuti, e sebbene i pazienti abbiano un microbiota intestinale alterato, le conseguenze dei cambiamenti microbici associati alla ME/CFS sono ancora poco chiare.
Cosa aggiunge questa ricerca
Due team indipendenti di ricercatori hanno scoperto che la sindrome da stanchezza cronica è associata a livelli ridotti di microbi intestinali in grado di produrre butirrato, un metabolita coinvolto nella conservazione dell’integrità della barriera intestinale e nella modulazione del sistema immunitario. Uno studio ha mostrato che i pazienti con ME/CFS a breve termine presentano una ridotta diversità del microbiota, inclusa una diminuzione dei microbi produttori di butirrato, mentre quelli con malattia a lungo termine hanno livelli ematici ridotti di metaboliti immunomodulatori. Il secondo studio ha rilevato anche livelli ridotti di metaboliti del butirrato nelle feci di pazienti con ME/CFS.
Conclusioni
I risultati possono aiutare a sviluppare nuovi strumenti diagnostici e migliori modelli animali di sindrome da stanchezza cronica.

In questo articolo

L’encefalomielite mialgica (ME), nota anche come sindrome da stanchezza cronica (CFS), è una malattia debilitante che colpisce fino a 2,5 milioni di persone solo negli Stati Uniti. 

Di recente, due team indipendenti di ricercatori hanno scoperto che la ME/CFS è associata a livelli ridotti di microbi intestinali in grado di produrre butirrato, un metabolita coinvolto nella conservazione dell’integrità della barriera intestinale e nella modulazione del sistema immunitario

I risultati degli studi, entrambi pubblicati su Cell Host & Microbe, potranno aiutare a sviluppare nuovi strumenti diagnostici e migliori modelli animali di ME/CFS. 

Stanchezza cronica e microbiota intestinale

«Queste ricerche dimostrano che esistono solide firme batteriche di disbiosi intestinale negli individui con ME/CFS», spiega Brent Williams della Columbia University, autore senior di uno degli studi. 

«I dati ottenuti consentono di  individuare le alterazioni strutturali e funzionali del microbioma in una malattia cronica che influenza negativamente la qualità della vita di milioni di persone». 

La sindrome da stanchezza cronica è infatti caratterizzata, tra gli altri sintomi, da un prolungato ed estremo affaticamento che non migliora con il riposo, annebbiamento mentale, dolori muscolari e problemi intestinali. 

I fattori scatenanti della condizione sono sconosciuti e, sebbene i pazienti presentino alterazioni del microbiota intestinale, le conseguenze dei cambiamenti microbici associati alla ME/CFS sono ancora poco chiare. 

Per indagare il legame tra sindrome da stanchezza cronica e microbiota intestinale, il team guidato da Brent Williams ha analizzato campioni di feci di 106 pazienti con ME/CFS e 91 persone sane

Un secondo gruppo di ricercatori, guidati da Julia Oh del Jackson Laboratory, ha esaminato campioni di feci e sangue di 149 soggetti con ME/CFS e 79 controlli sani. 

Il ruolo del butirrato 

Il team di ricercatori guidato da Brent Williams ha scoperto che i livelli di Faecalibacterium prausnitzii e Eubacterium rectale, due microbi produttori di butirrato comuni nell’intestino umano, sono ridotti nei pazienti con stanchezza cronica. 

In particolare, livelli più bassi di F. prausnitzii sono risultati associati a un affaticamento più grave. 

«Sebbene non sia stata ancora inequivocabilmente dimostrata una relazione causale tra alterazioni del microbioma e sintomi, i dati ottenuti forniscono target potenzialmente utili per futuri studi terapeutici, che potrebbero concentrarsi su interventi dietetici, probiotici, prebiotici o simbiotici e fornire prove dirette che i batteri intestinali influenzano la comparsa dei sintomi cronici», afferma Brent Williams. 

Metaboliti alterati 

Lo studio guidato da Julia Oh ha mostrato che i pazienti affetti da sindrome da stanchezza cronica da meno di quattro anni presentavano livelli ridotti sia di butirrato sia dei batteri produttori di questo acido grasso, tra cui Roseburia e F. prausnitzii

Il microbiota intestinale dei pazienti con ME/CFS da più di 10 anni è invece tornato a una composizione simile a quella dei controlli sani, ma i livelli ematici di metaboliti immunomodulatori sono risultati ridotti. 

Poiché la sindrome da stanchezza cronica condivide molti sintomi con il “long COVID”, svelare i meccanismi biologici della condizione può essere rilevante anche per chiarire questa complicanza dell’infezione da SARS-CoV-2. 

«Questa ricerca mostra una correlazione, non un rapporto causa-effetto, tra i cambiamenti del microbioma e la sindrome da stanchezza cronica», spiega Julia Oh. «Tuttavia, i risultati ottenuti possono rappresentare il preludio di molti altri esperimenti meccanicistici che speriamo possano fornire nuove conoscenze sulla ME/CFS e sulle sue cause».

Giorgia Guglielmi
Giorgia Guglielmi è una science writer freelance residente a Basilea, in Svizzera. Ha conseguito il dottorato in Biologia all’European Molecular Biology Laboratory e il Master in Science Writing al MIT.

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