Rispetto ai controlli sani, in un campione di donne con endometriosi media-grave si sono osservate alcune alterazioni nella composizione del microbioma del tratto genitale e intestinale a livello di genere.
Il genere Atopobium, per esempio, è risultato del tutto assente nel campione di microbiota vaginale, mentre Escherichia e Shigella sono risultati molto più espressi rispetto ai controlli. Se la disbiosi osservata sia una causa o una conseguenza dell’endometriosi rimane tuttavia ancora da capire.
È quanto conclude uno studio coordinato da Baris Ata, della Koc University Faculty of Medicine di Instabul, in Turchia, e apparso sulle pagine di Scientific Reports.
Endometriosi, tra ormoni, genetica e microbiota
L’endometriosi è una patologia cronica estrogeno-dipendente caratterizzata dalla fuoriuscita della ghiandola endometriale e stromale dalla cavità uterina. Può essere sintomatica o meno, soprattutto ai primi stadi.
Nel suo sviluppo, la predisposizione genetica gioca sicuramente un ruolo importante, ma non è l’unico attore in gioco. A essa si aggiunge infatti l’alterazione immunologica e del processo infiammatorio, entrambe ricollegabili al microbioma secondo un numero sempre crescente di evidenze. Una disbiosi del tratto genitale e/o intestinale potrebbe quindi essere implicata anche nell’endometriosi.
Per verificarlo, i ricercatori hanno analizzato i campioni di microbioma (n=84) prelevati a livello vaginale, di cervice e di intestino di 14 donne con endometriosi media-grave (stadio 3-4) e l’hanno confrontato con quello di altrettanti controlli sani.
I risultati dello studio
Dagli 84 campioni analizzati sono stati identificati un totale di 327 generi batterici. Valutando la reale diversità batterica, i due gruppi sono tuttavia apparsi complessivamente similari anche se con alcune differenze a livello di genere. La diversità maggiore è stata raggiunta nei campioni fecali.
Nel dettaglio, rispetto ai controlli, nel gruppo di pazienti:
- i generi Gemella e Atopobium sono risultati del tutto assenti a livello vaginale, e Atopobium e Sneathia nella cervice
- una maggiore espressione nella cervice è stata dimostrata per Alloprevotella
- Sneathia, Barnesella e Gardnerella sono risultati significativamente diminuiti nei campioni di microbioma intestinale
Considerando solo i campioni prelevati dalla cervice, sono stati registrati 25 generi differentemente espressi tra i due gruppi, la maggior parte appartenenti a Lactobacillus (80.2% vs 84.6% nel gruppo controllo e di pazienti rispettivamente).
Per esplorare le componenti meno espresse del microbiota sono state condotte alcune analisi di sensitività escludendo le specie appartenenti a Lactobacillus.
- Nel gruppo con endometriosi il genere Gardnerella rappresenta la maggior parte della popolazione batterica rimanente, mentre un’espressione minore è stata riscontrata nei controlli (72.9% vs 36.8%)
- Escherichia/Shigella, Streptococcus e Ureaplasma hanno presentato livelli più alti nel gruppo delle pazienti
- Prevotella, Dialister e Megasphera hanno mostrato un significativo decremento nel gruppo di donne con endometriosi
- la totale mancanza del genere Atopobium nel gruppo con endometriosi è stata confermata
Conclusioni
Nonostante non ci siano apparenti differenze tra il microbioma vaginale o intestinale di donne con endometriosi e quello di donne sane, alcune alterazioni sono apprezzabili a livello di genere.
Tra queste troviamo la completa assenza del genere Atopobium nel primo gruppo, controbilanciata da un aumento notevole di specie potenzialmente patogene quali Gardnella, Streptococcus, Escherichia, Shigella e Ureaplasma nella cervice.
Se la disbiosi sia una causa o una conseguenza dell’endometriosi e in che misura incida sul decorso della malattia rimane, tuttavia, ancora da chiarire.