Gli inibitori del checkpoint fanno parte dei farmaci immunoterapici, che agiscono attivando il sistema immunitario in modo che riconosca e attacchi le cellule tumorali. Di recente un gruppo di ricercatori ha scoperto che gli antibiotici inducono alterazioni del microbiota intestinale e della risposta immunitaria nei pazienti oncologici. Questi cambiamenti sono associati a una minore efficacia del trattamento con gli inibitori PD-1.
I risultati, pubblicati su Cell Reports Medicine, suggeriscono quindi che gli antibiotici debbano essere prescritti con cautela nei pazienti oncologici per i quali è stata pianificata la somministrazione di questa classe di farmaci immunoterapici.
Inibitori PD-1, come varia la risposta
Gli inibitori PD-1 bloccano una molecola che protegge le cellule tumorali dall’attacco del sistema immunitario e si sono rivelati promettenti nei pazienti con tumore gastrico avanzato, una delle neoplasie più comuni e la terza causa di morte per cancro in tutto il mondo. Tuttavia, questo trattamento non funziona in tutti i pazienti.
Precedenti ricerche hanno suggerito che il microbiota intestinale modella la risposta immunitaria antitumorale mediata dagli inibitori del checkpoint.
Tuttavia, non è chiaro se e come gli antibiotici possano modificare gli esiti del trattamento con inibitori PD-1 nei pazienti affetti da tumore gastrico.
Per rispondere a questa domanda, i ricercatori guidati da Chang Gon Kim dello Yonsei University College of Medicine di Seoul, in Corea, hanno studiato gli effetti degli antibiotici su 152 pazienti oncologici trattati con inibitori PD-1.
Antibiotici con cautela
Dei 152 pazienti trattati con inibitori PD-1, 137 avevano ricevuto antibiotici tra la diagnosi iniziale di tumore gastrico avanzato e il trattamento immunoterapico.
Dai dati ottenuti è emerso che questi pazienti avevano meno probabilità di rispondere all’immunoterapia e che la somministrazione di antibiotici era associata a una minore sopravvivenza dopo il trattamento con inibitori PD-1.
«La somministrazione di antibiotici precedente all’immunoterapia è un fattore da tenere altamente in considerazione per i pazienti che intendono sottoporsi a un trattamento con inibitori PD-1», affermano gli autori.
Disbiosi intestinale
Per studiare ulteriormente l’associazione tra la somministrazione di antibiotici e il peggioramento dei risultati clinici, i ricercatori hanno analizzato campioni di feci e sangue di pazienti con tumore gastrico avanzato ottenuti prima del trattamento con inibitori PD-1.
I risultati delle analisi hanno evidenziato la capacità degli antibiotici di influenzare profondamente la composizione complessiva del microbiota intestinale, portando a una ridotta diversità. I ricercatori hanno scoperto inoltre che una maggiore diversità microbica e un’abbondanza di Lactobacillus gasseri erano associate a una maggiore sopravvivenza dopo l’immunoterapia. Le risposte immunitarie sono risultate alterate anche nei pazienti che avevano ricevuto un trattamento antibiotico prima degli inibitori PD-1.
Conclusioni
«La nostra analisi traslazionale ha fornito prove meccanicistiche del fatto che la somministrazione di antibiotici precedente al trattamento immunoterapico induce disbiosi microbica e risposte immunitarie sistemiche alterate, contribuendo all’esito dannoso del blocco PD-1 nel tumore gastrico avanzato», affermano gli autori.