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Disturbo bipolare: probiotici riducono ospedalizzazioni per episodi maniacali

I disordini psichiatrici, manie incluse, sono tra i più difficili da individuare e trattare. I probiotici potrebbero essere una nuova strategia.
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Disturbo bipolare: probiotici riducono ospedalizzazioni per episodi maniacali

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Stato dell’arte
È frequente che individui ospedalizzati per episodi di mania vengano ricoverati nuovamente per altri disturbi del comportamento. Anche l’alterazione immunologica e dello stato infiammatorio è cosa abbastanza comune in questi soggetti.

Cosa aggiunge questa ricerca
Considerando come i probiotici abbiano dimostrato attività di regolazione immunitaria, lo studio confronta l’effetto di un mix di probiotici vs placebo nel prevenire la ri-ospedalizzazione per cause psichiatriche di pazienti dimessi da poco.

Conclusioni
Rispetto al placebo, il supplemento con L. rhamnosus GG e B. animalis supsb. Lactis Bp12 riduce il tasso di ospedalizzazione e, nel caso questo avvenga, riduce i giorni di ricovero.


Tra tutte le patologie, i disordini psichiatrici, manie incluse, sono molto probabilmente i più difficili da individuare e da trattare. Nuove strategie sono perciò sempre ben accette e i probiotici potrebbero essere una di queste. Lo dimostra lo studio coordinato da Faith Dickerson dello Sheppard Pratt Health System, pubblicato sulla rivista Bipolar Disorder.

Per chi soffre di manie e, più in generale, di disturbo bipolare, la ri-ospedalizzazione per cause psichiatriche è frequente, anche se in trattamento farmacologico.

Analizzando il profilo di questi soggetti, si è visto come presentino anche alterazioni immunologiche e dei marcatori infiammatori, questi ultimi in maniera direttamente proporzionale alla probabilità di esser nuovamente ricoverati.

Considerando la dimostrata capacità dei probiotici di intervenire nella regolazione immunitaria e infiammatoria, in questa ricerca sono stati proposti, forse per la prima volta, anche come possibili coadiuvanti terapeutici in casi di mania.

Lo studio, randomizzato e in doppio cieco, ha avuto quindi lo scopo di testare l’effetto di un supplemento probiotico giornaliero a base di L. rhamnosus GG e B. animalis supsb. Lactis Bp12 vs placebo nel prevenire la ri-ospedalizzazione di un totale di 66 soggetti (n=33 per gruppo) ricoverati e dimessi poco prima per episodi di mania.

Durante lo studio (24 settimane in totale), sono stati monitorati sistematicamente sia i sintomi psichiatrici sia il processo infiammatorio in corso attraverso campioni di sangue. Di seguito i risultati ottenuti sulla base dei dati raccolti dai 52 soggetti che hanno completato lo studio (n=26 per gruppo).

Tasso di ri-ospedalizzazione a confronto

Confrontando il numero di ri-ospedalizzazioni tra i due gruppi è emerso che:

  • il 51.5% dei soggetti nel gruppo con placebo (17 su 33) è stato ricoverato nuovamente durante lo studio, contro il il 24.2% nel gruppo trattato con probiotici (8 su 33)
  • tutte le ri-ospedalizzazioni sono state causate da un peggioramento dei sintomi psichiatrici
  • tre soggetti nel gruppo placebo hanno avuto più di un ricovero nelle 24 settimane, due, tre e cinque rispettivamente

Durata e probabilità di nuovi ricoveri a confronto

I ricercatori hanno poi valutato la durata e la probabilità di incorrere in ulteriori ricoveri:

  • la durata media delle nuove ospedalizzazioni nel gruppo placebo è stata di 8.3 giorni vs 2.8 della controparte
  • la probabilità (hazard ratio) di essere nuovamente ricoverati nel gruppo con placebo è risultata pari a 0.37; nel gruppo in trattamento a 0.26

Marcatori infiammatori e ri-ospedalizzazione

Si è poi ricercata l’eventuale relazione tra nuovo ricovero e processo infiammatorio espresso in termini di IgG anti-NMDA, IgG anti-gliadina, IgG anti-p24 (proteina del virus di primate non umano Mason/Pfizer) e IgG anti-Toxoplasma gondii.

  • il livello dei marcatori infiammatori ha, in generale, mostrato correlazione diretta con la possibilità di ri-ospedalizzazione
  • grazie al supplemento probiotico i soggetti con i livelli di infiammazione più alti sono quelli che hanno mostrato maggiore riduzione del rischio di nuovo ricovero

Miglioramento dei sintomi e sicurezza terapeutica

Durante lo studio si è osservato un miglioramento complessivo della sintomatologia senza differenze significative tra i due gruppi.

Il supplemento probiotico è stato ben tollerato e nessun evento avverso grave è stato segnalato.

In conclusione, dunque, il supplemento probiotico, L. rhamnosus GG e B. animalis supsb. Lactis Bp12 in questo caso, potrebbe rappresentare una valida strategia di supporto nel trattamento delle manie riducendo sia il tasso sia la durata dei ricoveri.

Ulteriori studi sono tuttavia necessari al fine di verificarne i meccanismi d’azione e completare il quadro infiammatorio con l’aggiunta di altri marcatori.

Silvia Radrezza
Laureata in Farmacia presso l’Univ. degli Studi di Ferrara, consegue un Master di 1° livello in Ricerca Clinica all’ Univ. degli Studi di Milano. Borsista all’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS dal 2017 al 2018, è ora post-doc presso Max Planck Institute of Molecular Cell Biology and Genetics a Dresda (Germania).

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