Colangite sclerosante primitiva: studio indaga il ruolo del microbiota intestinale

Per chiarire il ruolo del microbiota nella colangite sclerosante primitiva, i ricercatori hanno studiato le cellule T invarianti associate alle mucose (MAIT).
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Colangite sclerosante primitiva: studio indaga il ruolo del microbiota intestinale

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Stato dell’arte
La colangite sclerosante primitiva, o PSC, è una malattia cronica in cui i dotti che trasportano la bile dal fegato all’intestino tenue si infiammano e si lesionano, causandone un restringimento o addirittura un’ostruzione. Alcuni studi hanno associato la PSC ad alterazioni della composizione del microbiota intestinale e della bile.

Cosa aggiunge questa ricerca
Per chiarire il ruolo del microbiota nella PSC, i ricercatori hanno studiato un tipo di cellule immunitarie abbondanti nel fegato chiamate cellule T invarianti associate alle mucose (MAIT). Il team ha raccolto la bile da 28 pazienti con PSC durante il trapianto di fegato. Otto campioni di bile, cinque dei quali contenevano DNA microbico, sono risultati in grado di attivare le cellule MAIT. È stato quindi ipotizzato che le specie microbiche rilevate producano un enzima chiave nel metabolismo della vitamina B, che porta alla sintesi di sottoprodotti di questa vitamina noti per stimolare le cellule MAIT.

Conclusioni
I risultati indicano l’esistenza di un pathway che collega il sistema immunitario e il microbiota nella PSC.

Il microbiota intestinale potrebbe svolgere un ruolo essenziale nell’attivare il sistema immunitario e scatenare colangite sclerosante primitiva. Lo sostiene uno studio pubblicato sull’American Journal of Pathology. Stando ai risultati ottenuti si potrebbe quindi ipotizzare l’esistenza di un pathway che colleghi il sistema immunitario e il microbiota nella patologia epatica. 

La colangite sclerosante primitiva

La colangite sclerosante primitiva, o PSC, è una rara malattia infiammatoria che si sviluppa quando i dotti che trasportano la bile dal fegato all’intestino tenue si infiammano e si lesionano, causandone un restringimento o addirittura un’ostruzione e, di conseguenza, provocando un accumulo di bile e danni al fegato.

Alcuni studi pubblicati di recente hanno registrato un’associazione tra la PSC ad alterazioni della composizione del microbiota intestinale e della bile; peraltro, è evidente da alcuni anni che la colangite sclerosante primitiva colpisce più comunemente le persone affette da malattie infiammatorie intestinali (IBD).

Per chiarire il ruolo del microbiota nella PSC, Espen Melum dell’Oslo University Hospital e i suoi colleghi hanno pertanto studiato un tipo di cellule immunitarie abbondanti nel fegato, chiamate cellule T invarianti associate alle mucose (MAIT).

Microbiota e attivazione immunitaria

In primo luogo, il team, durante il trapianto di fegato, ha raccolto da 28 pazienti con PSC campioni di bile, otto dei quali sono risultati in grado di attivare le cellule MAIT. 

«Poiché 20 su 28 campioni di bile non hanno attivato le cellule MAIT, e poiché la risposta cellulare indotta dai diversi campioni di bile era altamente variabile, è improbabile che l’attivazione delle cellule MAIT derivi da un costituente fisiologico nella bile», affermano i ricercatori.

Il team ha anche raccolto campioni di bile da sette pazienti affetti da altre malattie croniche del fegato, comprese malattie epatiche legate al consumo di alcol ed epatite autoimmune.

Due dei sette campioni di bile sono risultati in grado di attivare le cellule MAIT. Tuttavia, l’attivazione è risultata maggiore nei campioni di bile di pazienti con PSC.

Batteri e metaboliti coinvolti

Per esaminare se i responsabili dell’attivazione delle cellule MAIT fossero i microbi, i ricercatori hanno estratto e sequenziato il DNA microbico dai campioni di bile, scoprendo che era contenuto in quasi la metà dei campioni (43%). 

Degli otto campioni di bile che hanno attivato le cellule MAIT, cinque contenevano DNA microbico. La maggior parte del DNA microbico rilevato apparteneva a batteri, tra cui Actinobacteriota, Firmicutes e proteobatteri.

Ulteriori analisi hanno mostrato che le specie microbiche rilevate in questi campioni sono probabilmente in grado di sintetizzare un enzima chiave nel metabolismo della vitamina B. Questo enzima può produrre sottoprodotti della vitamina B, noti per stimolare le cellule MAIT. 

«Alcuni antibiotici colpiscono selettivamente alcune delle specie note per produrre antigeni MAIT. Grazie alla scoperta del ruolo svolto dalle cellule MAIT nella PSC, i risultati potrebbero fornire nuove informazioni utili per il trattamento di questa patologia» concludono i ricercatori.

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